"Ieri sera l'Assemblea Comunale del Partito Democratico di Pisa ha eletto un nuovo Segretario: Biagio De Presbiteris. A lui, il mio più grande in bocca al lupo, certa che metterà nel suo nuovo ruolo impegno e passione. Ma il punto, a mio avviso, (come quasi sempre) non è il nome ma il metodo. Lo dico senza girarci troppo intorno: non l'ho condiviso e continuo a ritenerlo un errore. Rispetto l'Assemblea pisana, organo di cui non faccio parte, essendo tesserata da sempre nel circolo di Santo Pietro Belvedere.
Ma esprimo un personale giudizio politico: dopo le vicende degli ultimi mesi, con un Partito che si era diviso sulla scelta del candidato sindaco e che si era poi saputo ricomporre, per il bene della città, in campagna elettorale, e soprattutto dopo la cocente sconfitta alle amministrative, ora non c'era proprio bisogno di una forzatura a maggioranza.
Ci sarebbe stato assoluto bisogno, invece, di condivisione, unità, e soprattutto di discussione. Una discussione profonda ed autentica, sugli errori commessi, e su come ricostruire.
Avevamo già vissuto drammatiche assemblee notturne finite con decisioni prese in punta di regolamento. Non mi sembra abbiano portato molto lontano. Stavolta, più che mai, avremmo dovuto pensare più al metodo che al nome, indicando prima le proposte politiche, magari eleborate in una grande conferenza programmatica, e poi dedicarci alla ricerca di colui o colei che potesse meglio declinarle alla guida del partito cittadino. In questo percorso avremmo dovuto riflettere approfonditamente sulle ragioni della sconfitta, senza nascondere la polvere sotto al tappeto, interrogarci su come ripartire per i prossimi anni, anche all'opposizione, in città.
Avremmo dovuto farlo aprendoci, coinvolgendo le energie migliori della città, chiamando a raccolta tutti coloro che con noi condividono idee e valori. Non certo chiudendoci in una stanza e sperando di raggiungere alla mezzanotte, fosse anche solo per un voto, il quorum affinché quell'elezione risultasse valida.
La totale assenza di discussione ed un Segretario eletto con 65 persone presenti (esattamente il quorum richiesto, non una testa in più), e votato da 62 membri su 128, temo non sia assolutamente una risposta all'altezza della situazione che stiamo vivendo a Pisa. Mi sembra che anche stavolta, invece, si continui a non capire, o a far finta di non capire."
Alessandra Nardini, consigliere regionale Pd
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