Dopo la polemica del dg del Livorno Calcio Marco Peiani sulle colonne de Il Tirreno, arriva a stretto giro la replica del sindaco Filippo Nogarin. Il cuore dello scontro è lo stadio 'Picchi' non a norma per giocare il campionato di serie B, nel quale sono stati promossi gli amaranto.
L'acquisto dei nuovi seggiolini è a spese del team, mentre Peiani aggiunge che "a noi sono stati delegati anche la rimozione e lo smaltimento oltre alla chiusura delle 'ferite' nel cemento per i nuovi seggiolini. Questa opera straordinaria non dovrebbe spettarci". In conclusioni Peiani afferma che "per noi resta tutto così com'è, andremo a giocare altrove".
Ecco come ha riposto a tono Nogarin
"Il Livorno calcio è in arretrato con i pagamenti al Comune di Livorno per l’utilizzo dello stadio di tutto il 2017 e dei primi sei mesi del 2018. Stiamo parlando di poco meno di 200mila euro. Prima di avanzare pretese a proposito dello smaltimento dei seggiolini vecchi, sarebbe bene che si preoccupasse di saldare i propri debiti.
Anche per questo la minaccia di giocare altrove la serie B, se il Comune non si accollerà le spese d’acquisto e smaltimento dei nuovi seggiolini, è decisamente fuori luogo. La società dovrebbe avere l’onesta intellettuale di ricordare che, solo quest’anno, il Comune ha speso 500mila euro per i lavori di consolidamento della struttura, 200mila euro per l’impianto antincendio e 70mila euro per la tribuna.
Tra l’altro è bene sottolineare che lo stadio è gestito dal Comune con un contributo del Livorno Calcio che non arriva a coprire il 56% delle spese ordinarie. Una circostanza anomala nel panorama italiano, dove le società si accollano la gestione e dunque le spese ordinarie e straordinarie degli stadi. Questo per il club amaranto significherebbe dover sostenere costi molto più alti di quelli attuali.
A Livorno si è agito diversamente proprio per amore della squadra. Anche per questo non intendiamo accettare ricatti di alcun tipo".
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