Luigi Dallapiccola ha lottato sin dall’infanzia contro forze più grandi di lui. E nel corso del secolo ha continuato inesausto a lottare contro le avversità, riversando tale lotta nella sua opera per il teatro musicale, vero specchio del secolo.
La messa in scena del Prigioniero in occasione del LXXXI Festival del Maggio Musicale Fiorentino è l'occasione per riparlare del Novecento dall’ottica di uno dei protagonisti che, avendone vissuto in prima persona i drammi, lo rappresenta a pieno diritto.
La giornata di studi Il Novecento di Luigi Dallapiccola si inserisce nell'iniziativa "Dallapicola torna in città", promossa dal Centro Studi Luigi Dallapiccola in collaborazione con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Sarà una riflessione a più voci alla quale interverranno alcuni tra i massimi intellettuali del nostro tempo: Luciano Alberti, Carlo Sisi, Enrico Girardi, Paolo Petazzi, Quirino Principe, Mila De Santis, Eleonora Negri, Marco Vallora.
Si aggiungerà il saluto di Virgilio Sieni, regista e coreografo del nuovo allestimento de Il Prigionierio che sarà in scena al Maggio la sera stessa, sotto la direzione di Michael Boder.
Gli interventi saranno intercalati da musiche scritte da Dallapiccola nello stesso tempo in cui componeva Il Prigioniero, e da documentari d’arte con sue musiche ancora dello stesso periodo: un modo per osservare il backstage del laboratorio compositivo dallapiccoliano.
Le esecuzioni dal vivo saranno a cura dell’Accademia del Teatro del Maggio Musicale e del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini”.
Un prezioso contorno per preparare la nuova messa in scena del Prigioniero voluta dal Sovrintendente Cristiano Chiarot nel suo primo Maggio.
Fonte: Centro Studi Luigi Dallapiccola
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