Il presidente del parco dell’arcipelago toscano, Giampiero Sammuri, è intervenuto sulla nostra mobilitazione per salvare i mufloni dell’Elba rilasciati dai cacciatori e ora finiti nel mirino di un piano di eradicazione elaborato dal parco stesso.
Il presidente Sammuri, nella sua replica afferma che i mufloni sono specie invasive e come tali anche l’Unione Europea ne prevede l’eradicazione. Peccato però che questa specie non sia affatto inserita nella lista unionale delle specie aliene invasive: decade quindi ogni ipotesi di applicazione delle norme europee, restando invece pienamente vigente la legge nazionale che impone prioritariamente interventi ecologici, nel pieno rispetto della vita degli animali.
Ed è questo ciò che abbiamo chiesto al Ministro Costa, la revisione del piano di eradicazione prevedendo unicamente metodi incruenti e non letali.
Condividiamo invece le preoccupazioni del presidente Sammuri relativamente alla delicatezza e alla vulnerabilità degli ecosistemi delle isole dell’arcipelago toscano in particolare rispetto all’introduzione di specie realmente aliene e invasive. Tuttavia dobbiamo rilevare che nel corso dei nostri volantinaggi al porto di Piombino – luogo di imbarco delle decine di migliaia di turisti diretti all’Elba – non abbiamo riscontrato la presenza di alcuna misura di controllo e prevenzione dell’introduzione di specie alloctone, né tantomeno siamo a conoscenza che sul territorio delle isole del parco sia vigente un qualunque divieto di vendita di specie animali e vegetali alloctone.
Rinnoviamo quindi il nostro appello al Ministro Costa perché intervenga imponendo al Parco una gestione dei mufloni nel pieno rispetto della loro vita.
LAV
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