Arriva Paolo Gentiloni a Santomato e viene accolto dallo striscione “Grazie di tutto Presidente” che campeggia alle sue spalle dietro al palco, segno dell’affetto e della gratitudine dei militanti pistoiesi. L’ex presidente del consiglio, intervistato da Fabio Martini del quotidiano “La Stampa”, non si è risparmiato: ha attaccato il governo in carica e ha detto la sua sul futuro del Partito Democratico. Il dibattito è stato introdotto da Pier Luigi Galligani, della reggenza provinciale PD, e da Maurizio Bozzaotre, Segretario del Partito Democratico di Pistoia.
“Ci sono voluti anni per rimettere il paese nella giusta carreggiata - ha detto Gentiloni -, ma sono bastate poche dichiarazioni di alcuni ministri per raddoppiare lo spread: un danno all’Italia di 11 miliardi. Altro che governo del cambiamento, è il governo della perdita di credibilità”.
Da parte di Gentiloni c’è soprattutto l’orgoglio e la rivendicazione di quanto fatto dal suo esecutivo in campo economico e nella gestione dei flussi migratori: “Rivendico gli sforzi dei nostri governi per combattere le disuguaglianze, garantendo quantità e qualità del lavoro. L’innovazione è stata incoraggiata col piano industria 4.0, abbiamo lavorato sulla formazione, è stato introdotto il Rei. Il Jobs Act ha garantito 1 milione di occupati in più”.
I primi provvedimenti del nuovo governo non convincono affatto Gentiloni: “Il decreto del ministro Di Maio rende più costoso il lavoro a breve termine invece che facilitare le imprese ad assumere. Il risultato è che sono a rischio 80.000 posti. Lui sarebbe il paladino dei precari? Difende i lavoratori licenziandoli, altroché decreto dignità!”
“Sui migranti l’attività del mio governo aveva funzionato e gli arrivi erano perfettamente gestibili attraverso flussi regolati dal Viminale - è andato avanti Gentiloni - il bilancio del governo attuale, invece, è fatto di poche azioni dimostrative. Mi preoccupa anche il linguaggio: le accuse alla Tunisia, parlare di pacchia, i toni costantemente aggressivi non costruiscono un Paese più sicuro. Temo che questa politica attiri solo guai. Sarebbe meglio moderare le parole e proseguire col lavoro del governo precedente”.
L’ex premier è stato interrotto diverse volte dagli applausi dei presenti, che lo hanno incoraggiato a ricostruire il PD dopo le recenti sconfitte: “Ha inciso, anche nei Comuni rossi della Toscana, la voglia di cambiamento: alcune situazioni anchilosate non avevano più la necessaria vitalità. Ma l’esperienza del governo Lega-M5S sarà istruttiva e le loro promesse si squaglieranno alla prova dei fatti. Dobbiamo prenderci cura del PD, parlando il meno possibile delle diatribe interne: da mesi ho fatto un fioretto e ho giurato di non dire più una parola su questo. Avrei preferito celebrare subito il congresso, ma le varie aree del partito hanno deciso di rinviare. Il centrosinistra deve recuperare lo spirito di una coalizione e costruire l’unità fra forze diverse. Nei prossimi mesi lavorerò personalmente a questa alleanza per l’alternativa”, ha concluso.
Sabato 28 luglio, alle ore 21, saliranno sul palco la parlamentare PD Teresa Bellanova e Marco Bentivogli, Segretario nazionale FIM Cisl, per un dibattito sul mondo del lavoro.
Fonte: Ufficio stampa
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