Si comincia alle 18 al Bistrot dei Ponti, ormai tappa fissa dell’Estate volterrana, con la presentazione spettacolo di “Consonanze. La poesia incontra l’arpa”. Sarà possibile vedere da vicino la magnifica arpa e ascoltarne la voce poetica, che si mischia con i versi della poesia. La collaborazione fra l’arpista Antonella Natangelo e la poetessa Caterina Trombetti è nata nel 2005, in occasione dell’uscita del libro “Dentro al fuoco” ed. Passigli ed è proseguita negli anni. L’idea di Antonella di comporre musica per alcuni inediti di Caterina ha portato alla scelta dei tredici brani della raccolta “Consonanze”, che sarà presentata a Volterra.
Nello sviluppare il progetto, è apparsa sempre più evidente alle due autrici la grande affinità fra la poesia e la musica dell’arpa. I contenuti profondi si sono fusi in suono e parola, movimento ritmico, canto e beatitudine interiore per poter divenire un messaggio universale. Per il libro Consonanze - La Poesia Incontra l'Arpa Caterina Trombetti e Antonella Natangelo hanno ricevuto il premio Fiorino d' Argento con la seguente motivazione:"Poetica limpida, profonda ricca di metafore di forte impatto emotivo, quella di Caterina Trombetti che conferma le sue doti di poeta attenta e sensibile che sa trasmettere sentimenti comuni a tutti, ma espressi in una forma del tutto tradizionale e, contemporaneamente, originale. I versi vibrano nella musica composta da Antonella Natangelo che accompagnandoli con la sua arpa, li esalta e ne fanno un messaggio universale. La pubblicazione è completata da un cd che accomuna i talenti delle due autrici".
Antonella Natangelo è un’apprezzata arpista, suoi spettacoli sono presenti nei miglior festival internazionali, così come Caterina Trombetti in ambito poetico: è s tata amica e collaboratrice del poeta Mario Luzi, sua assistente al Senato, dopo la nomina a senatore a vita.
Alle 21,45 il Centro Teatrale Artigiano presenta ADELPHOE (I FRATELLI) di Terenzio al Teatro Romano, con Pietro Longhi, Paolo Perinelli e la regia di Silvio Giordani. Terenzio è un autore considerato “troppo moderno” dai suoi contemporanei. Lo spettatore è coinvolto emotivamente nelle vicende, prova le stesse emozioni dei personaggi e l’autore non consente procedimenti “metateatrali” cioè non vuole che venga mai interrotta l’illusione scenica e al contrario di Plauto che tendeva solo a divertire, cerca di trasmettere un messaggio morale. Nasce, insomma un’attenzione sociale che allora era una vera e propria rivoluzione culturale. Ed è così che i personaggi di Terenzio si allontanano miglia e miglia da quelli pacchiani, spregiudicati, egoisti e truffaldini di Plauto. La nuova comicità non è più nella battutaccia o nell’intrigo e risiede più nel sorriso che nel riso, un sorriso talvolta venato di riflessione e meditazione.
Fonte: La Conchiglia di Santiago
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