Alla luce del comunicato dato alle stampe pochi giorni fa da parte del Partito Democratico di Asciano il PD di Rapolano vuole sottolineare alcuni aspetti che crede fondamentali.
Innanzitutto scopriamo che ormai un anno fa, quando chiedemmo un incontro con i consiglieri comunali di maggioranza e con il partito di Asciano, ci sono state raccontate cose non vere. Ci ricordiamo tutti perfettamente che l’allora segretario ci disse che il Partito rimaneva estraneo al processo perché era un'iniziativa popolare e tale doveva rimanere.
Oggi possiamo affermare con assoluta certezza che fin da allora Sindaco, Giunta, gruppo consiliare e PD Ascianese unitamente ad un Consigliere Regionale, si sono adoperati, anche ricercando il supporto del M5S di Rapolano Terme, per condurre in porto questa ipotetica fusione con il solo intento di escludere da tale processo l'amministrazione, il PD e i cittadini di Rapolano Terme, ottenendo, ad oggi, il solo risultato di dividere una comunità e di mettere due Comuni confinanti l'uno contro l'altro. Screditare un'amministrazione con il solo fine di raggiungere una fusione non porta da nessuna parte. La recente sconfitta subita al Comune di Siena figlia del discredito gettato su quell'amministrazione, più dalle file del PD che dall'opposizione, sembra non aver insegnato nulla a questi signori.
Inoltre ci sembra assolutamente aberrante la proposta di fare decidere alla Regione "in autonomia" il nome delle nostre comunità. Noi speriamo vivamente che la Regione dia alla parola democrazia lo stesso significato che gli diamo noi: partecipazione, coinvolgimento, condivisione e vicinanza alle popolazioni interessate, e che non prenda neppure in considerazione la proposta fatta, lasciando agli enti locali la piena autonomia che gli spetta, sul nome e sul proprio futuro. Riteniamo, allora, che la proposta di legge sia ancor più insostenibile e che il suo esame presso la Commissione e il Consiglio Regionale debba sfociare in un parere assolutamente negativo.
PD Rapolano Terme
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