Campo rom del Poderaccio: "Sì allo smantellamento, non scadiamo nel razzismo"

Il campo rom del Poderaccio e il suo smantellamento sono al centro del dibattito a Firenze. Domenica un inseguimento in via Canova ha portato alla morte di Duccio Dini, deceduto il giorno seguente, lunedì 11 giugno. A bordo dell'auto che ha falciato Dini erano presenti tre persone del campo rom alla periferia di Firenze e oggi fioccano le reazioni sia a destra che a sinistra.

Enrico Rossi: "Attenti al razzismo e alla discriminazione"

"Bisogna stare attenti al razzismo e alla discriminazione. L'odio razziale trasformerebbe la Toscana nel Far West. Chiedo con fermezza il rispetto della legge. I criminali vanno arrestati e puniti. E lo scandalo dei campi Rom deve essere eliminato con il loro superamento. Noi non spendiamo ogni anno 24 milioni per mantenere quei campi come fa Roma. Siamo la Regione che più ha lavorato, utilizzando i fondi europei, per lo smantellamento dei capi nomadi".

Risponde così, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ai giornalisti che gli chiedevano un giudizio su ciò che è accaduto a Firenze nel quartiere dell'Isolotto dove una faida tra Rom ha causato la morte del ventinovenne Duccio Dini.

"Evitiamo – ha precisato il presidente al riguardo - strumentalizzazioni. Questo è il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia perché nessuno potrà mai restituire Duccio ai suoi cari. Dobbiamo reagire con umanità ed usando la ragione".

Rossi si è detto convinto che fenomeni violenti possano essere evitati anche con l'istituzione del vigile di quartiere e con poliziotti sui treni e nei parcheggi degli ospedali, dando il segno concreto della presenza e di controllo dello Stato sul territorio. Ha poi ricordato di aver fatto la proposta di assumere 20.000 poliziotti, visto che l'organico nazionale è al di sotto del 15%. A Firenze, ad esempio, mancano circa 100 poliziotti rispetto all'organico.

"Per smantellare i campi – ha aggiunto Enrico Rossi - siamo intervenuti a Firenze, al Poderaccio, a Pisa, a San Giuliano, a Lucca: sono almeno 15 anni che la Regione lavora per questo, e recentemente abbiamo allocato altri 2 milioni di euro a questo scopo. Adesso dobbiamo andare allo smantellamento finale di quelli più importanti che sono a Pisa, a Prato, a Firenze e un'altra quindicina di campi sparsi nella regione. Per il resto servono campi piccoli o piccolissimi o sistemazioni abitative che non confliggano con i diritti degli italiani. In Toscana stiamo gestendo il problema e presto presenteremo un Piano al riguardo. Mi auguro che per la sua attuazione possano venire anche risorse nazionali".

E per lunedì prossimo annuncia la presentazione della proposta regionale per l'istituzione del vigile di quartiere.

"Questo tema - ha quindi concluso - lo stiamo affrontando concretamente, non a chiacchiere o attizzando odio, ma cercando di risolvere i problemi. La Toscana non è un'isola felice, ha i problemi che esistono anche altrove, ma è in grado di reagire, affrontandoli in modo umano e razionale.

Xekalos (M5S) “Si devono sempre aspettare avvenimenti spiacevoli per fare la cosa giusta?"

"Il Sindaco ha annunciato di voler chiudere il Poderaccio entro 18 mesi anziché 4 anni, ma tutti gli altri campi rom invece vanno bene? Per noi devono essere smantellati tutti nel rispetto della normativa europea.

Ogni comunità deve imparare a vivere insieme, per creare una vera integrazione.

Servono soluzioni che vadano realmente nel senso dell’inclusione sociale, altrimenti la chiusura del Poderaccio sarà stata solo una decisione presa dopo un avvenimento drammatico per dimostrare che questa Amministrazione sta facendo qualcosa.

Noi chiediamo serietà e responsabilità a tutte le istituzioni. Devono interrogarsi e capire cosa non ha funzionato e rimediare, per rendere la nostra società davvero uguale.

Non è accettabile che per alcune comunità si continui a fare discriminazioni al contrario. Tutti coloro che risiedono nel nostro Paese e nella nostra città devono sapere quali sono i loro diritti, ma anche i loro doveri.

Il Sindaco deve lottare per evitare che questo episodio atroce sfoci in odio raziale e violenza, ma deve anche agire per evitare che si verifichino ulteriori episodi come questo, da parte di qualsiasi persona, a prescindere dalla sua cultura o nazionalità.

Le Istituzioni devono lavorare per garantire la certezza della pena. È impensabile che coloro che erano alla guida avessero già compiuto precedenti penali dei più gravi e fossero stati in carcere solo 7 anni. I cittadini devono poter tornare a credere nella giustizia. Confidiamo che il neo Ministro della Giustizia lavorerà in tal senso".

Frs: "Si superi Poderaccio, ma non si ceda all'odio"

Bene che si superi, infine dopo troppi anni, il campo del Poderaccio, un ghetto moderno indegno della nostra città: sono anni che lo diciamo e abbiamo anche tracciato quella che secondo noi può essere la soluzione con un atto che fu approvato dal Consiglio Comunale quasi due anni fa. Nessuno dunque in Consiglio Comunale a Firenze può sentirsi esentato da responsabilità per le condizioni del campo del Poderaccio, che deve essere progressivamente chiuso. Su questo siamo d’accordo con il Sindaco, anche se ci saremmo dovuti arrivare prima. Non lo seguiamo invece quando parla di “smantellare” il campo, di farlo in 18 mesi, di farlo sull’onda delle emozioni e dello sgomento, e soprattutto di trovare per quelle famiglie soluzioni “senza privilegi”: che significa? È stato un privilegio quello di essere confinati in un campo nomadi fino ad oggi? Di vivere nella miseria e nell’esclusione sociale? In una città dove le destre stanno aizzando la pancia peggiore della popolazione, incitando all’odio, al razzismo, alla violenza, il nostro sindaco deve lottare senza sosta per far cadere quest’odio e queste pericolosissime derive xenofobe e violente. Il sindaco deve dire chiaramente che la morte di Duccio non è colpa della comunità Rom del Poderaccio, e lo deve dire in tutte le sedi. Non deve essere la comunità Rom a pagare per le azioni scellerate di alcune persone: le colpe e le responsabilità sono sempre individuali, e per stabilirle c’è la magistratura, e non possono certo ricadere su degli innocenti, specie se addebitate ad un’intera comunità con altrettanto scellerati ragionamenti di stampo razzista quali si sentono purtroppo fare per strada, sui social e ahinoi anche in sedi istituzionali.
Infine, non si ceda al panico o alle emozioni, ma si agisca con saggezza: si prenda il tempo necessario, si adottino tutte le misure per tutelare le famiglie, i soggetti deboli, gli anziani che adesso vivono nel campo, e si dia loro la possibilità di vivere serenamente ed integrati nella nostra comunità, di cui sono parte integrante.

Tauriello (FI): "Si smantelli anche a Sesto"

“È vero una integrazione riuscita non crea ghetti”, la questione tuttavia è che le etnie ROM non desiderano integrarsi per nulla. Non fa parte della loro cultura. E anche il valore e la qualità della vita, delle loro famiglie, dei loro bambini, per la loro cultura, è relativo. E così Duccio Dini, giovane di soli 29 anni, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato? No. E’ che quanto è successo non doveva accadere. Quanto è successo non dobbiamo più permettere che accada. Un raid tra clan di etnia ROM con  precedenti penali nella civilissima città di Firenze, nella civilissima Firenze, città  d’arte e cultura, abbiamo permesso che si trasformasse in un campo di battaglia che ha seminato morte e paura.  Il lassismo, il permissivismo  il pericoloso buonismo e la non certezza della pena genera tutto ciò.

Ha esordito così Maria Tauriello, Capogruppo di Forza Italia a Sesto, intervento in apertura del consiglio comunale durante le comunicazioni. Non possiamo più accettare che esista, indisturbata,  una società parallela che non rispetta le regole, intollerante verso le forze dell’ordine e la legge, una società parallela che fa vivere bambini in condizioni igieniche disumane, dove il valore della vita è poca cosa, dove è la regola sposarsi fra minori e bambine di soli 13 anni possono ritrovarsi già madri.        La città di Firenze, così come quella di Sesto.  continua a  ritrovarsi in balia della indeterminatezza, della tolleranza più falsa che esista e che produce dolore. Dolore e rabbia. Duccio Dini donerà gli organi per far vivere altre persone. L’ultimo gesto di un ragazzo, figlio di una cultura, la nostra, per la quale la vita è un valore inestimabile.  Siamo vicini al dolore della famiglia di Duccio e per questo chiedo al Presidente del Consiglio che sia osservato un minuto di silenzio, per Duccio e la sua famiglia,  ha continuato Tauriello nel suo lungo intervento.

Oltre alla rabbia e al doveroso minuto di silenzio, ha dichiarato ancora Tauriello, occorre peró passare dalle parole ai fatti. Il Presidente della Regione Rossi chiede lo smantellamento dei Campi Rom e l’introduzione del poliziotto di quartiere? Benissimo, si parta dallo smantellamento del campo Rom presente presso il Polo Scientifico di Sesto. Un’area di eccellenza globalmente da riqualificare risultando quotidianamente in preda a degrado ed abbandono.

Al riguardo, riprendendo esattamente quanto affermato dal Presidente Rossi, presenterò nel prossimo consiglio comunale una apposita Mozione per chiedere lo smantellamento del campo rom sestese e l’introduzione del vigile di quartiere. È preminente verificare se la sinistra finalmente saprà dare risposte efficaci non più rinviabili, ha concluso la capogruppo azzurra.

Torselli (FdI): "18 giorni per chiuderlo"

“Ma come si fa a dire che il Poderaccio sarà smantellato entro 18 mesi, promettendo un’accelerazione rispetto a quanto fatto negli ultimi 4 anni? Ma si rende conto, il sindaco Nardella, di cosa sta dicendo, oppure pensa di potersi prendere ancora una volta gioco dei fiorentini? Se negli ultimi 4 anni non è stato fatto niente per smantellare il Poderaccio, di chi è la colpa? Chi è stato sindaco di questa città negli ultimi 4 anni e vicesindaco nei precedenti 5? Senza considerare che alla fine dell’attuale mandato mancano meno di 10 mesi, quindi dire che il 'problema Poderaccio’ sarà risolto entro 18 mesi, significa ammettere che il mandato finirà con il campo rom beatamente al proprio posto!”. Questo è quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Francesco Torselli, replicando alle parole di ieri del sindaco Dario Nardella.

“Appena due giorni fa - spiega Torselli - lo stesso sindaco si era rivolto a noi dell’opposizione vantandosi di avere inserito, già da quattro anni, lo sgombero del Poderaccio nel proprio programma di mandato, mentre ieri ha candidamente ammesso di aver abbattuto, in quattro anni, appena 30 casette, chiedendo altri 18 mesi di tempo per arrivare alla chiusura del campo. Nel frattempo, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, che ricordiamo a Nardella essere ancora alla guida della regione solo grazie al sostegno del Partito Democratico, annunciava che dopo la chiusura del Poderaccio, ai rom saranno garantite ‘soluzioni abitative alternative’ alla faccia degli italiani costretti a dormire in macchina o dentro una roulotte”.

“Altro che 18 mesi, altro che soluzioni abitative alternative, il Poderaccio - conclude Torselli - deve essere chiuso in 18 giorni! Chi ha diritto di restare in Italia, vada a lavorare e paghi un affitto, mentre chi non ha i titoli per restare nel nostro paese o chi ha commesso reati, venga immediatamente espulso”.

Questo l'intervento del capogruppo di Forza Italia a Firenze Jacopo Cellai

“Le persone arrestate erano residenti al Poderaccio e come abbiamo già avuto modo di dire non ci rientreranno - spiega l’assessore Funaro -. Le altre due persone denunciate a piede libero hanno, invece, un’assegnazione regolare di un alloggio erp sul bando 2012, quindi ci vivono perché aventi diritto in base a quel bando, ma come ha detto ieri il sindaco è stato dato mandato agli uffici di revocare l’assegnazione dell’alloggio a coloro che saranno individuati e puniti come responsabili”.

Sono le dichiarazioni dell’assessore Funaro che fanno seguito a quelle del Sindaco che già dal suo intervento in Consiglio Comunale dichiarava di aver “dato disposizione agli uffici di revocare l’assegnazione di alloggio a coloro che saranno individuati e puniti come responsabili”.

Sembrerebbe il minimo. Sembrerebbe buonsenso. Ma invece sembrerebbe esserci un problema non di poco conto. La legge regionale sull’assegnazione degli alloggi popolari prevede alcuni specifici articoli inerenti cause e casi di revoca/decadenza dell’assegnazione. E a leggere la legge, questa dice che “la decadenza dall'assegnazione è dichiarata dal Comune, con provvedimento motivato, d'ufficio o su segnalazione del soggetto gestore, nei confronti dell'assegnatario che abbia riportato condanna definitiva per violenza o maltrattamenti verso il coniuge, i minori o altri componenti del nucleo familiare”. Quindi, la revoca di cui parla Nardella, sarebbe possibile solo se la condanna, che auspichiamo, nei confronti di chi ha causato la morte di Duccio Dini, rientrasse in questa fattispecie penale.

Quanto ai residenti che non rientreranno al Poderaccio, vale la pena ricordare che nei “contratti di concessione d’uso dei moduli abitativi del Poderaccio” non vi è alcuna prescrizione in merito alla condizione penale dell’assegnatario tale da consentire all’Amministrazione un’immediata revoca della concessione. Semmai, l’Amministrazione può sfruttare il fatto che i contratti hanno durata di un anno e sono soggetti a rinnovo, ma per tutta la durata resta difficile ritenere che si possa allontanare il residente “indesiderato”.

La nostra speranza è che ci sia giustizia per Duccio Dini e che i colpevoli paghino un prezzo non alto, ma altissimo per quanto hanno fatto. Ma ci teniamo a raccontare le cose come stanno senza farsi prendere (come hanno fatto Nardella e i suoi assessori) dalla furia di annunciare provvedimenti che non sono in grado di poter prendere. Non è il momento di assumersi impegni che non si sa di poter onorare. E ci auguriamo che almeno la promessa di sgomberare entro 18 mesi il Poderaccio non rientri tra questi”.

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