L’aeroporto di Peretola è una delle porte di Firenze da e verso il mondo. Nel 2017 ha raggiunto i 2,7 milioni di passeggeri l’anno nonostante i 1.400 voli cancellati e/o dirottati e gli oltre 130 mila passeggeri persi. L’aeroporto è una delle ricchezze dalla città e come tale va salvaguardato ma ha una pista quasi unidirezionale, mal orientata, che costringe gli aeromobili a sorvolare pesantemente interi quartieri dove vivono oltre 20 mila cittadini con diritto di voto e dove sussistono anche molte scuole e alcune residenze per anziani. Per tali ovvi motivi l’aeroporto rappresenta anche un grave problema ambientale.
Per ragioni tecniche e geomorfologiche (monte Morello) quasi tutti i sorvoli avvengono sugli abitati a bassissima quota. Oggi sulle teste degli abitanti passano circa 100 aerei al giorno, con concentrazioni anche di parecchi passaggi in pochi minuti nelle ore di punta e soprattutto nella stagione estiva che impediscono le normali attività come la conversazione o l’ascolto radiotelevisivo o radiofonico oltre ad impedire qualsiasi forma di riposo dalle 6 di mattina alle 11 di sera e oltre. Toscana Aeroporti ha presentato un masterplan che prevede il riorientamento della pista capace di risolvere la questione ambientale e che ha già ricevuto il bollino di compatibilità ambientale da due ministeri, ma il suo percorso pare impantanato nei palazzi romani. Da sorvolati non riusciamo a comprendere come tutto ciò possa essere possibile.
Se noi per primi, che ne paghiamo le conseguenze sulla nostra pelle, riconosciamo l’importanza di uno scalo come Peretola per l’economia locale allora come fanno alcuni partiti a negarne l’importanza strategica e condurre scaltramente battaglie ideologiche contro un aeroporto che ha la fortuna e la possibilità ancora di poter diventare perfettamente compatibile col nostro territorio?
Con che coraggio questi politici sbattono la porta in faccia a noi abitanti del territorio ignorando deliberatamente la situazione in cui viviamo e addirittura dichiarando che il progetto della nuova pista è incompatibile con una vita a dimensione umana? Chi afferma ciò ha MAI visitato gli abitati attuali? Si è mai dato pena di capire dove passerà la nuova pista e a che altezze sorvolerà le aree industriali, altezze peraltro incommensurabili rispetto alle attuali e non su abitati?
Noi crediamo che da parte dei politici contrari ci sia stato e continui ad esserci una scarsissima o inesistente conoscenza della situazione attuale e futura, molto pressappochismo e soprattutto abbiano solo intravisto nel no alla pista un bacino di voti da intercettare, ragione per cui il benessere della popolazione è per loro passato in secondo piano.
A chi importa dei bambini della scuola Baracca o Paolo Uccello che devono interrompere le lezioni ad ogni passaggio aereo se un partito può arraffare più voti stando dalla parte del no?
I comitati del no hanno cercato di adescarci con l’idea delle “opere compensative” cui, secondo loro, avremmo avuto diritto ma noi non vogliamo niente di compensativo, vogliamo una pista funzionante, funzionale e integrata nell’ambiente circostante. Vogliamo una pista che possa aiutare l’economia cittadina, che possa dare lavoro alle tante persone al momento disoccupate, che possa far rinascere la nostra città e dotarla di un centro congressuale e fieristico degno di questo nome. Vogliamo una pista parallela e convergente che passi sulle aree attualmente destinate a campi incolti invece che, come adesso, su abitazioni, scuole, materne, asili nido e RSA.
Chiediamo quindi a gran voce che non venga ritardata una soluzione capace di risolvere una situazione critica che attualmente grava sulla pelle di oltre 20 mila persone, soprattutto bambini, che ogni giorno escono da abitazioni sorvolate per entrare in scuole anch’esse sorvolate per meri calcoli elettorali capaci solo di accontentare comitati del No a prescindere, ristretti gruppuscoli di persone incapaci di vedere al di là del proprio naso e che hanno il solo obiettivo di condurre battaglie ideologiche contro qualsiasi infrastruttura che sia Tav, tranvia, Tap o altro ancora.
Al contrario bisogna agire immediatamente per ricondurre le nostre esistenze alla vivibilità tenuto conto che non occorrono opere faraoniche come sarebbero l’alta velocità o autostrade. Si tratta di una infrastruttura che altrove non sarebbe neppure una grande notizia e che solo a Firenze diventa un affare di stato capace di mandare in fibrillazione l’intera politica nazionale anziché diventare motivo di orgoglio per la città.
Chi abita nei quartieri di Peretola, Quaracchi, Brozzi e Le Piagge chiede al nuovo governo di non intralciare l’iter della nuova pista.
W Firenze, W la nuova pista!
W la nuova pista di Peretola
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