Biblioteca Nazionale, il Consiglio comunale approva all'unanimità risoluzione per salvarla

Il presidente della IX commissione Guccione: "Comincia un percorso che speriamo porti a nuove assunzioni"

Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, ha approvato all'unanimità la risoluzione per salvare la Biblioteca Nazionale, dopo l'appello lanciato dal direttore Berlingeri.

Questa la dichiarazione del presidente della IX commissione Cosimo Guccione:

"Auspichiamo che con questo atto cominci un percorso che porti a nuove assunzioni che possano garantire il corretto funzionamento della biblioteca. Dopo le prime aperture da parte del ministro Bonisoli, bisogna passare dalle parole ai fatti; se così sarà la vicenda potrà concludersi con un esito positivo per i lavoratori e per tutti coloro che fruiscono della struttura".

Segue il testo della risoluzione

Risoluzione

  1. 2018/01329

OGGETTO:

Per la salvaguardia della biblioteca nazionale centrale di Firenze

PROPONENTI:

Commissione 9

IL CONSIGLIO COMUNALE

 

CONSIDERATO che la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (BNCF) è, assieme alla Biblioteca Nazionale di Roma la più importante biblioteca italiana, nonché quella dotata del patrimonio librario più cospicuo: 8.843.734 libri tra monografie e opuscoli a stampa, 417.754 titoli di periodici, 25.296 manoscritti, un milione di autografi, 4.089 incunaboli, 29.123 edizioni del Cinquecento, 71.586 stampe, carte geografiche e fotografie, 250.000 fumetti, 54.980 microfilm e molto altro, il tutto disposto su 137 chilometri di scaffali (che incrementano di quasi 1 km e mezzo all’anno);

OSSERVATO che una Biblioteca Nazionale non è una biblioteca di pubblica lettura, chiamata "solo" a rendere disponibile il proprio patrimonio, ma agisce sul fronte della conservazione, della ricerca semantica, della catalogazione, della digitalizzazione, dell'implementazione continua (15 km lineari in più ogni anno di testi da rendere disponibili come sola conseguenza del "diritto stampa"), del recupero alla fruizione di testi danneggiati grazie al suo Centro di Restauro.

CONSIDERATO che il laboratorio di restauro dopo l’alluvione del ’66 è riuscito a recuperare centinaia di libri e che al laboratorio spettano, ogni volta che si verificano calamità nella Regione, perizie e indicazioni su come intervenire sul materiale danneggiato, il parere sulle opere da spostare in occasione di mostre ed eventi oltre alla conservazione del patrimonio all’interno della Biblioteca con un piano su come e dove spostare i libri in caso di emergenza ma che, a fronte dei 100 addetti iniziali ne sono rimasti 6 con almeno 3 pensionamenti nei prossimi anni;

RICORDATO che in 35 anni i dipendenti della Biblioteca si sono ridotti di oltre la metà, passando da 400 a 150, e che, se si conferma la tendenza attuale (ovvero calo di personale a causa del mancato turnover, conseguenza del blocco delle assunzioni), la Biblioteca correrà il rischio di dover sospendere, come minimo, alcune delle sue attività, per carenze di organico che non le permetteranno di funzionare;

APPRESO da un’intervista rilasciata al quotidiano la Nazione dal direttore della biblioteca, dott.Luca Bellingeri, che a tale carenza del personale si è accompagnato però il mantenimento di tutte le funzioni più importanti, dalla relazione con il pubblico alla gestione delle sale consultazione e prestiti, all’organizzazione di mostre, al laboratorio di restauro etc. e questo grazie allo sforzo ed all’impegno quotidiano dei lavoratori e delle lavoratrici;

CONSIDERATO che nel tempo sono andati in pensione amministrativi, informatici, assistenti alla consultazione, operatori alla vigilanza, restauratori e assistenti tecnici che non hanno avuto la possibilità di trasmettere le esperienze acquisite negli anni a nuovi lavoratori e lavoratrici a causa di pochi apporti di personale temporaneo costituito da tirocinanti o dal servizio civile;

CONSIDERATO che per far fronte alla carenza di personale il servizio di distribuzione dei libri è integralmente affidato ai volontari che svolgono il servizio civile, il cui contratto scadrà a settembre;

CONSIDERATO, come si apprende dal comunicato congiunto a firma della CGIL e dell’associazione italiana lettori BNCF, che il Centro restauro è ormai ridotto a poche unità, e nell’ultimo anno sono stati assunti solo 5 funzionari bibliotecari, a fronte dei teorici 42, in realtà 22 e sono previsti altri pensionamenti;

PRESO ATTO che in questa situazione di estrema difficoltà, per la carenza cronica di personale, la BNCF è in buona compagnia visto che anche la Riccardiana in 4 mesi perderà i 2 funzionari bibliotecari superstiti e resterà priva di direzione scientifica;

PRESO ATTO delle considerazioni espresse recentemente in Commissione cultura dal Direttore della BNCF “senza assunzioni è a rischio la sopravvivenza;

Visto l’appello al Ministro della Cultura Bonisoli di 87 intellettuali da tutto il mondo a sostegno della BNCF;

IMPEGNA IL SINDACO

A farsi promotore presso il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali affinché:

Attivi il concorso già autorizzato dal MiBACT per 503 operatori alla vigilanza, destinandone

almeno 40 alla BNCF ;

iniziare la procedura di recupero degli idonei del concorso interno del 2010,, con i passaggi di area

previsti dal decreto Madia 75/2017;

preveda un percorso assunzionale per i precari che contribuiscono quotidianamente all’attività del

ministero, come stabilito sempre nel decreto Madia 75/2017;

Vari il piano triennale dei fabbisogni per poter procedere a nuove assunzioni.

Fonte: Comune di FIrenze - Ufficio Stampa

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