Rifiuti all'ex Silap, Insieme per Cambiare: "Lavori iniziati in ritardo"

Nei giorni scorsi, l’Amministrazione Comunale risponde ufficialmente alla PEC dell’Associazione Civica in merito ai prolungati scavi in corso in zona SILAP a Castelfiorentino, risposta che invece non ci è pervenuta dall’ASL Toscana alla quale avevamo richiesto le stesse informazioni.

Dalla stessa si apprende che, dietro segnalazione di ARPAT in data 14/06/2017,  veniva individuato sito oggetto di discarica contenente materiale frammisto ad amianto con conseguente segnalazione al Comune.

Di seguito viene emessa Ordinanza Sindacale ossia un provvedimento motivato contingibile ed urgente che può essere emanato dal Sindaco al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini. Un'ordinanza sindacale può essere adottata solo in casi di gravi ed eccezionali necessità al fine di tutelare l'incolumità pubblica.

Con tale ordinanza si intima ai soggetti di provvedere con la massima urgenza a proprie spese al ripristino, allo smaltimento dei rifiuti e alla bonifica dell’area posta in via Montemaggiori a Castelfiorentino entro e non oltre 60 giorni dalla notifica dell’Ordinanza.

In caso di inottemperanza a quanto previsto si darà seguito all’esecuzione d’Ufficio in danno ai soggetti responsabili.

Considerato che l’Ordinanza riporta la data del 30 agosto 2017 e che i lavori di smaltimento sono poi iniziato a maggio 2018, valutata la gravità degli scarichi illeciti che ha richiesto l’emissione di un’ordinanza sindacale, ci sorge spontaneo chiedere come mai i lavori siano iniziati con molti mesi di ritardo rispetto all’urgenza del provvedimento.

Non ci è chiaro inoltre chi stia provvedendo a tale smaltimento, la conseguente spesa che ne deriva, chi se ne fa carico e se ci saranno ripercussioni penali, come da precisi riferimenti di legge, ai danni delle individuate ditte.

Sempre nell’Ordinanza Sindacale, si parla di “sequestro probatorio” dell’area ma la zona non ha la minima recinzione o divieto di accesso e neanche riporta cartelli di rito facenti riferimento alle operazioni che si stanno svolgendo.

Dalla comunicazione dell’amministrazione si evince che non ci sono tempi certi ad oggi previsti per la conclusione dei lavori e se ci saranno altri interventi da eseguire sull’area poiché le valutazioni si potranno effettuare solo a “fondo scavo”.

Invieremo pertanto una nuova PEC per chiedere ulteriori chiarimenti anche in merito a quale sia l’impianto di smaltimento preposto per lo smaltimento di tali rifiuti e per essere al corrente dell’andamento dei lavori.

Emerge comunque in maniera evidente che lo scarico di materiale illegale e insalubre è stato esercitato in quella zona in modo prolungato e indisturbato senza che se ne individuassero in tempi celeri le responsabilità.

 

Fonte: Associazione Civica Insieme per Cambiare

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