Libro Aperto a Firenze, la protesta degli editori: "Deserto al piano attico"

L’idea di una Fiera del libro a Firenze è stata accolta con interesse e speranza da tutti gli editori che hanno infatti aderito con grande entusiasmo e ottime aspettative. Firenze culla della cultura, Firenze centro del sapere, Firenze casa di grandi personaggi della letteratura di ogni tempo... La prima edizione, nonostante qualche problema organizzativo, da tutti ritenuto “normale” essendo la prima esperienza, faceva sperare in un netto miglioramento, sotto tutti i punti di vista. Un’occasione preziosa per tutti dunque per una riaffermazione di un primato di questa storia così importante per chi fa cultura.

La realtà si è rivelata purtroppo molto diversa ed è unanime il disagio, e lo scontento, dei numerosi editori che hanno partecipato, con grande aspettativa ma, occorre ricordarlo, anche enorme sacrificio in termini economici e di impiego di energie in un momento davvero difficile per l’editoria e per il mondo dei libri in genere.

La disposizione su tre piani non ha aiutato poiché non era chiara l’esistenza di un piano “attico” che in moltissimi momenti è risultato, purtroppo, deserto. Sarebbe stata necessaria una segnaletica chiara che potesse favorire l’affluenza anche al piano attico appunto che di fatto è stato fortemente penalizzato, anche in termini di vendita, con un risultato per molti davvero frustrante.

Da subito editori, e anche autori invitati, hanno cercato di contattare l’organizzazione per cercare di tamponare le situazioni di maggiore disagio senza però trovare l’opportuna risposta e la disponibilità a fare fronte a situazioni che in alcuni casi sono state di grande difficoltà.

È stata proprio la mancanza di supporto e di adeguate risposte per i numerosi problemi che venivano via via evidenziati a scaldare gli animi, dando adito a momenti in cui le rimostranze si sono trasformate in accese, e poco opportune, discussioni.

Alcuni degli espositori si sono fatti portavoce del disagio collettivo ottenendo finalmente un incontro che non ha però avuto l’esito sperato, anzi ha forse peggiorato il clima che si è fatto via via sempre più teso.

Riteniamo questa una situazione inaccettabile, si è rivelata purtroppo non solo un’occasione mancata per Firenze e per i fruitori, che hanno comunque pagato un biglietto di ingresso, ma un danno economico non di poco conto per gli espositori, ovvero gli editori, che si sono trovati anche nella spiacevole posizione di dover far fronte alle rimostranze degli autori chiamati per le presentazioni e i dibattiti, spesso quasi deserti a causa appunto della mancanza di organizzazione.

Desideriamo con questa comunicazione esprimere con forza e chiarezza il nostro disagio e la chiara volontà di non aderire alla prossima edizione qualora non si ricevano spiegazioni, risarcimenti e garanzie per il futuro.

Riteniamo che sia necessaria una seria riflessione su quanto è accaduto, ponendo le condizioni per ristabilire un clima adeguato a costruire – o ricostruire – un percorso virtuoso che rilanci la Fiera al ruolo che le spetta.

Gli editori del Piano Attico (maggiormente disagiati) tra cui Pacini Editore - Dream Book - Multimage - ALA- Nuova Editoriale Florence Press - Errekappa Edizioni - Fefé Editore - Ensemble - Inknot - Edizioni Piagge - Valtrend - Ottotipi Edizioni - Timia Edizioni -MdS Editore

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