"Qualcuno si assume la responsabilità di una sconfitta così pesante a Pisa dopo aver mandato l’ottimo Serfogli allo sbaraglio? Il primo ma non l’ultimo a dimettersi dovrebbe essere sicuramente il segretario provinciale!
La sconfitta elettorale che il Partito Democratico ha registrato domenica scorsa al ballottaggio nelle elezioni amministrative di Pisa è, per certi aspetti, sicuramente superiore a quella precedentemente ottenuta nelle elezioni politiche nazionali del 4 marzo.
Qui in Toscana la sconfitta che si è consumata nei tre comuni importanti come Massa, Siena e Pisa rappresenta un segno simbolico rilevante per oggi ma soprattutto per le prospettive future.
Sta di fatto che il deludente risultato politico fatto registrare dal PD alle elezioni politiche nazionali del 4 marzo ha certamente influito in modo negativo anche alle amministrative di domenica.
Così come ha ancor più influito la scelta irresponsabile di relegare, dopo le elezioni politiche nazionali, il PD in uno splendido ed influente isolamento; non accettare a priori un qualsiasi incontro e confronto con il Movimento Cinque Stelle è stato peggiore che perdere le elezioni, facendo diventare così il partito un facile bersaglio di tutti. Perché votare infatti un partito di lotta al pop-corn?
Detto questo una considerazione specifica su Pisa va sicuramente fatta. La vittoria, comunque chiara e netta, del candidato di centro destra ci propone dei numeri dai quali si evince che la partita poteva essere aperta e poteva essere giocata in modo migliore.
In questo quadro una responsabilità va sicuramente attribuita alla gestione degli ultimi 7/8 mesi del PD a Pisa caratterizzata da un’assenza totale di dibattito dentro il partito e da una totale ininfluenza nella scelta dei candidati alle elezioni politiche con risultati che appunto conosciamo.
La scelta del candidato sindaco Andrea Serfogli è arrivata all’ultimo momento dopo un dibattito assurdo ed estenuante. Abbiamo proposto alla città un ottimo candidato in extremis e logorato oltremodo da logiche interne e personalistiche.
Dopo questa premessa mi sembra che sia arrivato il momento di interrogarci tutti e chiederci se siamo sicuri della bontà del nostro operato. Visti i pessimi risultati registrati, forse, è giunto il momento che qualcuno facente parte degli organi direzionali del partito presentasse le proprie dimissioni. A mio modesto parere il primo ma non l’ultimo a fare tale passo dovrebbe essere sicuramente il segretario provinciale".
Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli
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