La Val d’Egola si trova situata fra la Val d’Elsa a est e le valli del Chiecina ad ovest, e della Vaghera a nord-ovest; confluisce nella pianura del Val d’Arno inferiore per una stretta fascia dalla base delle colline di San Romano fino a San Pierino nel comune di Fucecchio; è in posizione baricentrica fra Pisa, Firenze e Siena. Per molti anni non è stata posta nel giusto rilievo geoculturale, poiché i suoi centri storici importanti come Montaione e San Miniato sono sempre stati situati, culturalmente, in area valdelsana e fiorentina il primo, e come centro di un circondario del Val d’Arno, il secondo.
Il territorio di Montaione, spesso definito impropriamente solo appartenente alla Val d’Elsa, è compreso, in gran parte nell’alta Val d’Egola; San Miniato, nel suo versante sud e sud-est appartiene geograficamente alla val d’Egola. La via Volterrana, che ripercorre in molti punti l’antico tracciato dell’Egola, con diverticoli sui colli, perché nei tempi di piena la valle diventava palude, conduce da Ponte a Egola, Tognarino/Fornaci, da nord a sud, fino al Castagno e di lì verso Volterra, ripercorrendo direttrici etrusche di cui molte sono le presenze sul territorio sia come toponimi che come tracce materiali.
Oggi questa valle è inserita in un circuito turistico di alto interesse culturale e paesaggistico, in occasione della riscoperta e valorizzazione della grande direttrice della via Francigena o Romea che vede le sue antiche pievi: San Giovanni in Corazzano e i SS. Giovanni Battista e Saturnino di Fabbrica, “in loco et finibus Fabricae”, stazioni e luoghi di culto importanti di probabili diverticoli romei sulla via dei pellegrini.
Il bacino della valle che prende il nome dal fiume Egola, già Evola o più anticamente Ebula, è delimitato a sud-est dai colli del Castagno dai quali guardando a sud-ovest si vede Volterra. A nord-ovest raggiunge la riva sinistra dell’Arno con una stretta fascia di territorio (circa tre chilometri) compreso fra le Buche di Montopoli e San Pierino di Fucecchio. A est si snoda un crinale di colli che da San Miniato-Calenzano scendono verso sud a San Quintino, Corniano, Coiano, Santo Stefano fino a Montaione, e segnano il “confine” con la Val d’ Elsa. Dalla parte ovest, il bacino dell’Egola è separato da un sistema collinare che i crinali da San Romano-Casotti, Cima di costa, Stibbio, Montebicchieri, Bucciano, Collegalli, La Sughera, Tonda e San Vivaldo, dividono dai bacini del Chiecina-Chiecinella e dell’Era.
E’ una valle ricca di castelli medievali, di pievi e di insediamenti etruschi e romani che attende la propria riscoperta e rivalutazione. Con i bacini dei rii che in essa si riversano: Rio Orlo, Rio Ensi, Rio Aia ed altri, si allarga a comprendere un vasto territorio fra i comuni di San Miniato e Montaione. Il torrente Egola, nasce sul monte Cornocchio da due sorgenti tra il Castagno e S. Vivaldo, nel comune di Montaione in provincia di Firenze.
“Il fonte più alto e più prossimo al crocicchio del Castagno”, come annota il Repetti nel suo Dizionario corografico della Toscana, porta il nome di Evola; l’altro che scaturisce più appresso a Montignoso, ha il nomignolo di Elvetta e corre presto a un unirsi all’ Evola sotto il poggetto di Orgia. Di costà inoltrandosi nella direzione di scirocco a maestro (nord-ovest), bagna il fianco occidentale di Figline e Montaione, dove esiste il ponte antico in pietra di Pozzolle, quindi corrode le balze cretose fra i castelli di Tonda e di Mura; oltrepassate le quali trova il primo ponte (in pietra) fra Barbialla e Collegalli.
Prosegue fra i colli di Balconevisi e Moriolo, e finalmente dopo aver lambito a destra le colline di Cigoli, a sinistra quelle di Stibbio, scende nella pianura sanminiatese dove attraversa la strada regia pisana e passa sotto il secondo ponte di pietra (a Ponte a Egola ndr), alla base orientale delle colline di San Romano.
Piccoli rivi influiscono sull’Evola dalla parte sinistra, mentre dal lato destro esso accoglie per via, sotto Barbialla, il torrente Orlo che scende da Montaione, e più in basso il torrente Ensi che viene da Campriano passa dal Volpaio e per gettarsi in Egola. L’alta Valdegola da Alberi fino alla Sughera e San Vivaldo, è stretta e aspra. Invece da Montaione e giù fino a Casastrada, si incontrano alture levigate dall’uomo; distese curve e schiette che la fanno somigliare alla confinante Val d’Elsa nei pressi di Santo Stefano. come a Santo Stefano.
Valerio Vallini
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