Affitti a canone concordato, si rinnovano gli accordi territoriali

Prendiamo atto con grande soddisfazione la sottoscrizione di questo protocollo che rappresenta indubbiamente un elemento importante della problematica casa. Una problematica estremamente complessa che fa parte di un ampio sistema su cui stiamo lavorando. Ho istituito infatti un tavolo con più soggetti per arrivare ad avere un report della situazione in città, una fotografia dell’esistente a cui seguirà una strategia. Il canone concordato che avete sottoscritto nel protocollo potrà essere uno degli elementi di questa strategia”.

Sono le parole espresse dal nuovo assessore alle politiche della casa Leonardo Apolloni in apertura della conferenza stampa che si è tenuta a palazzo comunale per la presentazione  del protocollo d’intesa per la stipula dei contratti di locazione. Conferenza a cui hanno preso parte tutti i soggetti sottoscrittori ( sindacati degli inquilini e associazioni di proprietari): Sirio Grassi (ASPPI), Valentina Gonfiotti (Confedilizia), Paolo Morini (UPPI), Edda Burgo (ANIA), Merlone Geremia (SICET), Giancarlo Braccini (SUNIA), Roberto Vivaldi (UNIAT) e Paolo Gangemi (UNIONE INQUILINI). Il protocollo è stato sottoscritto e protocollato il 30 maggio scorso . L’ultimo protocollo sottoscritto risale al 2011.

Si tratta di un documento che – come riporta lo stesso testo – si prefigge di “favorire l’allargamento del mercato agli immobili attualmente sfitti e l’accesso alla locazione ai settori sociali che attualmente ne sono esclusi “, come di “avviare a soluzione il problema degli sfratti per finita locazione e morosità incolpevole incentivando la trasformazione degli sfratti in nuovi contratti”. Non ultimo quello di “ricondurre alla legalità il mercato degli affitti sommerso e irregolare”.

Il nuovo protocollo dà attuazione  a quelli che sono gli accordi territoriali (che variano da Comune a Comune)  per il canone concordato e che stabiliscono appunto l’importo dell’affitto sulla base di alcuni parametri; indica in pratica le condizioni contrattuali a cui il proprietario/affittuario devono attenersi sulla  base dell’attuale specificità di mercato delle locazioni in città. Si tratta di condizioni che apporteranno benefici, sia ai proprietari di case - che con la cedolare secca al 10% (anziché del 21%) vedranno un sostanziale dimezzamento dell’IMU - sia agli inquilini, che potranno pagare canoni d’affitto più sostenibili.

Per la determinazione dei canoni, i sindacati degli inquilini e le associazioni dei proprietari si sono avvalsi del supporto tecnico del Comune che ha elaborato una nuova  cartografia  con le diverse zone della città, in base alle quali si definiscono appunto i prezzi degli affitti. Livorno risulta pertanto divisa in 5 zone : Pregio; Centro; Semicentrale Sud; Semicentrale nord/est e Periferia.

Oltre alla zona in cui l’abitazione è collocata si dovrà poi tenere di conto anche della tipologia della casa stessa ( di pregio, di civile abitazione, popolare ed econommica) così come dello stato manutentivo ( normale, mediocre, scadente), delle pertinenze, e della dotazione di servizi tecnici che devono essere a norma. Saranno “premiate”, ovvero potranno aumentare il canone di affitto le abitazioni che garantiscono un risparmio energetico.

Tutti elementi che vengono riportati in apposite  tabelle contenute nello stesso protocollo d’intesa.

 

Fonte: Comune di Livorno - Ufficio Stampa

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