Case della salute, Sì-Toscana a sinistra: "Colmare deficit di risposta sanitaria"

Paolo Sarti

La proposta di legge per l’istituzione delle Case della salute, presentata da Sì-Toscana a sinistra, è stata illustrata ieri 13 giugno in commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd). Ad illustrarla, Paolo Sarti, primo firmatario della pdl e vicepresidente della terza commissione. Il testo propone l’istituzione della Casa della Salute – da prevedere nel Titolo V della legge regionale 40 del 2005 – come parte integrante dell’organizzazione dei servizi del sistema sanitario regionale. Dovrà essere un punto di accesso alla rete integrata dei servizi per la presa in carico della persona e per garantire la continuità assistenziale delle cure. Gli obiettivi: equità nell’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali; organizzazione e coordinamento delle risposte, privilegiando il domicilio e il contesto sociale e valorizzando le risorse della comunità locale; integrazione istituzionale e professionale dei servizi e delle prestazioni di prevenzione, servizio sociale, assistenza sanitaria e riabilitazione funzionale, educazione e promozione della salute; ricomposizione delle separazioni tra le professioni sanitarie e le attività interdisciplinari, tra le prestazioni sanitarie e quelle sociali; collegamento funzionale con l’ospedale di riferimento e le strutture di riabilitazione e di lungodegenza; partecipazione attiva del personale secondo le logiche previste nel modello regionale di prevenzione e gestione della cronicità della sanità d’iniziativa; promozione e valorizzazione della partecipazione dei cittadini.

La Casa della salute dovrà diventare, ha spiegato Sarti, “un modello ancora più forte per la sanità territoriale, tale da permettere ai cittadini di disporre di un presidio impegnato e organizzato per la presa in carico della domanda di salute e di cura, capace di assicurare l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni territoriali sanitarie, sociosanitarie e sociali”. La proposta di legge, ha proseguito il consigliere, prevede una riorganizzazione senza aggravio di costi. “La Giunta regionale ha già disciplinato un po’ il modello della Casa della salute. Attraverso l’inserimento nel testo di legge sarà possibile precisarne tutti i coordinamenti funzionali. La Giunta ha previsto 160 Case della salute, ma ne ha realizzate poche, 60, non tutte pienamente operative”, ha aggiunto Sarti. “Alla nuova Casa della salute, il cittadino, oggi spesso smarrito, si potrà rivolgere non solo per motivi di salute generali, ma anche quando viene dimesso dall’ospedale”. Essa avrà una funzione di raccordo “che dovrebbe alleggerire e far lavorare meglio i pronto soccorso, colmando un deficit di risposta sanitaria”. Per favorire la promozione e la valorizzazione della partecipazione dei cittadini, si prevede l’istituzione di un comitato di partecipazione “che risponda alla specificità della Casa della salute”. La consigliera Serena Spinelli (Art.1-Mdp) ha ringraziato i proponenti, “perché ci obbliga a una riflessione sull’organizzazione territoriale. Inserire la casa della salute in una legge significa scegliere un modello territoriale”.

 

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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