Ci sarebbero nuovi elementi nelle indagini sulla morte di Emanule Scieri, il parà di leva siracusano trovato morto il 16 agosto di 19 anni fa nella caserma Gamerra di Pisa. Da quanto si apprende sarebbe stato disposto un arresto per concorso in omicidio ai danni di un ex commilitone di Scieri, ma i dettagli saranno forniti in una conferenza stampa convocata dalla Procura i Pisa per le 11.30 di questa mattina.
Presenti il procuratore della Repubblica Alessandro Crini e gli investigatori della squadra mobile di Firenze e dei poliziotti della sezione di polizia giudiziaria di Pisa che hanno condotto le indagini.
La morte avvenne il 16 agosto del 1999, quando Scieri aveva 26 anni. Fu ritrovato morto ai piedi di una torre dismessa. Le indagini furono archiviate ipotizzando il suicidio, una tesi fortemente contestata dalla famiglia e poi smentita dalla commissione parlamentare d'inchiesta istituita nel 2016 secondo la quale il 26enne fu aggredito.
Arrestato un ex commilitone
Un arresto per concorso in omicidio e due persone indagate. Agli arresti domiciliari è finito Alessandro Panella, 39 anni, ex commilitone di Emanuele Scieri.
L'arresto con accusa di omicidio volontario
Il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha spiegato del perché è avvenuto l'arresto ieri con accusa di omicidio volontario: "La vicenda ha avuto un'accelerazione nella giornata di ieri perché una delle tre persone da tempo indagate stava per lasciare il territorio nazionale e sarebbe stato complicato riportarcelo".
Panella era pronto a tornare negli USA
Uno dei due indagati a piede libero è un militare dell'esercito in servizio. L'accusa ipotizzata dalla procura per tutti è di concorso in omicidio volontario. Gli indagati sono originari di Roma e di Rimini. Gli arresti domiciliari per Alessandro Panella, che possiede anche il passaporto americano, sono scattati perché gli inquirenti sapevano che aveva già programmato il rientro negli Stati Uniti. Il 39enne aveva prenotato un volo Roma-Chicago per domani, venerdì 3 agosto, per poi andare con volo interno a San Diego, in California, dove l'ex paracadutista laziale, ora ai domiciliari a Cerveteri, vive e lavora da oltre 10 anni e dove è stato sposato con una cittadina americana. Panella dopo un anno di servizio di leva nella Folgore, ha lasciato l'esercito. Si è laureato in economia negli Stati Uniti e ad oggi lavora in California come interprete per una società privata.
L'ipotesi è quella del nonnismo
Dall'indagine sarebbero emersi atti di nonnismo nei confronti di Scieri. Il procuratore di Pisa prosegue: "Si può ritenere che contro Scieri ci sia stata un'aggressione da parte dei 'nonni' anche mentre era a terra. Si tratta di ipotesi indiziarie che sono suffragate anche dalle consulenze tecniche allegate alle conclusioni della commissione parlamentare d'indagine".
Commissione d'inchiesta parlamentare: "Fu aggressione non suicidio"
Seimila pagine di documenti e 45 audizioni condotte dalla Commissione parlamentare d'inchiesta, hanno fatto sì che si escludesse categoricamente la tesi del suicidio, o quella di una prova di forza cui si voleva sottoporre Emanuele Scieri scalando la torretta ai cui piedi fu trovato morto, ipoteso che la Folgore suggerì alla magistratura. La morte del parà, nella conclusione della Commissione parlamentare d'inchiesta che ha indagato sul caso nella scorsa legislatura, fu causata da un'aggressione avvenuta in un ambiente dominato dal nonnismo. Secondo la Commissione l'aggressione è stata spacciata per suicidio e le vere responsabilità sono state coperte per anni dalla catena di comando della brigata Folgore. La presidente della Commissione, Sofia Amoddio (Pd) commenta: "La consulenza cinematica di tecnici specializzati ha accertato che la presenza di una delle sue scarpe ritrovata troppo distante dal cadavere, la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio sinistro sono del tutto incompatibili con una caduta dalla scala e mostrano chiaramente che Scieri è stato aggredito prima di salire sulla scaletta". Dalle conclusioni della Commissione parlamentare, emergono "falle e le distorsioni di un sistema disciplinare fuori controllo". Tutti gli elementi raccolti dalla Commissione sono stati consegnati lo scorso anno alla procura di Pisa, che ha riaperto le indagini fino agli sviluppi di oggi.
Pm: "L'accusa è di omicidio perché c'era tempo per soccorrerlo"
Dagli accertamenti condotti nel 1999 e le perizie effettuate in Commissione parlamentare, emerge che il giovane fu lasciato a terra agonizzante e che ci sarebbe stato il tempo di soccorrerlo. "Per questo contestiamo l'omicidio volontario". Ha fatto sapere il procuratore di Pisa Alessandro Crini in merito all'arresto effettuato dalla Polizia per la morte del parà. "Sulle modalità con cui si sarebbero svolti i fatti - prosegue - c'è stata sostanziale condivisione anche con le testimonianze che abbiamo raccolto e ciò dimostra che la nostra ipotesi accusatoria non è campata in aria".
Le reazioni
Fratello di Scieri: "Un'emozione fortissima"
Incredulità per il fratello di Emanuele Scieri, Francesco, che ha dichiarato di provare "un'emozione fortissima..." a Carlo Garozzo, presidente dell'associazione'Giustizia per Lele', sugli sviluppi dell'inchiesta della Procura di Pisa .
Giustizia per Lele: "Verità si avvicina"
Carlo Garozzo, presidente dell'associazione 'Giustizia per Lele', associazione fondata dagli amici di Emanuele Scieria un mese dalla morte del parà, per ricercare la verità su quanto accade nella caserma Gamerra di Pisa quel 13 agosto 1999. Garozzo racconta gli ultimi 19 anni fatti di "omertà e spiegazioni incredibili". "Emanuele non si e suicidato e non è stato vittima di una fatalità ma è stato ammazzato in quella caserma il 13 agosto". Quest'anno Emanuele avrebbe compiuto 45 anni. "Sto benissimo. Fin troppo bene. È una battaglia che conduciamo da 19 anni. Arriveremo ad avere la verità su quel giorno e a ridare dignità ad Emanuele ed alla famiglia - commenta Carlo Garozzo-. Mi sento di dedicare questa giornata al papà di Emanuele, Corrado, che non c'è più ed è stato un vero combattente per la verità". Questa "è una notizia che premia la società civile - sottolinea Garozzo - negli ultimi anni abbiamo chiesto e ottenuto la commissione parlamentare inchiesta che hanno svolto un lavoro eccezionale che ha consentito alla Procura di svolgere indagini mirate. E mi sento di ringraziare tutti i parlamentari siracusani presenti, dalla presidente Sofia Amoddio alla vice Stefania Prestigiacomo".
La commozione della madre
Il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha raccontato che un po' prima che iniziasse la conferenza stampa "abbiamo ritenuto di avvisare la madre di Emanuele Scieri perché principalmente dobbiamo dare una risposta alla famiglia di questo sventurato ragazzo. Durante il colloquio la signora si è commossa.
Lucia Ciampi: “Il caso Scieri dimostra che la buona politica può portare alla verità”
"L'arresto del presunto colpevole di Emanuele Scieri è stato possibile – dichiara l’On. Ciampi - anche grazie all'attività rapida e tempestiva della Commissione parlamentare di inchiesta della Camera che nella scorsa Legislatura ha contribuito a far riaprire il caso dopo anni dall'archiviazione ascoltando in audizione in pochi mesi decine di testimoni tra familiari, ex militari della caserma Gamerra, esperti, consulenti, magistrati, rappresentanti di associazioni e detenuti”.
Il deputato PD, Lucia Ciampi, ribadisce l’importanza dei nuovi accadimenti anche per la famiglia di Scieri e per la città di Pisa “è stata data finalmente dignità e rispetto alla memoria di un giovane pieno di vita che non aveva nessuna intenzione di suicidarsi, alla sua famiglia che ha combattuto per anni e alla città di Pisa coinvolta emotivamente dalla vicenda”.
“Si tratta – conclude Lucia Ciampi - di un segnale fondamentale del ruolo che hanno le istituzioni e la buona politica nella ricerca della verità e della giustizia, soprattutto in un periodo come quello attuale dove le false notizie stanno manipolando la realtà e quindi la buona fede delle persone”.
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