“Una norma anacronistica, pensata più di 10 anni fa, quando servizi come il car-sharing o bla bla car non erano ancora nati, che non solo ci rigetterebbe nel passato, ma che costringerebbe migliaia di imprese a chiudere. Una norma che va assolutamente abrogata”. L'allarme è lanciato da Giorgio Dell'Artino, presidente di Azione Ncc, l'associazione delle aziende di servizio di trasporto pubblico con conducente, che commenta così il ritorno da gennaio dell'obbligo per ogni servizio di partire dalla propria rimessa.
Le organizzazioni Ncc si sono date appuntamento per il prossimo 27 settembre a Milano per sottoscrivere un appello a Governo, Parlamento e enti locali. Obiettivo: arrivare a una nuova normativa di settore che cancelli quell'obbligo (“assurdo e punitivo” lo definisce Dell'Artino) contro il servizio di trasporto con conducente.
La norma in questione è l'articolo 29 1 quater (del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14 ) che stabilisce che ogni Ncc per ogni servizio deve partire dalla propria autorimessa e farvi ritorno appena concluso il trasporto.
Questa disposizione - “che era stata approvata in extremis a fine anno e caldeggiata da Gianni Alemanno in cerca di consensi a Roma” - negli ultimi anni era stata sospesa e anche la manovra del Governo l'aveva rinviata al 31 dicembre di quest'anno. Quindi dal 1 gennaio 2019 tornerà a essere operativa. “Con grave danno – spiega Dell'Artino - per tantissime aziende Ncc e anche per i cittadini. Infatti essere obbligati a rientrare ogni volta in autorimessa significa aumentare lo spreco energetico e i costi economici a carico delle imprese con la ovvia conseguenza che molte chiuderanno e che quelle che rimarranno sul mercato saranno costrette a aumentare notevolmente i prezzi agli utenti”.
Azione Ncc calcola che in Toscana andrebbero in crisi circa il 70% dei Ncc, ovvero circa 2mila realtà. “Per questo chiediamo che quella norma sia definitivamente abrogata in maniera tale da dare certezze a chi ha investito e vuole continuare a farlo perché lavorare con questa spada di Damocle costantemente sospesa sulla nostra testa è davvero impossibile”, conclude il presidente di Azione Ncc.
Fonte: Ufficio Stampa
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