La struttura di viale San Francesco, utilizzata fino a poco tempo per far fronte all’emergenza immigrazione, è una nuova realtà di vita aperta alla conoscenza. Ha l’aria di casa, vera, contemporanea, con le pareti colore verde mela, i libri tra gli scaffali, gli oggetti che testimoniano ogni giorno la memoria di un libro che include e parla di dignità ritrovata, il thè senegalese appena infuso e i ragazzi che cucinano o ascoltano il telegiornale, mentre altri si preparano per andare al lavoro o al corso di lingua italiana. L’ambiente è allegro e ha un design moderno, rinnovato grazie alla donazione delle soluzioni d’arredo per gli ambienti comuni e le camere da parte di Ikea Foundation. "E’ qualcosa che si percepisce immediatamente, appena varcata la soglia - dichiara l’assessore alle Politiche per l’integrazione Consuelo Cavallini - l’importante metamorfosi che ha fatto crescere l’identità sociale dell’ex Hotel Mary ha creato uno spazio di convivenza attiva e partecipata in cui i rifugiati, al fianco di operatori qualificati, coltivano progetti di comunità, costruiscono obiettivi di integrazione e percorsi di autonomia e condivisione, stabiliscono punti di contatto con i cittadini e le associazioni di San Casciano".
Ali, con l’aspirazione del coiffeur, taglia e acconcia in un negozio del centro storico, Bassi fa il pizzaiolo al ristorante del Circolo Arci e dà una mano in cucina quando occorre nelle feste di paese, Kalipo e Lusala rilegano e realizzano artigianalmente libri, quaderni e scatole, Bomani gioca a calcio con la U.S. Sancascianese, Chaka si sta preparando ad un debutto teatrale con una compagnia di attori locali. Alcuni dei venti ragazzi ospiti del Centro Sprar di San Casciano, in fuga dalla violenza, dalla dittatura e dalla guerra nei loro paesi, hanno trovato nel piccolo comune toscano una comunità accogliente, come la strada che sono decisi a percorrere, un luogo dove sentirsi persone vive, utili e integrate. Seguendo una passione o scoprendo un’abilità, nel settore culturale, sportivo, sociale i giovani ventenni provenienti da vari paesi del mondo, tra cui Afghanistan, Bangladesh, Guinea, Mali, Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio, Camerun, Gambia e Georgia, hanno iniziato un loro percorso di dialogo e interazione nell’ambito del progetto Sprar promosso e coordinato dal Comune di San Casciano e gestito da Oxfam che ha trasformato il sistema di accoglienza, grazie ad un finanziamento statale pari ad un milione di euro, attuando il passaggio nella forma giuridica da straordinaria a ordinaria. “Il progetto mira ad inserire i rifugiati in posizioni occupazionali e contesti di autonomia abitativa – rimarca l’assessore - i giovani alloggiano temporaneamente nel Centro di accoglienza Sprar per una durata di sei mesi, nel corso di questo periodo gli operatori Oxfam si attivano per costruire un percorso professionale, formativo ed educativo, finalizzato all’indipendenza abitativa che gli ospiti potranno perseguire spostandosi, alla fine della loro permanenza e del progetto di accoglienza nel centro di San Casciano”. Il centro di accoglienza e le case famiglie di San Casciano ospitano complessivamente 30 persone, ragazzi tra i 18 e i 29 anni e 3 famiglie con 4 bambini.
Fonte: Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO Comuni di Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa
Notizie correlate
Tutte le notizie di San Casciano in Val di Pesa
<< Indietro