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Situazione gioco d'azzardo in Toscana

Il gioco d'azzardo sta diventando un problema sempre più diffuso tra i giovani e i meno giovani. La situazione in Toscana ne è la dimostrazione e ha raggiunto livelli critici.

I fiorentini spendono per il gioco d'azzardo una cifra pro capite superiore al 6% rispetto alla media dell'intera popolazione italiana. Si tratta di un dato allarmante, riferito all’ultimo biennio, che ha portato l’amministrazione del comune di Firenze a prendere dei provvedimenti per frenare la corsa alle sale giochi. Queste infatti dovranno restare chiuse dalle 18 alle 24 durante tutto l'anno, mentre gli altri esercizi autorizzati saranno tenuti a spegnere le slot machine dalle 13 alle 19.

Chi non dovesse rispettare la nuova ordinanza comunale sarà soggetto a multe da 25 a 500 euro; dalla seconda sanzione subita nel corso dell’anno, scatterà invece la sospensione dell’attività commerciale per tre giorni e il divieto di accendere le macchinette. Tale provvedimento – come riferisce Cecilia Del Re, assessore allo sviluppo economico – rientra in quanto previsto dal regolamento sul gioco lecito voluto dall'ANCI (Azzociazione Nazionale dei Comuni Italiani) in collaborazione con l'università di Firenze e approvato lo scorso novembre.

I dati sulla situazione del gioco d'azzardo nel territorio del capoluogo toscano sono davvero preoccupanti e, nell’ultimo biennio, registrano un aumento superiore al doppio del consumo di gioco d’azzardo rispetto alla media italiana. La città di Firenze in realtà già due anni orsono aveva tentato di limitare l’uso di sale giochi e slot machine, emanando un particolare regolamento fondato sull'indagine scientifica svolta da alcune università e approvato a novebre 2017 dal consiglio comunale fiorentino.

Ma vediamo ora qualche numero. A Montecatini ogni abitante spende circa 4.600 euro ogni anno in videolottery e slot machine. Ma non è soltanto questa cifra a preoccupare: Prato, ad esempio, è stata soprannominata "la piccola Las Vegas" perché è la città italiana con più densità di
slot machine. Un primato, non troppo lusinghiero, che porta la città toscana al top delle province italiane con più giocatori.

I dati, d’altronde, parlano da soli: in Toscana ogni anno si spendono alle slot quasi tre miliardi e mezzo di euro, portando la regione al settimo posto in quanto a spesa complessiva in slot machine, che si trattino di macchinette vecchio stampo (conosciute come"Awp") o quelle di ultima generazione, (dette Vlt), che consentono al giocatore di mettersi alla prova su molteplici tipologie di giochi d’azzardo. Questo senza tenere in considerazione i migliori casino online certificati AAMS che riescono ad attrarre clienti grazie a promozioni e bonus di benvenuto generosi.

In base a quanto descritto, è naturale definire "critica" la situazione Toscana in merito al gioco d'azzardo. Basti pensare che con tre miliardi di euro sia possibile acquistare 33.000 ambulanze pediatriche e più di tre milioni e mezzo di defibrillatori, oltre a pagare il servizio dell’elisoccorso Pegaso per oltre duecento anni!
Certo, è pur vero che gli euro "buttati" nelle macchinette non sono tutti persi, giacché vi sono dei sistemi di pagamento (il "payout") che controllano le vincite. Ma facciamo un passo per volta: i dati in possesso delle agenzie dei monopoli riguardano le Vlt e le Awp. Qual è la differenza fra questi due tipi di apparecchi?

Nelle Awp il giocatore può scegliere il proprio livello di gioco (principiante, esperto) e anche la strategia da adottare nel corso della partita. Sono presenti quindi degli elementi di abilità che non sono solamente frutto del caso; si può giocare solo dopo aver inserito le monete nell'apposito vano (non più di un euro a giocata); non si possono superare i 100 euro di vincita massima e questa viene corrisposta esclusivamente in monete subito dopo la manche.

Le Vlt (acronimo di videolottery), al contrario, sono esteticamente simili alle precedenti, permettono diverse possibilità di gioco e vincite molto più elevate. In questo tipo di macchinette, inoltre, è possibile inserire anche le banconote, fino a 100 euro, e i ticket cartacei da acquistare in sala. Le puntate poi partono da 50 centesimi fino a 10 euro e le vincite massime possono raggiungere i 5.000 euro.
A differenza degli Awp, questi dispositivi di gioco sono riservati sale bingo, agenzie di scommesse sportive e sale giochi pubbliche (con un'area riservata ai maggiori di 18 anni). Il numero delle slot installabili dipende dall'ampiezza della sala: ad esempio, per uno spazio di oltre 300 metri, si possono installare fino a 150 Vlt.

Per le Awp, invece, la storia è diversa perché si possono trovare un po' ovunque, nei bar, nei circoli, nei tabacchini e così via. Secondo i dati del 2016, le Vlt in Toscana sono 3.894, mentre le Awp sono 22.043, per un numero complessivo di quasi 26 mila macchinette per il gioco d'azzardo. Facendo un paio di conti, quindi, su una popolazione di 4 milioni di persone c'è un macchinario ogni 144 persone: ognuna delle quali spende più o meno 890 euro a testa.

Pistoia è la quarta provincia italiana per raccolta pro capite (in altre parole per somma giocata a testa, secondo la media) ma Montecatini ha contribuito di un bel po' ad alzare lo standard toscano in fatto di numero di slot, giocatori e anche di euro spesi. La città delle terme conta 20.458 abitanti ma registra una concentrazione di apparecchi veramente esorbitante: 18.4 ogni 1000 abitanti con 4.630 euro giocati pro capite!
Montecatini tuttavia si attesta solamente al 48esimo posto in Italia, ma è la prima in Toscana. Le macchinette che spopolano nella cittadina toscana sono le Vlt (e dunque le sale scommesse, slot, etc.) e di quei famosi 4.630 euro giocati, ne finiscono solo nelle Vlt ben 3.431.

Facendo poi una panoramica dei dati raccolti a livello regionale, emerge poi che la città di Dante Alighieri è la provincia dove si spende di più in valore assoluto per il gioco d'azzardo (oltre 770 milioni di euro) e Grosseto invece quella dove si spende meno (poco più di 152 milioni di euro). Da qui si capisce perché l'amministrazione comunale fiorentina abbia deciso di dare uno stop alle macchinette.

Alle cifre appena menzionate, infatti, corrisponde un aumento importante delle richieste di assistenza ai Serd (servizi per le dipendenze), per via della dipendenza dal gioco d'azzardo che ha registrato un tasso del 76% in più rispetto al passato.
Pertanto - conclude l'assessore Cecilia Del Re - la politica cittadina si prefissa di continuare la sua lotta alla ludopatia, puntando non solo su provvedimenti restrittivi ma anche sul favorire la crescita culturale dei cittadini: prolungando, ad esempio, gli orari di apertura delle biblioteche pubbliche.

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