In alto i calici, il Chianti brinda ai Profumi di Lamole

Lamole ha un motivo in più quest'anno per festeggiare i profumi e i sapori di un vino chiantigiano che ha il privilegio di crescere ad alta quota, in uno dei paesaggi rurali storici d’Italia. Il Chianti Classico, intriso di valori e qualità, fa la forza attraverso il lavoro e l’unione dei suoi viticoltori. La passione agricola, le tradizioni rurali, la memoria e la sapienza dei produttori locali, il coraggio di sperimentare e innovare sono gli ingredienti che si mescolano simbolicamente nel nono vino di Lamole. Il senso di comunità, legato alla creazione di un vino collettivo, nato dalla mescita dalle eccellenze che rappresentano le aziende locali, inaugurerà il prossimo fine settimana “I Profumi di Lamole”, la diciassettesima edizione di una rassegna che mette in primo piano le produzioni enogastronomiche locali.

Intensi, contrassegnati dal marchio docg, figli dell’ispirazione passata e contemporanea di un gruppo di imprenditori del Chianti Classico, i vini lamolesi diventano un piccolo grande tesoro del patrimonio nazionale. Produzioni che si fanno testimoni del saper fare locale, costruiscono e mantengono viva l'identità di borghi millenari come lo straordinario scenario di Lamole, definito dal 20 febbraio 2018 paesaggio rurale storico in base ad un decreto ministeriale delle Politiche agricole.

Si terrà sabato 2 e domenica 3 giugno la kermesse che inonda di profumi le colline del Chianti, nata dalla collaborazione tra il Comune di Greve e l'Associazione culturale I Profumi di Lamole. Protagonista il nettare viola di nove aziende che abitano e lavorano nel borgo e che rispondono ai nomi di Castellinuzza e Piuca, I Fabbri, Le Masse di Lamole, Podere Castellinuzza, Castelli del Grevepesa, Fattoria di Lamole, Lamole di Lamole, Castellinuzza, Jurij Fiore et figlia.  “La manifestazione è tesa a valorizzare quella formula vincente che coniuga lavoro e paesaggio e che ha permesso al nostro borgo di entrare a far parte dell'Italia rurale di maggior prestigio – ha dichiarato il sindaco Paolo Sottani – il riconoscimento valorizza questo spicchio di territorio dove si produce vino nella parte più alta di Chianti Classico”. Lamole,  area in cui si raggiungono, per alcuni vigneti, oltre i 600 metri di altezza si caratterizza per i terrazzamenti conservati, ritrovati e talvolta recuperati sulla base delle stesse tecniche e metodologie di realizzazione del passato, “”A differenza di altre aree – prosegue il sindaco -  la cui presenza di terrazzamenti è andata negli anni scomparendo, sostituita dal bosco, Lamole ha mantenuto intatte le sue origini e la sua bellezza e a questo valore aggiunto dedichiamo le occasioni di approfondimento che costituiscono il ricco programma della kermesse”.

L’apertura ufficiale, con gli stands dei produttori e la possibilità di acquistare il bicchiere griffato, è prevista sabato 2 giugno alle ore 11. Dopo il taglio del nastro che si terrà alla presenza del sindaco Paolo Sottani e dell’assessore Gionni Pruneti sarà proclamato il Lamolese docg 2018. La settima edizione dell’onorificenza sarà consegnata al docente universitario Mauro Agnoletti. Nel pomeriggio la cerimonia proseguirà con la creazione del nono vino di Lamole, celebrato dal tintinnio dei calici e con un brindisi augurale dei viticoltori che mescoleranno le loro migliori produzioni in un unico grande contenitore. Alle ore 17 i relatori coinvolti nel convegno “Paesaggio da bere” daranno vita ad un’interessante discussione sul rapporto che intercorre tra paesaggio e produzioni di qualità.  L'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi, Mauro Agnoletti, il sindaco Paolo Sottani e il giornalista Rai Marco Hagge descriveranno le caratteristiche del paesaggio rurale storico di Lamole, iscritto al registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico. La prima giornata si concluderà con la degustazione guidata a cura del sommelier Clizia Zuin presso la cantina Lamole di Lamole e alle 18:30 un epilogo in note incanterà il pubblico con il concerto Tuscany sax and Drums eseguito da Riccardo Guazzini, Piero Bronzi, Francesco Vichi, Riccardo Zini e Gianni Cerone.

Domenica 3 giugno sua maestà il vino dividerà il palcoscenico con un altro prodotto tipico, l’olio di Lamole, di cui sono previsti momenti di degustazione e assaggio (alle ore 15) a cura di Adina Petrioli e Silvia Socci, assaggiatori professionisti. Uno spazio rivolto ai bambini, nel pomeriggio tra le 16 e le 18, offrirà giochi e intrattenimento nell’area del parco giochi di Lamole con gli animatori di Born to life.  Alle ore 17 la musica torna protagonista, a conclusione della seconda giornata dei Profumi di Lamole. La Chiesa di San Donato ospiterà il concerto del Quintetto d'archi della Scuola di Musica di Greve in Chianti. I violini di Luca Rinaldi e Maurizio Matteuzzi, le viole di Giulia Guerrini e Camilla Insom, il violoncello di Laura Gorkoff esprimeranno il prestigio e le qualità del vino di Lamole attraverso la bellezza e l'armonia della musica classica. La chiusura degli stand è prevista alle ore 19. Il riconoscimento nazionale di Lamole è in linea con gli impegni, gli obiettivi e la filosofia della rete mondiale delle Città Slow, avviata dal Comune di Greve nel 1999.

Fonte: Ufficio Stampa

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