Infermieri toscani si confrontano con quelli dell'Indiana: convegno al Santa Maria Nuova

La richiesta di infermieri, negli Usa, sta aumentando considerevolmente, e si stima che entro la fine del 2018 circa mezzo milione di posti di lavoro saranno richiesti, anche per ruoli non tradizionalmente ospedalieri. Anche di questo si è parlato a Santa Maria Nuova durante l’incontro nei giorni scorsi organizzato dal dipartimento di assistenza infermieristica e ostetrica e dall’Ufficio relazioni internazionali e dedicato al confronto sui modelli organizzativi in ambito infermieristico, tra l’Indiana Wesleyan University, una fra le più importanti università del Midwest degli Stati Uniti e l’Azienda Usl Toscana Centro, con cui l’Università americana collabora da anni. La realtà americana infatti impegna sempre più infermieri anche nell’ambito della prevenzione scolastica, negli studi legali, nelle assicurazioni, negli enti no-profit e nelle aziende farmaceutiche.

Quest’anno un importante contributo è arrivato dalla professoressa Rebecca Allen che ha parlato a una rappresentanza di dirigenti e coordinatori infermieristici aziendali e a studenti di infermieristica italiani e statunitensi, delle opportunità per l’infermiere da ora al 2020 e delle tendenze emergenti nel settore. La Allen si è focalizzata sul ruolo dell’infermiere negli Stati Uniti, una professione molto stimata fra gli americani. Nell’ambito dei valori di etica e onestà, nel 2017, un sondaggio dell’agenzia statunitense Gallup, per il diciassettesimo anno consecutivo, ha messo gli infermieri al primo posto nel confronto fra tutte le attività professionali.

Particolarmente interessanti quindi le nuove sfide, che vedono un fondamentale coinvolgimento dell’infermiere nell’educazione alla salute, nell’ambito delle cronicità assistenziali e nella sanità d’iniziativa, nel settore delle dipendenze, nelle nuove frontiere della telemedicina. In conclusione Paolo Zoppi, direttore dipartimento assistenza infermieristica e ostetrica, ha sottolineato l’importanza del confronto che permette anche al sistema sanitario di fare rete e di confrontarsi con le sfide internazionali. Il dipartimento ha proposto anche l’attivazione di progetti di ricerca comuni, che possano coinvolgere anche i colleghi statunitensi, sia a livello tecnico professionale che organizzativo gestionale.

Fonte: Asl Toscana Centro

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