Difesa del suolo, Coldiretti: "Espropriati della nostra risorsa"

In Toscana cresce il consumo del suolo. Dei 2.288.700 ettari della nostra regione 163.000 sono gli ettari “occupati” da edifici, strade ed infrastrutture. Considerando che nel 1990 gli ettari non disponibili erano 106.000 si vede come in trent’anni il cemento si è divorato quasi 60.000 ettari. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare il “Rapporto sul consumo di suolo in Italia dell’Ispra”, la quinta edizione che fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, dal quale emerge che nel 2017 la superficie naturale si è ridotta di ulteriori 52 km2. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono – sottolinea la Coldiretti – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato – sostiene la Coldiretti – è che sono saliti a 7145 i comuni italiani, ovvero l’88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.

“Per proteggere ambiente, cibo e qualità della vita delle popolazioni che vivono sui nostri territori – commenta Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – occorre difendere il patrimonio agricolo con la disponibilità di terra fertile, senza gli scempi di una urbanizzazione selvaggia, che feriscono profondamente il tessuto sociale, culturale ed economico non solo delle aree rurali, ma anche delle stesse aree urbanizzate. Nella nostra regione – continua De Concilio – il buon lavoro fatto negli ultimi anni ha portato a contenere nel 2017 l’aumento della superficie di suolo antropizzato al solo 0,10% pari a 170 ettari. Un risultato più confortante di quello di altre regioni che, comunque, non può autorizzarci ad abbassare la guardia”.

Fonte: Coldiretti Toscana

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