Felice Maniero noto come Faccia d'Angelo, ha testimoniato in un'aula bunker nel processo contro Michele Brotini, broker 48enne arrestato con l'accusa di aver preso parte al riciclaggio di soldi attuato dall'ex cognato dell'ex boss Maniero, Riccardo Di Cicco, 60enne fucecchiese. Lo rende noto l'odierna edizione de La Nazione.
Il tesoro di cui si era perso traccia è stato ritrovato in parte su conti svizzeri. È stato lo stesso Maniero a portare gli investigatori in Toscana nel Comprensorio e in particolare a Santa Croce, coinvolgendo i suoi familiari.
Un braccio destro della mala nel Brenta, Silvano Maritan, ha inviato una lettera al Corriere del Veneto parlando dei soldi, in miliardi di lire, appartenuti al boss, dichiarando che erano molti più di 33.
Mantre per il gup non è emersa prova del riciclo di tutti i trentatré miliardi di lire, il fucecchiese Di Cicco ha ammesso infatti che si trattò di 11 miliardi (di lire) e di averli restituiti tutti. Secondo Di Cicco – scrive il giudice –, Maniero aveva prosciugato i suoi conti perché aveva impiegato enormi somme di denaro in attività commerciali rivelatesi fallimentari. Per nascondere il tesoro sarebbero stati usati nascondigli presso vari familiari, fino all’ingresso in famiglia di Di Cicco e la conoscenza di Brotini, da quel momento i soldi finirono nelle banche svizzere.
Riccardo Di Cicco è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni e dieci mesi mentre Brotini è ancora sotto processo al dibattimento.
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