Dopo il muro di cinta, nei giorni scorsi, nel carcere di Firenze Sollicciano si sono verificati dei distacchi di “pezzi di cemento armato” dai pilastrini dei balconcini delle sezioni detentive che cadendo hanno invaso i locali dei passeggi sottostanti ove circola personale e detenuti.
Già tempo addietro avevamo denunciato lo stato di totale abbondono e problematiche strutturali in cui versava e versa l’istituto fiorentino, un istituto questo in cui la totale assenza di un opera di manutenzione ordinaria programmata negli anni scorsi, sta oggi giorno portando i suoi primi effetti.
Pensare che una struttura dello stato possa procurare dei danni fisici a chi privato della libertà è costretto a risiedervi e agli operatori di polizia che prestano la loro attività lavorativa è una cosa del tutto anomala e poco consona in una stato di diritto in cui le norme devono essere rispettate anche quelle che riguardano la sicurezza sui posti di lavoro.
A darne la notizia è MAUTONE Antonio, Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria di Firenze, che aggiunge:
Abbiamo invitato pertanto l’amministrazione a correre subito a ripari non solo interdicendo l’intera area in cui potrebbero verificarsi ulteriori crolli ma programmando opere di ristrutturazioni immediate, mirate a mettere in sicurezza un luogo in cui la sofferenza delle persone già è grande e che quindi non deve essere ulteriormente aumentata.
Conclude MAUTONE Antonio siamo sempre più convinti che una struttura come quella fiorentina con problemi strutturali gravi deve essere abbattuta e riedificata ex novo, seguendo gli standard europei dando così dignità alle persone che in carcere lavorano e a quelli che devono espiare una pena.
UIL PA Polizia Penitenziaria –Firenze
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro