Anche Montemurlo questa mattina ha celebrato la Festa della Repubblica. La cerimonia è iniziata con la deposizione di una corona d'alloro al monumento ai caduti di piazza Donatori di Sangue, alla quale hanno preso parte tanti cittadini, le associazioni d'arma e numerose associazioni di volontariato. A seguire in Sala Banti si è svolto il concerto della Filarmonica di Montemurlo “Giuseppe Verdi”, aperto dall'inno nazionale.
Il sindaco Mauro Lorenzini ha voluto però che fossero i neo-maggiorenni i veri protagonisti della festa, ai quali ha donato una copia della Costituzione, di cui quest'anno ricorrono i 70 anni dall'entrata in vigore. Lorenzini ha incitato i ragazzi ad essere “cittadini responsabili e consapevoli” ed ha ricordato le parole di Piero Calamandrei«la Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà la propria responsabilità».
Particolarmente toccante il passaggio del discorso del sindaco, dedicato ad Elisa Amato, la giovane pratese uccisa dall'ex fidanzato «Si può far vivere e amare la Costituzione ogni giorno, a casa, in famiglia, a scuola, con i professori con gli amici, nei rapporti di coppia. E lo si può fare attraverso gesti semplici e concreti, che si chiamano rispetto e tolleranza verso il prossimo. Amare la Costituzione significa ripudiare la violenza come strumento per risolvere conflitti, tensioni e oggi non posso non ricordare Elisa, l'ennesima giovane vittima di un amore violento e malato» e quindi il sindaco ha fatto un forte appello contro l'indifferenza:« Dite no alla violenza, al bullismo. Ribellatevi a questi comportamenti, non restate in silenzio, non diventatene complici. Non usate i social come armi per offendere e denigrare i più deboli. Denunciate comportamenti scorretti e resistete contro chi vorrebbe farvi credere che è normale deridere o picchiare un compagno, usare violenza su una donna, su una persona di orientamento sessuale o di religione o di provenienza diversa dalla vostra. Se farete così percorrete la stessa strada di quegli uomini e quelle donne che oltre 70 anni fa si ribellarono alla sopraffazione nazi-fascista e combatterono una dura lotta di liberazione per consegnarci un Paese libero e democratico» . Infine il sindaco ha salutato la platea ricordando l'appello alla coesione sociale che ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato in occasione del saluto ai prefetti.
Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa
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