Rischio idraulico, Toscana rafforza prevenzione e sicurezza

Oltre un anno di lavoro, un tavolo tecnico Giunta/Consiglio che si è riunito più volte e due fasi di consultazioni consegnano alla Toscana una legge “più intelligente e più raffinata”. La nuova normativa in materia di rischio idraulico viene descritta “forgiata sul territorio” dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), che ne rivendica le “incredibili opportunità”. “Non avrei mai avallato, anche per la mia storia personale, un testo che consentisse di costruire in zone a rischio” dichiara. “La sicurezza sul territorio si attua con leggi rigorose e serie come questa, ma anche realizzando le opere idrauliche necessarie” spiega, citando l’articolo 22, quello cioè che “consente una nuova stagione” e apre alle collaborazioni tra pubblico e privato.

Il testo consegnato all’aula è profondamente cambiato (contava 13 articoli nella stesura iniziale, il testo finale arriva a 26), “non smonta” la  legge 21/2012 – quella varata all’indomani delle gravi alluvioni in Lunigiana – ma “introduce un’ulteriore variabile: non si calcola solo la periodicità storica dell’accadimento degli eventi, ma anche la loro intensità, la loro violenza e il battente, quindi la loro altezza” spiega Baccelli.

“Questa è davvero una legge più intelligente e non potendo prevedere puntualmente gli effetti su tutta la Toscana,  perché non tutto il territorio ha mappe aggiornate sul rischio idraulico, prevediamo 480mila euro per lo studio della pericolosità, per adeguare gli strumenti urbanistici e capire come difendere l’incolumità del territorio e dei cittadini”

Baccelli sintetizza poi le modifiche più importanti apportate e ricorda gli “interventi di copertura dei corsi d’acqua” e sulla “difesa locale”, il lavoro per rendere il testo “coerente” con la legge 65/2014 in particolare sul “discrimine del territorio urbanizzato”, la disciplina delle nuove costruzioni e dei volumi interrati “differenziati in base all’area, ma anche al grado di magnitudo”, l’analisi sul patrimonio edilizio esistente, su parcheggi e sottopassi, sugli annessi agricoli. Ricordato anche il tema, voluto dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci, della perequazione urbanistica definito “serio e intelligente”, che può “garantire vitalità e maggiore sicurezza del territorio”.

Apprezzamento e “sì convinto” alla proposta di legge lo esprime Giacomo Giannarelli (M5s) che ringrazia il presidente per aver ritirato un emendamento presentato in Aula: “dimostra rispetto e coerenza per il lavoro fatto fin qui”. Il consigliere, anche vicepresidente della commissione Ambiente, dichiara inoltre che la legge “non risolverà del tutto il rischio idraulico” perché “ereditiamo situazioni complesse” spiega, citando la tragica alluvione di Livorno dove “si è costruito nell’alveo dei fiumi”. “Ci inseriamo in questo difficile quadro” continua e parla di una legge con contenuti “innovativi” invitando a “proseguire su questa strada, oltre questo risultato importante”. Giannarelli auspica poi la “stessa modalità di lavoro” anche su temi quali quello dei rifiuti.

Massimo apprezzamento lo esprime la consigliera Meucci che definisce la legge “responsabile” e “innovativa. “Interviene nella vita delle persone. Era necessario un approfondimento specifico per arrivare al giusto equilibrio tra sicurezza e sviluppo, tra sicurezza e gestione del territorio” dichiara convinta.

“La legge – continua – è rivolta ai Comuni, ai soggetti cioè che dovranno applicarla per le loro trasformazioni”.

Soddisfatta anche per aver affrontato la questione della “parte protetta dei corsi d’acqua che ha contribuito alla tragedia di Livorno”, la presidente del gruppo Misto /Tpt Monica Pecori che dichiara “pieno sostegno” ed esprime apprezzamento per il coinvolgimento dei Comuni. “Nutro la speranza - aggiunge - che la nuova legge possa salvare vite future ricordando quelle tragicamente perse anche per l’incuria dell’uomo”.

Apprezzamento per il lavoro fatto lo esprime la presidente della Lega Elisa Montemagni, che dichiara un voto di astensione: “La proposta è elaborata e complessa, ma si inserisce in cardini che non ci convincono fino in fondo”. Le perplessità e la presa di posizione del gruppo riguardano, quindi, il “contesto generale” piuttosto che la nuova legge .

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La legge in estrema sintesi

Passaggio dalla valutazione della pericolosità idraulica alla valutazione del rischio idraulico. Conferma dei vincoli di inedificabilità per le zone a più alto rischio di esondazione così come stabiliti dalla legge regionale 21/2012. Risoluzione di alcune criticità riscontrate nell’applicazione della 21 con risposte alla gestione ed eventuale delocalizzazione dei manufatti esistenti sulle fasce a più alto rischio idraulico.

Il dibattito sulla nuova legge

“Al di là della norma, tecnica e complessa, apprezziamo il metodo”. Così si esprime il consigliere Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), che annuncia il voto favorevole e parla di una legge che ha il merito di dare impulso alla costruzione di opere idrauliche.

Il consigliere del Partito democratico, Francesco Gazzetti, è “orgoglioso di avere fatto parte del gruppo dei consiglieri Pd che ha lavorato al testo” e soddisfatto di un atto che “è in linea con gli impegni che ci prendemmo subito dopo i fatti drammatici e terribili di Livorno”. Si avvertiva “necessità di un contributo che andasse al di là della rappresentazione partitica – spiega-; dal lavoro svolto in commissione e dal voto di oggi in assemblea mi sembra che rendiamo un grande servizio alla Toscana”. Gazzetti esprime apprezzamento anche per “la potenzialità” della legge e invoca la necessità di “illustrare bene la portata innovativa” del nuovo testo.

Maurizio Marchetti (Forza Italia) indica le ragioni del voto di astensione del suo gruppo:  “Oggi si tengono in considerazione interventi per eliminare certi rischi idraulici, cosa che prima non si faceva”, argomenta il capogruppo, ma “abbiamo un provvedimento migliorativo nel 2018, con circa sei anni di ritardo”. Le accelerazioni, aggiunge, arrivano d’altra parte sempre a seguito di eventi calamitosi.

Andrea Pieroni (Pd) rimarca gli elementi “di valore e responsabilità” messi in campo dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli, e dai colleghi, elogiando gli esiti del “lavoro lungo e faticoso” grazie al quale il Consiglio regionale, oggi, agisce verso territori e comunità toscana. Il consigliere presenta l’ordine del giorno collegato alla legge, firmato anche dal capogruppo Leonardo Marras e da Antonio Mazzeo: “È fondamentale tenere insieme questioni di sicurezza, sviluppo e lavoro”, spiega Pieroni.

Anche l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni riconosce la qualità del lavoro svolto dal presidente Baccelli e dalla commissione, reso evidente anche “dal livello di consenso sulla legge qui in aula”. L’assessore fa alcune precisazioni:  “La legge di oggi non arriva tardivamente, ma dopo un lungo percorso che ha recepito le direttive europee che invitavano a un cambio di  passo”.  In un contesto normativo mutato, il principio è “che non esiste il rischio zero”;  si deve “passare alla consapevolezza che esiste il livello di rischio medio assunto come parametro, con cui bisogna fare i conti”.

Accanto all’evoluzione del quadro normativo, Fratoni ricorda l’innovazione anche in materia di strumenti di programmazione di cui la Regione si è dotata: “Il compendio di iniziative di direzione, in cui si è sviluppata la politica di difesa suolo, pone la Toscana all’avanguardia su queste tematiche”. Fratoni ringrazia quindi l’aula “per il contributo fattivo che ciascuno ha portato a un tema così delicato”.

Rischio idraulico: approvata la legge

Ventinove voti a favore, sette astenuti per il testo illustrato allaula da Stefano Baccelli. Approvato a maggioranza anche lordine del giorno Pd collegato alla legge, illustrato dal consigliere Pieroni. Si astiene la consigliera Monni

Approvata con 29 voti a favore, 7 gli astenuti, la legge sul rischio idraulico illustrata all’aula dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd).

Collegato alla legge è stato approvato, sempre a maggioranza, un ordine del giorno del Pd presentato da Andrea Pieroni  e firmato anche dal capogruppo Leonardo Marras e dal consigliere Antonio Mazzeo.

L’ordine del giorno evidenzia “potenzialità” nei territori e dei distretti economici, come ad esempio in quello conciario, richiamato espressamente nel dispositivo. “E’ un distretto che ha margini di crescita ancora consistenti e capacità di attrarre investimenti da altri territori” ha spiegato il consigliere, puntualizzando come “attenzioni e investimenti” attestino “qualità del territorio e lungimiranza dei soggetti pubblici e imprenditoriali” che nel tempo hanno investito in infrastrutture che oggi rendono attrattivo il distretto.

L’atto impegna la Giunta ad “accelerare il percorso per la realizzazione o il completamento delle opere per la sicurezza idraulica attualmente in corso”. Il governo toscano deve poi “realizzare tutte le opere e gli investimenti necessari al fine di mettere in sicurezza idraulica i territori toscani in cui il rischio idraulico risulti maggiore, con particolare attenzione a quelle aree inserite nei distretti produttivi caratterizzati da “maggior dinamismo in termini di attrazione di investimenti e crescita occupazionale”.

Ok in Consiglio regionale a modifiche di legge. Interventi di Baccelli, Meucci e Gazzetti (Pd)

Un nuovo criterio per la classificazione del rischio alluvioni sui territori, la magnitudo idraulica, ovvero la combinazione tra il battente di riferimento - la quota sul piano strada che si stima possa raggiungere una grave precipitazione - e la velocità della corrente. Parametro che supera il precedente concetto di pericolosità, che teneva di conto solo della frequenza di accadimento dei fenomeni alluvionali, non dell’intensità né quindi dell’entità degli eventuali danni provocati. È ciò che prevedono le modifiche alla legge regionale 21 del 2012 riguardo alle disposizioni su "Rischio idraulico e tutela dei corsi d'acqua", approvate nella seduta odierna del Consiglio regionale. Già inseriti in legge gli emendamenti proposti dal presidente della Commissione Ambiente e territorio Stefano Baccelli, riguardanti la previsione di specifici contributi ai Comuni (480 mila euro in totale) per l’implementazione delle mappe nei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale e l’incentivazione a forme di collaborazione pubblico-privato per la realizzazione di opere idrauliche e dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci, volti a favorire la rigenerazione urbana, tutelare strade urbane preesistenti senza alcun aggravio di rischio idraulico e permettere la possibilità di utilizzo delle sponde in presenza di impianti di interesse pubblico storicizzato.

“Questa proposta di legge rivoluziona il concetto di rischio idraulico, finora un concetto meramente statistico basato sulla periodicità degli avvenimenti: con la magnitudo idraulica viene finalmente introdotta una variabile ulteriore che raffina e radiografa meglio il territorio, calcolando la violenza degli eventi alluvionali. – ha spiegato Baccelli -  Questo farà sì che in alcuni casi la normativa risulterà più rigorosa di quella finora in vigore, in altri casi permetterà ampliamenti o costruzioni a condizione di realizzare corrispondenti opere idrauliche , in altri ancora consentirà invece di fare trasformazioni, nel principio della rigenerazione urbana. Situazioni che emergeranno compiutamente solo dopo una mappatura cogente, perché se finora abbiamo chiara la morfologia del bacino pilota dell’Arno o del Serchio, di altre aree meno caratterizzate andrà valutato con attenzione il rischio: con questo obiettivo i comuni dovranno adeguare gli studi idraulici, motivo per cui abbiamo messo a loro disposizione importanti  risorse economiche. Si inaugura inoltre una nuova stagione di collaborazione tra pubblico e privato per il cofinanziamento di opere di prevenzione idraulica. Si inserisce il divieto di copertura dei corsi d’acqua e dove sia preesistente, la necessità di realizzare gli opportuni interventi di adeguamento, una modifica resasi urgente dopo i tragici fatti alluvionali che hanno colpito Livorno lo scorso anno. Il risultato complessivo è una normativa all’avanguardia, sorta da un grande lavoro di ascolto e confronto – di cui ringrazio gli uffici per il grande impegno – che sarà in grado di coniugare sviluppo e difesa del territorio”.

“Una grande responsabilità quella dimostrata da tutti coloro che hanno fatto la propria parte in questo lungo percorso, i tanti soggetti ascoltati, gli uffici, tutti i protagonisti di un lavoro importante e complesso. – ha fatto presente Elisabetta Meucci,  consigliera regionale Pd e componente IV commissione - Il risultato è una legge che riesce a centrare un obiettivo ambizioso, quello di coniugare sviluppo e sicurezza, per un’efficace gestione del territorio. Il provvedimento è assolutamente innovativo, fa uscire il rischio idraulico dalla logica dell’emergenza e se da un lato crea finalmente omogeneità nell’applicazione delle norme in materia, superando le criticità della normativa vigente, dall’altro va a rafforzarne i principi guida, ovvero la valorizzazione del territorio urbanizzato, la rigenerazione del patrimonio edilizio e anche la salvaguardia del territorio rurale. Elemento virtuoso poi anche il già ricordato raccordo tra pubblico e privato, dove il pubblico guida e indirizza l’attività del privato che può contribuire così alla sicurezza del territorio finanziando opere di prevenzione. Sono particolarmente soddisfatta che sia stato accolto l’emendamento a mia firma con cui si norma la fruizione delle sponde dei fiumi, che possono essere utilizzate da parte di funzioni pubbliche storicizzate, presenti da almeno 40 anni, aspetto che riguarda tutta la Toscana ma che in particolare per Firenze potrà essere utile per la riqualificazione della storica Rari Nantes”.

"Orgoglioso di aver partecipato al lavoro guidato con straordinaria capacità in Commissione dal Presidente Baccelli. – ha fatto presente Francesco Gazzetti, consigliere regionale Pd e vicepresidente segretario Ambiente e territorio - Un atto di grande innovazione e responsabilità nel quale vedo anche un ulteriore gesto di attenzione e rispetto nei confronti del territorio toscano in generale e di quello livornese in particolare, alimentato dagli elementi emersi anche dal sopralluogo compiuto proprio dalla Quarta Commissione a Livorno, nei giorni successivi alla tragica alluvione di settembre".

Pieroni (PD): “Accelerare percorso per completamento opere garantendo attenzione ai territori più dinamici, come il Distretto conciario”

“Tenere insieme sicurezza del territorio e sviluppo economico di aree particolarmente dinamiche come il Distretto Conciario. Questo l’obiettivo dell’ordine del giorno che ho presentato questa mattina in aula collegato alla proposta di legge sul rischio alluvioni”. Così Andrea Pieroni, consigliere regionale presentando in aula l’ordine del giorno collegato alla proposta di legge sul rischio alluvioni. “Ci sono distretti economici in Toscana che hanno margini di crescita ancora consistenti – spiega Pieroni –, grandi capacità di attrarre investimenti anche da fuori regione come dimostra la realizzazione della nuova conceria del gruppo Mastrotto di Arzignano che sorgerà a Santa Croce sull’Arno: un investimento da 15milioni di euro che genererà circo 50 posti di lavoro. Una scelta questa che certifica la competitività di un’area dove sono presenti anche infrastrutture strategiche, come gli impianti di depurazione frutto di una lungimirante collaborazione tra enti pubblici e imprese. Per questo nell’ordine del giorno si impegna la giunta regionale a realizzare celermente le opere necessarie alla messa in sicurezza idraulica dei territori ad alta vocazione produttiva e industriale al fine di valorizzare al massimo le potenzialità di sviluppo”.

“La proposta di legge approvata questa mattina dall’aula – prosegue Pieroni – è un passo in avanti importante rispetto alla precedente normativa, migliorata anche con l’introduzione di due innovative disposizioni quali: la possibilità di realizzare opere di prevenzione da parte dei privati e lo stanziamento di 480mila euro a favore dei Comuni per gli studi idraulici locali”.

Approvati emendamenti M5S

Vittoria del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale con l’approvazione di alcuni importanti emendamenti alla proposta di legge della Giunta in materia di rischio idraulico. “Una nostra grande battaglia politica da tanti anni riceve oggi un primo riconoscimento grazie all’approvazione in Aula di nostri emendamenti a favore dei depuratori e per la tutela della qualità dell’acqua – afferma soddisfatto Giacomo Giannarelli, Presidente del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – Sono così previsti importanti adeguamenti impiantistici per i depuratori di acque reflue superando i vincoli stringenti che impedivano gli adeguamenti impiantistici; per la localizzazione dei depuratori stessi nascono infatti spesso problemi di conflittualità tra la ubicazione dell’impianto e le aree a rischio idraulico, in quanto molti depuratori sono ubicati vicino a torrenti o fiumi e quindi in aree a rischio idraulico. Il nostro emendamento prevede la possibilità di intervenire con adeguamenti e ampliamenti di depuratori anche in tali zone limitrofe ai corsi d’acqua, pur non andando ad aumentare il rischio idraulico. Ciò permetterà di incrementare notevolmente la capacità depurativa per migliorare la qualità delle acque. Riuscire a conciliare la necessità di realizzare ed ampliare i depuratori con la tutela del rischio idraulico era la nostra sfida da vincere – conclude Giannarelli -  e possiamo dire che l’abbiamo vinta. Ora attendiamo gli interventi, non ci sono più scuse! Occorre comunque continuare la battaglia per la difesa del suolo contro il rischio alluvioni, perché tanto rimane ancora da fare.”

 

Fonte: Consiglio Regionale

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