Citazione a giudizio per Matteo Bifoni, sindaco di Prato. Il provvedimento arriva in relazione al suo incarico di presidente della Provincia di Prato. A citatlo la procura pratese con l'accusa di bancarotta semplice per il fallimento del Creaf, il Centro di ricerca e alta formazione mai nato. Negli ultimi anni sarebbero stati spesi oltre 20 milioni di euro di fondi pubblici per il centro. Il processo davanti al giudice monocratico si aprirà il prossimo 18 giugno, cioè dopo le elezioni amministrative comunali, per cui Biffoni non ha ancora deciso se ricandidarsi.
Con Biffoni citati a giudizio per bancarotta semplice ex amministratori del Creaf ed ex membri del cda, Luca Rinfreschi, Laura Calciolari, Lamberto Gestri, Veronica Melani, Gianmario Bacca, oltre ai tre componenti del collegio sindacale, Massimo Longini, Massimo Picchi e Marco Bini. Il sostituto procuratore Lorenzo Boscagli, titolare delle indagini, ha chiesto invece l'archiviazione dell'ex vice presidente della Provincia Daniele Panerati.
La solidarietà di Bosi (PD)
"A nome del Partito democratico di Prato confermo piena fiducia nel sindaco Matteo Biffoni. Oltre ad aver gestito come Presidente della Provincia solo l’ultimissima fase di una vicenda che viene da molto lontano, Biffoni ha sempre agito in piena trasparenza ed è proprio alla luce di questo che siamo più che convinti che potrà dimostrare agevolmente la propria estraneità al reato che gli è stato contestato. Siamo certi che tutto sarà chiarito poiché al primo posto c’è, e c’è sempre stato da parte sua, il rispetto dell'interesse pubblico".
La Vita (M5S) dice la sua
"Ringraziamo la Procura per l'ottimo lavoro svolto, con la certezza che finalmente verrà fatta giustizia e che saranno individuati i responsabili dell'immenso spreco di denaro pubblico che è stato il CREAF. 25 milioni di euro delle nostre tasse buttati via, che qualunque persona avrebbe gestito con meno superficialità se fossero stati soldi propri.
Paradossali le dichiarazioni del Sindaco Biffoni, che anche di fronte al rinvio a giudizio sostiene di aver trovato in eredità dalle precedenti amministrazioni questa situazione.
Non solo Biffoni è il massimo rappresentante del partito, PD, unico responsabile di questa voragine, ma prima di essere stato eletto Sindaco è stato per 10 anni Consigliere Comunale, e, come Consigliere Comunale, durante gli anni ha sempre votato a favore del bilancio di Creaf. Inoltre fin dall'approvazione del primo bilancio nel 2014 abbiamo chiesto con forza al Sindaco di mettere in liquidazione Creaf e di fermare lo spreco di denaro pubblico che andava aumentando anno dopo anno, ma ci siamo sempre sentiti rispondere, anche dal Vice Sindaco Faggi, che non si trattava di uno spreco ma di un progetto funzionale e di una grande opportunità per la città.
Adesso ci aspettiamo che il PD chieda almeno scusa ai suoi cittadini a cui sono stati sottratti tutti questi milioni di euro, e che il Sindaco Biffoni, che dovrà affrontare il processo e che rischia quindi una condanna, porti a termine il suo mandato ormai in scadenza e si ritiri dalla vita politica, almeno fino al termine del processo stesso".
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