Sono state considerate gravi le carenze igieniche all'interno del centro d'accoglienza di Cascina a la Tinaia. La Prefettura di Pisa, infatti, ha notificato questa mattina il provvedimento di chiusura della struttura, dopo che ieri un gruppo di richiedenti asilo si era barricato per alcune ore all'interno della struttura per protestare contro le condizioni in cui vivevano.
Sul posto si sono recati gli ispettori dell’ufficio di igiene e poi dalla Asl che hanno confermato quanto denunciato dagli ospiti del centro e hanno presentato le loro osservazioni in una riunione in Prefettura svoltasi ieri pomeriggio.
Questa mattina è stata convocata una conferenza stampa dall'Amministrazione comunale per fare il punto sulla situazione.
Pd Cascina: "Ceccardi irrilevante"
La sindaca Susanna Ceccardi avrebbe celebrato come sua vittoria la chiusura della Tinaia anche se fosse avvenuta a causa di un terremoto. Il centro di accoglienza per richiedenti asilo chiude invece per una fondata protesta di chi vi era ospitato.
Sono stati Asl, vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale, oltre ai tecnici del Comune, a registrare gravi inadempienze da parte del gestore rispetto a quanto previsto dalla convenzione sull’accoglienza. Una situazione che ha portato, come necessario, alla chiusura della struttura.
Gli organi di informazione hanno correttamente sottolineare che sono state le pessime condizioni igieniche della struttura a indurre la prefettura a scegliere per la chiusura. Scelta nata dopo l’ennesima protesta degli ospiti.
La sindaca è stata irrilevante nella decisione, ma per stile è solita intestarsi risultati non dovuti al proprio operato. È già capitato nelle scorse settimane in occasione dell'inaugurazione del centro di accoglienza di Titignano.
Ceccardi: "Giorno storico"
"Per Cascina è una giornata storica. Finalmente la prefettura ha disposto la chiusura immediata del centro"ha detto la sindaca Susanna Ceccardi, incontrando i giornalisti davanti al centro ."Denunciavamo da tempo questa situazione non solo a parole, ma lo abbiamo documentato con atti e ordinanze dirigenziali per abusivismo edilizio,
sovraffollamento e condizioni igienico-sanitarie. Un plauso alla politica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha bloccato gli sbarchi e quindi, anche nella nostra provincia, ora i centri di accoglienza sono mezzi vuoti perché non arrivano più i migranti che fino a sei mesi fa sbarcavano in massa sulle coste italiane".
Il comunicato dalla Prefettura
Su disposizione del Prefetto di Pisa, con provvedimento emanato in data odierna, si è provveduto a disporre la chiusura immediata del CAS La Tinaia - sito nel territorio del comune di Cascina - e il trasferimento dei richiedenti asilo ivi ospitati in altre strutture della provincia. La decisione è il frutto di approfondite valutazioni tecniche. In particolare l’esito del sopralluogo congiunto effettuato nella giornata di ieri dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e dall’Azienda USL Toscana Nord Ovest di Pisa ha evidenziato situazioni di criticità diverse e più gravi rispetto al passato. Infatti il provvedimento di chiusura scaturisce da un iter di verifiche sul centro di accoglienza straordinaria (CAS) e dalla constatazione di recenti più gravi inadempienze normative e contrattuali previste a carico del gestore dal disciplinare di gara.
Nardini (Pd): “No a strumentalizzazioni. Ancora più urgente accoglienza diffusa e strutture adeguate sotto ogni punto di vista, a Cascina e in tutta la Toscana”
“La sindaca Ceccardi sbandiera ai quattro venti vittorie che non esistono. C’è stata la sacrosanta protesta di persone che vivevano in pessime condizioni igienico-sanitarie e il conseguente doveroso provvedimento da parte della prefettura. Perché è imprescindibile che chi si occupa di accoglienza sia tenuto a offrire strutture adeguate e conformi alla norma e mai più nessuno vuol vedere immagini agghiaccianti come quelle che ci sono arrivate dalla Tinaia. Ora aspettiamo l’evolversi della situazione, riponendo la massima fiducia nelle autorità competenti che hanno fatto tutti gli approfondimenti del caso. Ma basta con le strumentalizzazioni. Il ‘sistema di accoglienza voluto dalla sinistra’, come la Ceccardi lo ha definito, in Toscana è ben altro. È un modello che dice no a maxi-centri e sì invece a un’accoglienza diffusa, con poche unità distribuite in strutture delle dimensione adeguate e con un maggiore coinvolgimento degli enti locali, che meglio conoscono le priorità dei cittadini, un modello che difendo e che ho invitato la prima cittadina a sostenere, proprio perché lo ritengo il punto di equilibrio ideale tra le esigenze di tutti, cittadini, migranti, operatori. È un modello dove sono coinvolte tante realtà, operatori, cooperative, che lavorano in maniera seria e professionale e che non si meritano di finire nel tritacarne squallido che la sindaca e altri esponenti politici locali – penso agli attacchi di esponenti della destra pontederese giorni fa - tirano fuori, noiosamente, ogni volta che parlano di questo tema. Ma è un modello in cui se qualcuno non ha offerto servizi all’altezza ne subisce le conseguenze, perché nessuno si deve mettere in testa di poter aggirare le regole e fatti come quello di Cascina vanno condannati senza se e senza ma. È un modello in cui ognuno fa la sua parte, in modo equilibrato e condiviso, ogni territorio, per questo non si metta in testa la sindaca di costruire muri. Quello lo farà Orban, tanto amico del suo leader Salvini. Ma così non funziona. L’immigrazione e l’accoglienza si affrontano con una visione d’insieme coraggiosa. Solo così si possono raggiungere risultati positivi. Quelli che no, non abbiamo visto nelle politiche attuate dal Ministro dell’Interno, nonostante la sindaca si spertichi con parole di encomio. Perché lasciare oltre cento persone su una nave, come sta avvenendo con la Diciotti, con problemi di ogni tipo, di fronte a un nostro porto, no, non è un risultato di cui farsi onore, è solo un orrore, una vergogna. Né tantomeno porta a qualcosa invocare l’Europa e poi fare asse con i paesi di Visegrad e con coloro che dicono no a ogni forma di accoglienza. Sappiamo bene che siamo di fronte a sfide complesse. Ma non ci tiriamo indietro. E sui nostri valori non arretreremo di un millimetro”.
Così Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd, sul provvedimento di chiusura del centro accoglienza La Tinaia a Cascina.
Salvini: bene chiusura centro Cascina, Lega fa fatti
"Topi morti, muffa e condizioni igieniche pietose. Dopo anni di battaglie, il comune di Cascina è riuscito a far chiudere questo vergognoso centro di accoglienza nel quale c'era tanto lucro e poca solidarietà. Dove governa la Lega, dalle parole ai fatti". Lo scrive su twitter il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini".
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