Si terrà il prossimo 25 luglio, nello splendido parco della Villa comunale Pacini, dalle ore 21,30, l’appuntamento con Musicastrada che per l’edizione 2018 vede il nostro Comune come ente capofila.
«Un onore e un piacere, dato il successo e la qualità del festival che da anni promuove una cultura musicale aperta al nuovo e al bello, sempre a ingresso gratuito- dice Beatrice Pagni, consigliera delegata alla Cultura per il Comune di Bientina - Facciamo parte del circuito di Musicastrada solo dal 2016 e ricoprire questo ruolo significa poter investire in cultura attraverso il linguaggio universale della musica che grazie al lavoro di Davide Mancini, direttore artistico di Musicastrada, non conosce limiti, siano essi di genere o geografici. Ospitare una cantautrice di calibro internazionale come Melissa Laveaux rafforza ancora di più il nostro orgoglio come comune capofila».
«Questa edizione del festival vede il nostro Comune come ente capofila, su un totale di 21 eventi - sottolinea il sindaco, Dario Carmassi - A Bientina lo spettacolo si terrà nella villa comunale Pacini: un evento che qualifica ulteriormente questa location non solo come un luogo in cui si possa fare musica di buon livello, ma anche come una “fucina” di cultura a 360 gradi. L’obiettivo è quello di riuscire, sempre più, a farlo diventare un punto di riferimento per i cittadini, in cui possano tenersi eventi culturali di livello sempre più pregiato. Un percorso da portare avanti nel corso dei prossimi anni».
Ad esibirsi sarà l’artista Melissa Laveaux, cantautrice canadese di origini haitiane che proporrà live suo terzo lavoro, “Radyo Siwel”: un’immersione senza filtri nelle sue radici, un disco interamente dedicato alle canzoni popolari haitiane e alla loro esplicita valenza politica, atte a denunciare l’occupazione americana finita nel 1935. Una brillante rivisitazione di canzoni folk haitiane, blues, inni pastorali e voodoo, che sposano la modernità dell’indie-rock e la forza dell’afrobeat, senza dimenticare l’energia della danza dei carnevali caraibici.
«Quello che si apre con la musica di Melissa Laveaux è un discorso sull'importanza delle radici e sulla meritatissima celebrazione della ricca cultura musicale di Haiti - conclude Pagni - Il suo disco nasce dalla voglia di far ritorno a casa, a quella terra natia che ci resta sempre addosso, ovunque andiamo. I viaggi e i ritorni descrivono da sempre la dinamica di un'esistenza, che è poi la dinamica di intere generazioni, e la musica di Melissa Laveaux porta dentro di sé inquietudini e significati derivanti da un realismo magico, assunto a dignità universale. Come per molti artisti di seconda generazione, la sua storia affonda le radici nella complessità del multiculturalismo, un valore a cui dovremmo aprirci sempre più per scoprirne la meraviglia».
Fonte: Ufficio Stampa
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