È stata licenziata, con parere favorevole a maggioranza, la proposta di legge in materia di reclutamento speciale finalizzato al superamento del precariato in Regione. In commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd) l’atto ha ricevuto, questa mattina, il voto favorevole del Partito democratico e l’astensione di Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega nord.
L’obiettivo di questa proposta di legge è quello di avviare, per il triennio 2018-2020, le procedure speciali per il reclutamento di personale a tempo indeterminato in Regione. L’atto contiene anche alcune modifiche alla legge 1/2009 in materia di capacità di assunzione e di assegnazione temporanea del personale.
Nella proposta di legge, tra i requisiti per la stabilizzazione del personale non dirigenziale, emerge la necessità di risultare in servizio, anche per un solo giorno, successivamente alla data del 28 agosto 2015, con contratto di lavoro a tempo determinato in Regione Toscana; aver espletato una procedura per esami e/o titoli sia a tempo determinato che indeterminato, anche presso un’altra amministrazione pubblica e aver maturato al 31 dicembre 2017 alle dipendenze della Regione Toscana e/o dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Artea) almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni. Inoltre, si specifica come queste procedure di stabilizzazione non si applichino al personale dei gruppi politici. Nella proposta di legge si parla poi, delle procedure per il reclutamento e lo scorrimento della graduatoria, dei limiti d’assunzione e della dotazione organica.
“Ci sono state – ha detto il presidente Bugliani – tutte le condizioni per veder poste a regime una serie di situazioni lavorative connotate da precarietà presso la Regione. Analogamente a quanto avvenuto con la legge che ha istituito l’Agenzia regionale per l’impiego e che ha portato alla stabilizzazione di oltre 100 lavoratori, adesso si stabilizzano i precari regionali”. “Si tratta – ha concluso Bugliani – di un aspetto positivo che segna un passo avanti importante per la Regione e denota una cura particolare verso il personale che vi opera”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana
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