Pisa vive una giornata di lutto. Oggi, martedì 9 ottobre, è venuto a mancare Piero Floriani, sindaco della città della torre dal 1994 al 1998. Floriani aveva 76 anni ed era pisano di adozione. Nato a Raza (Croazia), era arrivano negli anni Sessanta da studente della Normale.
In passato ha diretto il dipartimento di studi italianistici e aveva fatto grande carriera nel mondo universitario. Solo negli anni Novanta la ha interrotta momentaneamente per la carica di sindaco di Pisa, per la quale è ricordato con affetto.
A dare l'annuncio della dipartita è stato l'attuale primo cittadino Michele Conti, che ha rivolto un pensiero a Floriani durante il Consiglio comunale odierno.
Piero Floriani, il ricordo di Ettore Bucci (SI)
"Una propensione alla didattica che hanno conosciuto e riconosciuto generazioni di giovani nella nostra città. Docente di letteratura italiana, studioso dedito al pieno Rinascimento, autore di testi sul "modello ariostesco". Direttore della “Nuova Rivista di Letteratura italiana”, si era rivolto all'approfondimento del Manzoni negli ultimi anni.
Da giovane storico immatricolato nel 2007, l'avevo conosciuto - per quel poco che potevi fare da rappresentante degli studenti - un po' tra una seduta dei consigli di facoltà e dialoghi sulla città, sulla politica, sul ruolo dell'Università. Erano gli anni della mobilitazione studentesca contro i tagli al sistema della ricerca e dell'università, per il diritto agli studi, per la salvaguardia del ruolo pubblico e sociale della conoscenza. Era al nostro fianco con intelligenti sollecitazioni, sensibilità, sincero interesse. Aveva uno stile morale fatto di serietà nelle argomentazioni, disponibilità nell'ascolto.
Sindaco (1994-1998) di quella che sarebbe divenuta la mia città, come per tante generazioni di ex studenti e giovani lavoratori, ho appreso negli anni il suo contributo alla comunità civica attraverso i tanti racconti di chi lo aveva conosciuto. Protagonista di una stagione di rinnovamento e discontinuità, a disposizione delle sinistre, prima di tornare in Accademia.
Di quelle volte che avevo avuto a che farci ricordo bene che il prof. Floriani era uno di "quelli che ti ascoltava", che lo faceva con sincerità ed attenzione, senza la boria della cattedra e con la cura dell'ascolto. Mancherà davvero alla nostra comunità accademica, alla città e ai suoi corpi politici, che aveva animato con passione di sincero progressista e uomo di sinistra.
Grazie, professore, per il dono della sua esistenza. A nome della comunità politica di Sinistra Italiana porgo ai suoi cari le più sincere e sentite condoglianze. Alla nostra città e alle nostre Università, l'auspicio di poter raccogliere il messaggio profondo di esistenze come la sua, per costruire un futuro a misura di tutti".
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