Come previsto, Playtech ha completato l’acquisto di Snaitech attraverso l’operazione pubblica di acquisto ed esce dalla borsa italiana. A questo punto Snaitech entra in una dimensione internazionale all’interno di una società presente in molte parti del mondo ed in assenza di un minimo piano industriale per l’Italia. Ovviamente il baricentro dell’azienda verrà spostato fuori dai confini nazionali e ne conseguirà una riorganizzazione lavorativa. Non esiste nessun piano di indirizzo per i siti nazionali e nessuna linea sul cosa comporterà questa operazione nei i prossimi anni in termini lavorativi per i 650 dipendenti tra Roma, Porcari e Milano, nonché per i molti addetti delle agenzie. Come al solito l’azienda ha mandato un comunicato rassicurando i lavoratori sulla bontà dell’operazione, nella piena ottica paternalistica e di relazioni sindacali arretrate nel tempo. Sicuramente siamo in presenza di grande operazione di investimento in una redditizia attività legata prevalentemente ad un profondo disagio sociale, in un settore dove i profitti sono cospicui. Ad ogni fusione societaria vi sono sempre profondi cambiamenti, soprattutto in un settore come questo dove molte operazioni lavorative possono essere svolte in qualsiasi sede in ogni parte del mondo. Ciò che ci interessa capire sono le prospettive dell’azienda e, visto che le concessioni legate a questo settore sono pubbliche, chiediamo al governo che il loro rilascio sia subordinato all’utilità sociale e non nell’esclusivo interesse del profitto privato e delle stock options per i manager.
Massimo Braccini, Coordinatore nazionale Fiom Gruppo Snaitech
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