Tassista in coma dopo aggressione: chiesto rito abbreviato per i due accusati

È stato chiesto il rito abbreviato per i due giovani che il 13 luglio 2017 ridussero in fin di vita, a calci e pugni, il tassista Gino Ghirelli, che adesso ha 68 anni ma che per queste lesioni da un anno è in coma e gli è stata diagnosticata, tra i danni cerebrali e neurologici subiti, la perdita dell'intelletto.

L'aggressione avvenne alla fine di una corsa del taxi di cui usufruirono i due imputati, Nicola Fossatocci, 23 anni di Campi Bisenzio (Firenze), e Houman Abbasalizadeh Ajamy, 23 anni di Teheran (Iran) ma abitante a Signa (Firenze). I due sono accusati di aver provocato lesioni cerebrali gravi e peranenti, ma date le condizioni precarie del tassista non è detto che le accusa potrebbero aggravarsi, ad esempio in caso di morte dello stesso.

Oggi c'è stata l'udienza preliminare nella quale il gup si è riservato la decisione se ammettere i due imputati al rito abbreviato rinviandola al proseguimento dell'udienza preliminare, previsto il 24 ottobre.

Il giudice ha anche ammesso come parti civili i familiari e i parenti di Gino Ghirelli mentre invece si è riservato l'ammissione di altre parti rispetto ad analoghe richieste di costituzione fatte dal consorzio di tassisti Cotafi e dal Comune di Firenze, nella persona del sindaco Dario Nardella.

 

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