Legalità e giustizia sociale: i valori di Peppino Impastato nel dna della Cgil

“Giustizia sociale e rispetto dei diritti per tutti i lavoratori, indipendentemente dal colore della pelle o dalla loro etnia. I valori per cui si è battuto Peppino Impastato sono nel dna della Cgil”. È quanto ha dichiarato il segretario generale della Cgil provincia di Livorno Fabrizio Zannotti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Non c’è legalità senza giustizia sociale. Dal razzismo democratico al razzismo leghista. A 40 anni dall'omicidio di Peppino Impastato: come fare sindacato per garantire lavoro, salario e diritti”. L’evento, in programma per il prossimo 5 settembre alle 21 presso “Il Circolino” Arena Astra, è organizzato dall’area programmatica “Democrazia e lavoro” in collaborazione con la Cgil Livorno.

Alla conferenza stampa tenutasi stamani, 3 settembre, presso la sede Cgil di via G. Ciardi ha preso parte anche il coordinatore territoriale di "Democrazia e lavoro” Valerio Melotti: "L'iniziativa del 5 settembre non vuole essere solo una commemorazione di Peppino: partendo da un'analisi storica dei fatti cercheremo infatti di tracciare un percorso futuro per la nostra città". Melotti ha poi osservato: "A livello nazionale la mafia si è ormai infiltrata in alcuni settori dell'imprenditoria e sfrutta i lavoratori. L'indebolimento degli organi pubblici di controllo e il ridimensionamento dei loro organici sta facendo trovare terreno fertile a chi si vuol arricchire con il malaffare". Anche Zannotti ha messo in guardia: "Siamo passati dal caporalato agricolo al caporalato industriale". Un occhio anche all'Europa: "Nel mondo dell'edilizia ci sono lavoratori assunti con contratti extranazionali che operano in Italia come trafertisti, generando dumping salariale. L'Europa non può essere solo sinonimo di unione monetaria e economica: bisogna garantire anche l'uguaglianza dei diritti dei lavoratori".

Perché un'iniziativa su Peppino Impastato? Il documento di "Democrazia e lavoro"

"Le notizie degli ultimi giorni con il vergognoso "caso" della nave Diciotti, sommate all'escalation dei raid razzisti e i continui casi di sfruttamento da "caporalato" ci impongono un momento di riflessione che non possiamo più rimandare. Il Governo targato Lega-M5S senza indugi ha dato una brusca accelerata a un contesto già deteriorato dal Pd con il destrorso Decreto Minniti, e oggi ci ritroviamo di fronte ad una situazione esplosiva dove i rappresentanti del governo stessi, per distogliere l'attenzione dai reali problemi del Paese, incitano all'odio e all'intolleranza.

Questa assemblea nasce proprio dall'esigenza di creare un importante momento di confronto che non sia una semplice commemorazione di Peppino Impastato, ma che affronti in maniera concreta, senza la retorica che molte volte contraddistingue dibattiti di questo genere, le azioni e le pratiche da adottare per combattere la mafia e il razzismo che viviamo ai nostri giorni. La mafia che oggi si è infiltrata nell'imprenditoria nostrana, la tendenza a indicare come nemici da reprimere gli strati più deboli e emarginati della società e il razzismo che è stato sdoganato dai soggetti sopra citati a nostro avviso, seppur da punti di contatto diversi, hanno un unico filo conduttore: la lotta di classe. Per questi motivi siamo lieti invitarvi a questa assemblea pubblica per confrontarsi e per capire come il sindacato in questo contesto deve lottare per garantire lavoro salario e diritti".

Fonte: CGIL Livorno - Ufficio Stampa

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