Rapinano la madre, lo racconta sui social e piovono insulti razzisti: "Mi dissocio"

Ha raccontato su facebook la terribile esperienza della madre 67enne, rapinata e aggredita con nella usa abitazione a Firenze, sembra da due uomini con accento dell'est che la donna chiama 'zingari'. In poche ore si sono moltiplicati post di "odio e razzismo" a cui, però, la donna ha voluto prendere le distanze: "Vorrei dissociarmi da quanti in queste ore hanno scritto e continueranno a scrivere sotto il mio post insulti razzisti e parole d'odio, perché io non l'ho mai fatto e non inizierò certo a farlo ora. Vorrei che venisse evitata ogni possibile strumentalizzazione politica della terribile violenza che ha subìto mia madre, non ne abbiamo bisogno, non era mia intenzione dare inizio ad una caccia alle streghe, vorrei solo ribadire la comprensibile richiesta di sicurezza e legalità".

Fattori e Sarti (SI): "Grande lezione di civiltà"

“In un momento in cui purtroppo, per colpa di un’inesorabile martellamento mediatico, ‘rom’ è stato fatto diventare sinonimo di ‘ladro’ o ‘malvivente’, è rincuorante che la figlia della donna rapinata da sconosciuti sia tornata sulla sua iniziale reazione per dissociarsi dai posti razzisti e dalle parole d’odio verso i Rom. Questa è un'importante lezione di civiltà che viene dalla nostra concittadina”. Lo affermano in consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, commentando le reazioni alla rapina avvenuta in un’abitazione a Firenze nella zona delle Cure. “Quando - aggiungono i consiglieri - la giovane afferma che bisogna evitare ‘ogni possibile strumentalizzazione politica’ del fatto, non possiamo che sottoscrivere le sue parole. Invitiamo le altre forze politiche ad abbassare i toni e a non associare il crimine all’origine etnica di chi lo compie e li invitiamo a leggere con più attenzione le notizie di cronaca. Purtroppo, persino dopo la smentita della figlia della donna rapinata e nonostante non via sia alcun elemento per attribuire il reato ai ‘rom’, il fuoco di commenti xenofobi non si è ancora interrotto”.

Rossi solidale con donna rapinata: "Apprezzo figlia che si dissocia da insulti razzisti"

"Siamo vicini alla signora che questa notte ha subito una rapina nella sua abitazione a Firenze e alla sua famiglia. Apprezziamo le parole della figlia che in un post su Facebook si dissocia da insulti razzisti e parole d'odio e chiede il rispetto della legalità".

Così il presidente della Regione Enrico Rossi risponde al post nel quale la figlia della signora rapinata ieri notte a Firenze si dissocia dai commenti razzisti che strumentalizzano le sue parole. .

"Come ha ricordato in audizione al Parlamento il prefetto Gabrielli -prosegue Rossi - l'organico di polizia in tutto il Paese è carente e l'età media degli agenti non è congeniale a svolgere al meglio i compiti di controllo del territorio. Mancano cento agenti solo a Firenze e 20 mila almeno in tutta Italia.Per svolgere l'attività di presidio delle strade e dei quartieri nel modo più efficace possibile è necessario l'impegno e l'azione del Ministero dell'Interno, in particolare di chi ne è massimo responsabile, che deve procedere all'assunzione dei poliziotti che mancano".
"Per parte nostra - ricorda ancora il presidente - nonostante le competenze della Regioni in materia siano molto limitate, abbiamo deciso di fare la nostra parte. In questi anni abbiamo messo in campo molte misure, dalla videosorveglianza all'animazione commerciale e culturale dei quartieri, dalla riqualificazione urbanistica alla formazione degli agenti. E oggi abbiamo presentato nuove iniziative. Per i prossimi tre anni la Regione sosterrà le spese dei Comuni per gli stipendi di ottanta nuovi agenti che saranno assunti per svolgere funzioni di vigile di quartiere. Inoltre aumenteremo i controlli sui treni regionali attraverso l'impiego di guardie giurate".

"La sicurezza è un diritto dei cittadini - conclude - e va garantita agendo con determinazione e razionalità. Non serve né strumentalizzare né soffiare sul fuoco delle paure".

 

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