Servizi pubblici, Marcheschi (FdI): "Sindaci toscani, è l'ultima chiamata"

"Ci è voluta la Magistratura ed il Consiglio di Stato per far tornare d’attualità, anche nella nostra Regione, la partita dei servizi pubblici. Un settore turbolento, con normative poco chiare ed in evoluzione, ma la partita dei Sindaci toscani si gioca adesso. 

Dai rifiuti all’acqua, per non parlare del settore energia, la questione del management dei servizi pubblici è  un tema strategico per tutti gli amministratori toscani , che se non colgono adesso l’occasione di sviluppare un vero modello Toscano vicino agli utenti/cittadini rischiano di essere a breve fuori dai giochi e di arricchire con le tariffe dei toscani i dividendi di società di altre Regioni come Acea (Lazio), Hera (Emilia) e Italgas (Piemonte).

Ci sono tutte le condizioni per mettere da parte gli egoismi politici, che hanno dominato da sempre questo settore, e nominare, nelle ‘Utility’ della nostra regione, manager toscani qualificati per competenza e non per appartenenza politica, che abbiano come mission quella di essere reali interlocutori reali e preparati dei Sindaci, capaci di sviluppare un vero modello Toscano al servizio degli utenti. Dobbiamo rilanciare “la Via Toscana ai servizi pubblici”,  che mantenendo le infrastrutture e le reti pubbliche, in attesa di svolgere le gare promesse da anni, promuova una logica industriale pubblica fatta da Manager Toscani preparati e con un forte legame con il territorio e con i Comuni, ma lontani da logiche politiche sterili.

La Toscana ormai ha cambiato pelle e anche colore. Non essendoci più nei Comuni un monocolore rosso imperante, che garantiva una tenuta di insieme, assistiamo ora ad una frammentazione e all’ abbandono ad una politica dei servizi di area fatta dai singoli Comuni, che pensano a fare cassa oggi, incuranti del domani. Il caso del miope fuggi fuggi da ‘Toscana Energia’ per il settore energia è eclatante. I comuni stanno vendendo le loro quote per rimpinguare una tantum il  bilancio dell’anno in corso, rinunciando di fatto alla gestione di servizi essenziali a favore di Società extra regione che allontano il rapporto cittadino (utente) e Comune. Scelte di questo tipo, porteranno a breve, a due conseguenze: 1) ad allontanare il servizio dal cittadino e creare fratture con i Sindaci che difficilmente potranno spiegare o porre rimedio ad eventuali disservizi 2) a perdere il controllo dei costi delle tariffe e a far riscuotere i dividendi annuali degli utili a Società di altre regioni, se non straniere.

Se i partiti hanno perso il ruolo di coordinamento,  le Istituzioni devono più che mai fare la loro parte. Per questo chiederò al Presidente Rossi di affrontare il tema della gestione dei servizi in un Consiglio Regionale ad hoc, affinché la Regione faccia la sua parte nel settore dei servizi pubblici, magari favorendo fusioni fra le società toscane che operano nei servizi in Toscana. La via Toscana per i servizi e’ possibile.

Per quanto detto dal Sindaco Nardella, sulla gestione dell’acqua, sono d’accordo sul fatto che la mancanza di investimenti sugli impianti non possa, e non debba ricadere in bolletta, ma non sono d’accordo sul fatto che la proroga della concessione (già ventennale) a Publiacqua sia la scelta più idonea. La normativa è chiara: gli investimenti e gli impegni che l’attuale gestore deve fare sono sufficientemente garantiti anche nel caso di un nuovo gestore. La normativa regionale inoltre è chiara, anche su un’altra questione: la gara per il gestore unico regionale può essere fatta solo dalla scadenza della prima concessione in essere, che guarda caso è proprio quella di Publiacqua.

Se Nardella ed il Comune di Firenze prorogasse la concessione a Publiacqua, quindi, commetterebbero un favoritismo verso Acea (che come sappiamo anche dalle cronache di questi giorni e’ ben lontana da Firenze e la Toscana) e bloccherebbero tutto il sistema regionale della gara unica per il gestore unico. Con il risultato che i Sindaci invece di fare squadra e far quadrato su un settore delicato e strategico per i cittadini come quello dei servizi pubblici si ritroveranno a farsi guerra. Chiedo insomma ai Sindaci di non guardare il dito, ma la luna. "

Fonte: Paolo Marcheschi, consigliere FdI

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