Due giorni intensi per la Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Viareggio, fortemente impegnata in mare ed a terra sul fronte della vigilanza in mare a tutela dell’ambiente marino e delle risorse ittiche anche in considerazione dell’ormai imminente stagione estiva.
La motovedetta CP 563 si è spinta questa mattina fino a 35 miglia dal porto di Viareggio, in direzione La Spezia, seguendo le indicazioni del sofisticato sistema informatico di monitoraggio navale “Pelagus” in uso alla sala operativa, ed ha raggiunto due pescherecci intenti alla pesca al limite della distanza loro consentita di 20 miglia nautiche dalla costa.
Dai controlli effettuati sulle imbarcazioni, entrambe della marineria viareggina, è emerso che uno dei due stava utilizzando un sacco della rete a strascico con maglie di gran lunga inferiori a quelle consentite (meno di 10 mm, a fronte dei 40 mm prescritti), in violazione delle normative comunitarie e nazionali.
Si ricorda che l’utilizzo di attrezzature illegali, oltre ad aumentare notevolmente la capacità di pesca a discapito di coloro che rispettano le regole, impedisce la corretta riproduzione degli stock ittici - è infatti altamente probabile che vengano catturati esemplari al di sotto delle taglie minime previste dalla legge - e comporta notevoli danni all’ecosistema marino.
A carico del Comandante e dell’armatore del peschereccio, in solido, è scattata quindi la contestazione amministrativa da 4.000 euro, oltre al sequestro delle attrezzature utilizzate e del pescato - 12 cassette per un totale di circa 45 kg di prodotti ittici, in gran parte calamari di fondale, scampi e merluzzi - ed alla decurtazione di 8 punti complessivi sulla patente del Comandante e sulla licenza di pesca.
Prima del controllo, l’unità da pesca aveva fatto una sola calata della rete a strascico: l’intervento dei militari della Capitaneria viareggina ha pertanto interrotto sul nascere l’illecito e limitato i danni.
Peraltro, il mese scorso lo stesso peschereccio era già stato verbalizzato per esercitare l’attività di pesca oltre la distanza consentita di 20 miglia nautiche dalla costa: evidentemente, “repetita non iuvant”.
Dopo essere giunti in porto, scortato dalla motovedetta della Guardia Costiera, si è proceduto, quindi, al sequestro dell’attrezzo da pesca illegale e del pescato che, a seguito del controllo sanitario sulla idoneità al consumo umano a cura di personale della ASL 12 Toscana Nord Ovest, Zona Versilia, è stato devoluto in beneficienza alle mense dei poveri delle Chiese locali di Sant’Antonio e Sant’Andrea.
Nel pomeriggio di ieri, invece, la motovedetta CP 813 è intervenuta di fronte al porto di Viareggio in assistenza ad altri due motopescherecci viareggini, uno dei quali aveva segnalato alla sala operativa della Capitaneria un guasto all’apparato motore. Tuttavia, al rientro in sicurezza in banchina ed a seguito degli accurati controlli sui documenti e sulle dotazioni di bordo di entrambe le unità, i militari della Guardia Costiera hanno dovuto procedere all’elevazione di 2 verbali amministrativi ai due Comandanti, uno per mancanza di un membro di equipaggio previsto dalla tabella minima, ed uno per aver a bordo un marittimo extracomunitario con autorizzazione all’imbarco scaduta, con sanzioni comprese tra 60 e 300 euro.
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