La Soprintendenza ci ripensi. E si sieda quanto prima al tavolo di lavoro con il Comune di San Gimignano affinché siano riviste, e possibilmente migliorate, alcune delle previsioni che ha dettato sull’arredo urbano e sull’occupazione del suolo pubblico. È questa la richiesta di una mozione, presentata dal Gruppo consiliare Centrosinistra per San Gimignano (PD), e approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, che vede come primo firmatario il capo gruppo Andrea Marrucci.
In particolare si pensi alle norme sulle fioriere, sulle lampade per gli esercizi di somministrazione, all’interpretazione sull’uso di soglie e spallette degli sporti, agli ombrelloni ed alla rimozione della discriminante della presenza del vincolo monumentale come possibile elemento di diversa valutazione, anche a parità di tipologia di articolo esposto, per gli espositori.
“Alcune norme volute dalla Soprintendenza nel nuovo Regolamento sull’arredo urbano sono percepite come vessatorie dal mondo economico e risultano inutili ai fine di una maggior tutela del centro storico - commenta Andrea Marrucci - Le scelte volute dalla Soprintendenza hanno il carattere mortificante e vessatorio verso la Città di San Gimignano e le sue attività, e come tali sono vissute dalla comunità economica operante nel Centro Storico, dalle associazioni di categoria e dal tessuto economico cittadino in generale. Per questo sono comprensibili le proteste del mondo economico sangimignanese, che non chiede minori vincoli ma la possibilità di lavorare in un quadro di regole certe e valide per tutti ed in tutta la Toscana”. Il nuovo Regolamento è entrato nel pieno dell’attuazione dal 1° gennaio 2018 e, nella concreta applicazione di questi primi mesi, sono emerse alcune criticità relative all’applicazione e agli effettivi benefici ai fini della tutela del bene comune di alcune prescrizioni e limitazioni introdotte per volere della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, tali da necessitare un nuovo confronto allo scopo di introdurre correttivi e/o eliminare o migliorare elementi di dettaglio che oggi rendono il lavoro di applicazione molto farraginoso e oggetto di lamentele. “Rispettiamo tutte le articolazioni dello Stato – è il commento finale del capo gruppo Marrucci -, sappiamo il ruolo che compete alla Soprintendenza, così come siamo convinti che sia stato giusto e corretto, in coerenza con la cultura sviluppata in proposito dalla Città di San Gimignano, dotare comunque il nostro Comune di un nuovo Regolamento sull’arredo urbano, così da dare indirizzi agli operatori per orientarsi nelle loro scelte e nei loro investimenti. Ma siamo altrettanto convinti che alcune prescrizioni del nuovo Regolamento volute dalla Sabap, all’atto pratico, siano inutili e discriminatorie. Infatti, ancora oggi, non siamo riusciti a spiegare ai nostri operatori perché per San Gimignano si siano volute determinate norme, a differenza di altre città delle province di Siena, di Arezzo e di Grosseto che, pur trovandosi nello stesso ambito di competenza della stessa Soprintendenza, non sono soggette alla medesima normativa”.
Fonte: Centrosinistra per San Gimignano
Notizie correlate
Tutte le notizie di San Gimignano
<< Indietro