Le due delibere dell’amministrazione comunale di Pisa che hanno vietato la circolazione degli autobus nel centro storico e in zona aeroporto, al centro della mozione presentata dal Movimento 5 stelle, prima firmataria la consigliera Irene Galletti, che il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza.
L’ordinanza di blocco (244/2018) che ha sollevato numerose polemiche a cominciare dalla presa di posizione di Toscana Aeroporti e il successivo intervento di Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) che il 5 giugno scorso ha tentato di ristabilire, con specifico atto, l’arrivo dei pullman al Galileo Galilei, si scontra – è scritto nella mozione – con la legge regionale 42/1998. Nel testo si ricordava infatti che sul trasporto pubblico locale il Comune può svolgere solo funzioni amministrative relative al proprio territorio o limitrofo. Non può impedire l’arrivo in spazi dedicati, come arrivi e partenze allo scalo Galilei, di autobus autorizzati dalla Regione.
La mozione intendeva quindi impegnare la Giunta ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali competenti, a partire proprio dall’amministrazione comunale di Pisa, per far valere le proprie competenze in materia di trasporto pubblico locale e garantire alle aziende di trasporto, in possesso dei requisiti, di poter svolgere il servizio così come previsto dalla legge regionale.
Nel testo si chiedeva inoltre all’Esecutivo regionale di sviluppare un maggiore e migliore servizio di trasporto su ferro da Firenze a Pisa centrale anche attraverso corse giornaliere più frequenti e il ripristino del check nella stazione di Santa Maria Novella.
Proprio su questo secondo punto del dispositivo si è dichiarato d’accordo il consigliere del Partito democratico Andrea Pieroni che ha tuttavia parlato di una mozione “molto articolata” e a tratti anche “vagamente contraddittoria”. “Si chiede di investire sul ferro e sulla mobilità sostenibile, intendendo quindi scelte già fatte come il People mover, e parallelamente si parla di dare spazio al Tpl che continua ad intasare la Fi-Pi-Li”. La strada da percorrere, per il consigliere di maggioranza, è quella che “sta nelle carte e nelle intese” che hanno permesso la costruzione del sistema di trasporto pubblico a ridotta estensione che collega la stazione centrale di Pisa all’aeroporto Galilei. Pieroni ha espresso l’auspicio per “l’apertura di un tavolo che dirima un contenzioso attualmente in mano alla giustizia amministrativa”. “La vicenda – ha ammesso – non giova comunque a nessuno”.
Sostegno alla mozione del Movimento 5 stelle è arrivata da Sì-Toscana a sinistra che per bocca del suo presidente, Tommaso Fattori, ha parlato di situazione “non comprensibile” e “molto scomoda”. “Non ho mai capito perché quello che funzionava bene, e cioè il check-in a Firenze e l’arrivo direttamente in aeroporto a Pisa, è stata via via sgretolata”. “Continuo a credere che quella di un collegamento diretto resti la strada migliore”, ha osservato.
Il capogruppo del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli, riferendosi al People mover ha parlato di “mostro che sta creando altri mostri e un caos allucinante”. L’invito rivolto all’aula è stato per sostenere un testo “di buonsenso”, pensato per dare un “piccolo contributo a sanare la conflittualità tra Enac e Comune”. E in chiusura la richiesta a “convergere per migliorare il collegamento tra Pisa e Firenze” e per “tornare ad un servizio che c’era e funzionava”.
Dichiarazione di voto a favore è arrivata anche dal capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi che ha parlato del servizio pubblico di mobilità ridotta come “flop mover”, un “progetto faraonico, che non può stare in piedi, frutto di un compromesso tra amministrazioni”. Come risolvere la situazione è questione che il capogruppo intende affrontare, ma non attraverso “altri finanziamenti”, ha detto riferendosi a quelli che, a suo dire, sono contenuti nel Priim (Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità).
In chiusura di dibattito, la consigliera della Lega Luciana Bartolini ha parlato di problema “molto sentito nella Valdinievole, ma che ha riflessi in tutta la Toscana”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana
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