“A Firenze le varie sinistre hanno organizzato una bella manifestazione antirazzista. Bene. E' stata una buona occasione per respingere ogni tentativo di basare le scelte politiche sulle differenze di pelle o religione. Concordo. Ma ora che bandiere e striscioni sono stati ripiegati e messi nei cassetti insieme ai megafoni, resta il problema. Che fare?” così il deputato fiorentino di Civica Popolare Gabriele Toccafondi commenta la manifestazione antirazzista organizzata ieri a Firenze dal presidente della Toscana Enrico Rossi e Dario Nardella.
“Figuriamoci se non sono antirazzista – spiega Toccafondi - ma sinceramente penso che il punto vero sia un altro: la certezza della pena. Se sbagli, paghi. E non conta nulla se sei bianco, nero, cristiano, mussulmano, ricco o povero. Chi infrange la legge viola i diritti altrui e quindi deve essere preso, processato e condannato nel pieno rispetto dello Stato di Diritto. Perché è vero che c'è Abele, ma c'è anche Caino”. Per Toccafondi “se rubi una bicicletta, entri in casa di altri, spacci, insulti un uomo in divisa, ti ubriachi e spacchi la città, questo non ha nulla a che vedere col colore della tua pelle o con la tue religione, Sei un delinquente, Punto. E non mi importa se viene dalla Svezia, dalla Nigeria o da Pontassieve, devi pagare per il reato commesso”
“Il razzismo non c'entra nulla – conclude Toccafondi – contano la certezza della giustizia e della pena. Se questa non esiste o viene meno allora chi è in divisa si stanca, non fa più notizia sui giornali, non se ne parla più e qualcuno finisce per volere il “cambiamento” senza neppure sapere cosa comporti.”
Fonte: Ufficio Stampa
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