La consegna ufficiale con targa è avvenuta ieri sera, venerdì 18 maggio 2018, nel corso di una serata speciale a Villa Olmi (via del Crocifisso del Lume, 18, Firenze) che ha visto lo spettacolo di Massimiliano Larocca canta Dino Campana: “Un mistero di sogni avverati” con voce e chitarre e organetto diatonico con il maestro Riccardo Tesi.
Presente per il comune di Bagno a Ripoli la vice sindaco Ilaria Belli che ha ricevuto la targa del Club.
Nella foto la consegna della targa da parte del presidente del Rotary Club Bagno a Ripoli dott. Giacomo Rasile alla vice sindaco Ilaria Belli.
A fine serata passaggio anche del sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini.
Nello specifico si tratta di un igrometro e un termometro. Due data logger che il Rotary Club Bagno a Ripoli ha donato al Comune di Bagno a Ripoli per l'Oratorio di S. Caterina delle Ruote, in via del Carota, a Ponte a Ema.
Due apparecchi che permetteranno a questa struttura, costruita fra il 1348 e il 1387 dagli Alberti, potente famiglia fiorentina dell'epoca, di ospitare importanti mostre ed opere d'arte che necessitano del mantenimento costante della temperatura, ma anche per il mantenimento degli affreschi presenti dentro l'Oratorio.
La donazione riguarda un termoigrometro DT97, strumento digitale portatile e da parete con doppio display e un termoigrometro XS UR 200, entrambi della Laborchimica di Prato, con circuito a microprocessore. Gli strumenti consentono la lettura di temperatura ed umidità relativa, inoltre uno di essi ha anche la capacità di raccogliere dati ed è in grado di monitorare temperatura ed umidità dell'ambiente per la determinazione del punto di rugiada (la temperatura alla quale l'aria raffreddata diventa satura dando inizio alla condensazione del vapore in eccesso), rilevazione necessaria sia per il mantenimento degli affreschi presenti nell'Oratorio sia delle opere ivi esposte.
I due apparecchi di rilevazione sono già stati donati al Comune di Bagno a Ripoli ad opera del Rotary Club Bagno a Ripoli e sono stati già posizionati sul retro della copia del trittico che Agnolo Gaddi (1350c.-1396) realizzò per l'oratorio; l'originale fu trafugato nel 1921 e dopo il suo ritrovamento è conservato nei depositi degli Uffizi.
Nell'Oratorio di S. Caterina delle Ruote si è già tenuta la mostra “Con Dolce Forza. Donne nell'universo musicale del Cinque e Seicento” dall'8 marzo scorso fino al 13 maggio, che ha visto l'utilizzo proprio della strumentazione donata dal Rotary Club Bagno a Ripoli.
Lo spettacolo
Come si legge nella biografia di presentazione dello spettacolo di Massimiliano Larocca: “I Canti Orfici” del poeta visionario toscano diventano canzone.
Ignorato in vita, la poesia di Dino Campana ha avuto poi nel tempo una rivalutazione clamorosa. Oggi i “Canti Orfici”, l'unico suo libro scritto e pubblicato in vita, è considerato un'opera imprescindibile della poesia moderna italiana e non solo. Mentre la tormentata vicenda biografica di Campana e la sua follia sono state oggetto di film e di spettacoli teatrali, Massimiliano Larocca, musicista fiorentino giunto al quinto album, ha trasformato in canzone le liriche visionarie del poeta di Marradi, mantenendosi fedele a parole e metrica in una operazione mai tentata prima in Italia.
“Un Mistero di Sogni Avverati” è il titolo del disco pubblicato dall'etichetta romagnola Brutture Moderne. Un album che ha avuto molti riconoscimenti – tra cui il prestigioso Premio Lunezia Stilnovo 2016 – e che è stato inserito nella lista dei migliori dischi dell'anno 2016 per il premio Tenco.
Ad accompagnare Larocca il maestro Riccardo Tesi con organetto diatonico.
L'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote
L’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote è considerato uno dei gioielli artistici della zona, riportato al suo originario splendore nel 1998 dopo due anni di restauro. L’oratorio, voluto da Alberto degli Alberti e costruito dai figli a partire dal 1354, si presenta con una facciata a capanna, tipica dello stile architettonico del tempo. L’interno è caratterizzato da un’unica navata, che termina in una scarsella, la parte finale della cappella, rialzata da due gradini, ed è suddiviso in due campate con volte a crociera. Entrando il visitatore rimarrà stupito dall’abbondanza di affreschi che adornano le pareti e le volte della campata più interna fino alla scarsella. I dipinti, opera del Maestro di Barberino, del suo giovane aiutante Pietro Nelli, e del più famoso Spinello Aretino e ispirati alla narrazione presente nella “Legenda Aurea” di Jacopo da Varazze, raccontano la vita di Santa Caterina di Alessandria perseguitata dall’Imperatore Massenzio a causa della sua fede cristiana. La leggenda narra che neppure cinquanta tra i più celebri oratori, inviati dall’Imperatore per convertire la bella e giovane Caterina al paganesimo, riuscirono nella loro missione; al contrario, finirono per riconoscere il cristianesimo come loro religione e per questo furono bruciati vivi da Massenzio.
Il nome dell’Oratorio, Santa Caterina delle Ruote, si riferisce alle torture inflitte dall’imperatore alla giovane donna, mediante un meccanismo che, attraverso quattro ruote dentate, l’avrebbero dovuta dilaniare. Come si può vedere dal grande affresco sulla parete destra della scarsella, Caterina venne invece salvata dagli angeli che distrussero le grandi ruote, bloccando l’ingranaggio con le loro spade. Dopo l’ennesimo rifiuto a convertirsi, Caterina fu imprigionata e lasciata senza cibo. Fu nutrita da una colomba inviata da Dio e curata dagli angeli.
L’imperatore, stizzito, la mandò a morte: dal corpo della ragazza decapitata sgorgò latte anziché sangue. Gli angeli portarono il corpo sul monte Sinai e lì lo seppellirono.
Ad oggi l’Oratorio è la suggestiva location di concerti ed esposizioni d’arte.
Fonte: Ufficio Stampa
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