Lo scorso 29 giugno la Polizia Provinciale ha sorpreso in flagrante un bracconiere in azione nella zona di Bibbona. Dopo ripetute segnalazioni il Comando delle Guardie Provinciali aveva attivato un serie di appostamenti e quel giorno, intorno alle ore 12.30, la pattuglia in servizio nella zona, udito uno sparo proveniente dalla direzione di un capannone, è intervenuta tempestivamente, identificando un settantenne trovato in possesso di una carabina.
I successivi accertamenti, svolti nell’immediato con la collaborazione di personale del Commissariato di P.S. di Cecina ( intervenuti per le competenze in ordine alle leggi di pubblica sicurezza), hanno permesso di rivenire sul posto della polvere da sparo, che dalle successive verifiche è risultato detenuto in modo non conforme alle norme del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Gli agenti e gli ufficiali intervenuti hanno, quindi, sottoposto a sequestro penale la polvere da sparo, segnalando nel contempo i fatti alla Procura della Repubblica di Livorno che ha convalidato il sequestro per ordine del Pubblico Ministero, Massimo Mannucci.
Il reato ipotizzato è quello relativo alla violazione degli artt. 679 del Codice Penale e 79 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'avvocato Greta Bigazzi per la rettifica dell'articolo 'Sorpreso bracconiere nella zona di Bibbona' pubblicato su gonews.it il 5 luglio 2018.
Nella lettera inviata alla redazione il legale afferma che "le notizie riferite e riguardanti il mio assistito risultano non vere ed inesatte, inclini soltanto a denigrare la sua persona.
Il 29 giugno scorso, infatti, il mio cliente si trovava all'interno della sua proprieta nell'intento esclusivo di caricare le proprie cartucce. Gli Agenti intervenuti, constatata la regolarità dell'arma e del porto d'armi, nel pesare la polvere da sparo ne hanno semplicemente riscontrato un quantitativo di poco superiore a quello normativamente consentito, ovvero, un quantitativo non cosl " ingente" come da Voi descritto in modo così eclatante. Il reato per il quale il mio cliente ad oggi risulta soltanto indagato è ben diverso e di gran lunga meno grave di quello di bracconaggio da Voi indebitamente ascrittogli. Il mio cliente è un cacciatore con grande esperienza, titolare di regolare porto d'armi da oltre sessant'anni, ed ha sempre praticato la sua passione per la caccia nel completo rispetto di ogni normativa senza mai ricevere alcuna contestazione di sorta".
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