L’adozione, da parte dell’Università di Firenze, del nuovo sistema applicativo ESSE3 per i servizi ha provocato la sospensione del rilascio del doppio libretto per gli studenti transgender.
Nel 2015 il Senato Accademico dell’Unifi ha approvato all’unanimità l’introduzione del provvedimento che consente allo studente transgender di possedere, oltre che un libretto corrispondente ai propri dati anagrafici, anche un secondo con l’alias e la foto rappresentativa della sua nuova condizione. Una norma che consente allo studente di poter vivere liberamente la propria identità sessuale senza impedimenti o discriminazioni, in una fase transitoria non priva di difficoltà e avversità. L’Università ha dimostrato, con questo atto, di aver a cuore le esigenze di alcuni studenti, portando avanti una battaglia che mostra rari precedente nella sua storia. È infatti la prima Università toscana a renderlo possibile dopo l’esperienza di altre realtà come Catania, Torino, Milano, Padova, Verona, Bologna, Bari, Napoli e Urbino.
Un giusto diritto che però, con l'adozione del nuovo sistema applicativo nazionale per i servizi (ESSE3), trova un forte impedimento a causa della mancata opzione del libretto “alias”: molte università che adottano tale sistema (ESSE3) non prevedendo questa possibilità determinano la conseguente perdita di questo diritto per gli studenti Unifi. Un colpo ancor più duro se lo si considera come un passo indietro rispetto a diritti già acquisiti, ceduti a causa dell’arretratezza altrui.
Noi, studenti dell’associazione CsxFirenze, crediamo fortemente che mettere la retromarcia rispetto a principi di giustizia conquistati con determinazione non sia in nessun caso una via perseguibile e sollecitiamo gli organi competenti a porre rimedio al più presto. Non soltanto in via temporanea per consentire alle nuove matricole tale opzione, ma anche e soprattutto in via definitiva.
Alla luce di questi fatti, vogliamo inoltre ricordare che ancora molti sono gli obiettivi da portare avanti: dalla possibilità di ottenere certificazioni con il doppio nome fino a poter espletare le procedure per partecipare a programmi Erasmus o trasferimenti di sede con l’identità voluta; il viaggio verso il pieno riconoscimento dei diritti transgender è ancora lungo.
Francesca Bertini,
Responsabile CsxFirenze Scienze Politiche
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