Tennis Santa Croce, anche Malta risplende sotto le luci del Cerri

Giacomo Dambrosi

Tra i quarantuno stati rappresentati nella quarantesima edizione del Torneo ITF giovanile “Città di Santa Croce” Mauro Sabatini TFL, uno dei più piccoli in assoluto del pianeta si sta prendendo clamorosamente la ribalta della manifestazione. L’isola di Malta, otto volte inferiore per dimensioni alla Sicilia e con la popolazione poco più superiore a quella del Molise, piazza due atlete ai quarti di finale del tabellone femminile: Francesca Curmi e Helene Pellicano si impongono al terzo set, la prima dominando alla distanza la giapponese Himari Sato, la seconda lottando punto a punto fino alla fine contro la rumena Andreea Prisacariu. Fatto sta che la piccolissima Malta, grazie a politiche federali lungimiranti, inizia ad affacciarsi sui palcoscenici tennistici che contano.

In rapida sequenza entrambe le prime teste di serie dei tabelloni di singolari salutano la rassegna organizzata sui campi del Cerri. Con identico punteggio (76 62) alzano bandiera bianca prima la svizzera di origini asiatiche Lulu Sun, sconfitta dalla polacca Stefania Rogozinska Dzik, poi il colombiano Nicolas Mejia, numero 6 al mondo e presentatosi a Santa Croce molto nervoso e in condizioni non eccelse, che cade per mano dell’interessante francesino Harold Mayot.

A difendere i colori dell’Italia rimangono due giocatori (in attesa di conoscere l’esito dell’incontro di Davide Tortora): l’attesissimo Lorenzo Musetti, che recupera un set di svantaggio (46 63 64) all’olandese Jesper De Jong, e Giacomo Dambrosi, vittorioso sul coreano Minjong Park con il punteggio di 61 62. Il triestino, classe 2001 entrato nel main draw grazie ad una wild card concessa dagli organizzatori, sta effettuando un cammino spettacolare e ha ceduto ai suoi avversari appena sette games in tre partite disputate…

“Giacomo è un ragazzo venuto praticamente dal nulla – ci spiega il suo coach Francesco Borgo – ma in due anni ha compiuto passi da gigante: lo abbiamo preso quando perdeva al primo turno dei campionati italiani Under 16, e la stagione successiva lo abbiamo ritrovato in finale dello stesso torneo.” Atleta dalle caratteristiche atipiche rispetto al tennista italiano classico, Dambrosi dall’alto dei suoi 2 metri spara servizi ad oltre 200 chilometri orari e mostra una buona mobilità da fondo campo. “Con lui stiamo svolgendo un lavoro sul lungo periodo, finalizzato ai prossimi anni, ma è un ragazzo dalle potenzialità enormi, che potrebbe esplodere da un giorno all’altro se ordina le sue idee in mezzo al campo e trova le motivazioni giuste.” Chissà che l’ITF di Santa Croce non possa essere il trampolino ideale per questa “mina vagante” pronta a deflagrare.

L’ingresso sui campi del club santacrocese è libero per tutta la durata della manifestazione.

INTERVISTA A LORENZO MUSETTI

Dopo i successi di Firenze e Salsomaggiore, Lorenzo Musetti è sbarcato a Santa Croce sull’Arno alla ricerca di uno storico tris. Difficile, difficilissimo, nessuno ci è mai riuscito. Senza dimenticare il fatto che il talentuosissimo sedicenne, numero 2 al mondo tra i nati nel 2002, concede due anni di svantaggio rispetto ai suoi avversari, un aspetto non certo irrilevante tra gli Under 18, e che il torneo pisano è di Grado 1, di livello superiore rispetto agli altri due già conquistati. Abbiamo raggiunto Musetti dopo la sofferta vittoria di terzo turno contro l’olandese Jesper De Jong.

Lorenzo, lo scorso anno a Santa Croce venisti sconfitto al primo turno, quest’anno ti presenti al Cerri sull’onda delle vittorie di Firenze e Salsomaggiore. Che cos’è cambiato negli ultimi dodici mesi?

Ovviamente sono di un anno più grande, più esperto e più sicuro di me. Le vittorie che ho ottenuto in questa stagione mi hanno dato tranquillità e consapevolezza nei miei mezzi, ma allo stesso tempo so che non posso distrarmi mai un secondo: tutti gli avversari sono di livello altissimo e basta poco per perdere una partita. E’ fondamentale essere umili, sempre.

In un torneo come Santa Croce prevale la voglia di vincere “tutto e subito” oppure hai in mente una visione di lungo periodo per cui anche la sconfitta diventa più accettabile?

Io gioco per vincere ogni match, e conquistare un titolo internazionale è motivo di grande soddisfazione e fiducia. Tuttavia allo stesso tempo so che questo è l’inizio di un percorso spero più lungo e vincente possibile. Mi sto già preparando all’ingresso nel circuito professionistico maggiore, sapendo che sarà un passaggio difficile e delicato, pertanto più delle singole vittorie mi sta a cuore il lavoro di tutti i giorni. A volte gli allenamenti sono molto faticosi e mi fanno perdere qualcosa all’interno del torneo che disputo subito dopo, ma è giusto così.

A proposito di allenamenti, come si svolge la tua giornata tipo lontana dai tornei?

Generalmente mi alleno non meno di quattro/cinque ore al giorno con almeno tre ore di tennis. Dedico una parte importante alla preparazione atletica facendo, quando possibile, doppie sedute giornaliere.

I ragazzi della tua età generalmente hanno come primo pensiero la scuola: tu riesci a conciliarla con il tennis? Credi che in Italia scuola e sport professionistico possano viaggiare di pari passo?

E’ molto difficile, se non impossibile. Il programma federale di Tirrenia prevede anche lezioni scolastiche per tre mattine a settimana, mentre il primo anno di superiori l’ho svolto in una scuola pubblica e la differenza si sente. Se vuoi diventare un tennista professionista e hai impegni così pressanti tra allenamenti e tornei è complicato, purtroppo, dare il meglio sul piano del rendimento scolastico, ma allo stesso tempo non vorrei chiudere nessuna porta per il futuro. Mia mamma mi ha sempre detto che la scuola deve essere al primo posto ma anche lei in questo momento si è accorta che non è semplice…

Hai parlato di Tirrenia, che frequenti da Settembre: come ti trovi?

Molto bene. Il lavoro che effettuo al centro federale, con la supervisione di Filippo Volandri e degli altri preparatori, si integra perfettamente con il programma svolto con il mio coach Simone Tartarini. Potersi confrontare con tanti giocatori è stimolante, ma il mio punto di riferimento rimane Simone.

Quali sono i tuoi progetti per quest’anno?

Adesso parteciperò al Bonfiglio e al Roland Garros junior, poi a livello giovanile non ho molti punti da difendere e la mia intenzione è disputare diversi Future in Italia.

Fonte: Torneo internazionale giovanile “Città di Santa Croce” Mauro Sabatini

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