Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita. Una giornata che invita a non dimenticare mai che dietro a ciascuno di loro c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche di persone che sono riuscite a ricostruire il proprio futuro, portando il proprio contributo alla società che le hanno accolte.
Pochi giorni fa Carlotta Sami, Portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa, così parlava alla stampa: “Oggi, stare dalla parte dei rifugiati non è solo un atto di umanità, purtroppo è anche un atto di coraggio, è diventato scomodo stare dalla parte di coloro che non hanno scelto di lasciare il proprio Paese e che affrontano una pesantissima sfida, quella di ricominciare da zero in un ambiente nuovo, spesso diffidente e, nel peggiore dei casi, ostile. Vogliamo che la gente superi le paure e la diffidenza, incontri e conosca i loro nuovi vicini di casa, ne scopra i talenti e la generosità. Chi sta dalla parte dei rifugiati ha deciso di aiutarci a mostrare queste qualità dando loro voce, incontrandoli in un centro d’accoglienza, cucinando insieme, condividendo un campo di calcio o un palco per suonare, siete tutti invitati”.
Parole coraggiose, oggi più che mai in un momento in cui parlare di rifugiati e di accoglienza è diventato tremendamente impopolare, un momento in cui le decisioni di questo governo di chiudere i porti e di giocare una partita di ferro con l’Europa -tutta sulle spalle di vite umane- segnano una ferita profonda e senza precedenti nella storia del nostro Paese, che si è sempre contraddistinto per la solidarietà e ha sempre garantito il soccorso in mare.
Crediamo che sia importante oggi anche sui nostri territori parlare di diritti umani, di solidarietà e di diritti. Provare ad aprirsi, a promuovere occasioni di approfondimento, di conoscenza, di incontro dell’altro. E farlo anche nella nostra Valdera, che da molti anni ospita un progetto SPRAR gestito dall’Arci, un progetto che è riuscito a contaminare esperienze ed eccellenze e che cerca di riconnettere chi fugge da guerre e violenze con le comunità in cui le persone vengono accolte.
Perchè solo la conoscenza e l’incontro con l’altro possono porre argine alla dimensione della paura e dell’incertezza su cui si sta ancora giocando questa campagna elettorale permanente.
Abbiamo scelto di costruire un programma diffuso e composito di iniziative, grazie alla collaborazione delle Associazioni e Istituzioni del territorio, ai nostri Circoli e Case del Popolo, il 18 giugno la Biblioteca G. Gronchi di Pontedera ospiterà "I libri parlanti e TU", il 19 giugno il Circolo L'Ortaccio di Vicopisano accoglierà una riflessione su auto-recupero e agricoltura sociale per arrivare il 20 giugno presso l'Unione dei Comuni alla presentazione del Libro bianco sulle politiche di accoglienza dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale. Proseguiremo il 21 al Circolo Rinascita di Ponsacco con la presentazione del manuale dell'operatore critico per terminare infine il 21 luglio alla Casa del popolo di Calcinaia con un'iniziativa dedicata ai rifigiati saharawi.
Invitiamo i nostri soci e la cittadinanza tutta a partecipare, provando insieme a fare il passo verso la conoscenza e l’approfondimento, mossi dalla curiosità, dalla necessità o solamente dal desiderio di fuggire al gioco della paura con cui quotidianamente veniamo bombardati.
Fonte: Arci Valdera
Notizie correlate
Tutte le notizie di Valdera
<< Indietro