Machiavelli, si sa, è un classico. "E i politici - scherza il presidente della Toscana, Enrico Rossi – sono portati a strumentalizzare il pensiero dei classici".
Machiavelli e il suo Quattrocento , quello che lo storico della ‘ragion di Stato' e filosofo e politico fiorentino ha scritto e la ristampa completa delle sue opere realizzata da Bompiani e presentata oggi al Salone del Libro possono diventare però l'occasione per discutere dell'attuale fase politica italiana. Ed è quello che stamani è successo, in una tavola rotonda a cui hanno partecipato anche Massimo Cacciari e Michele Ciliberto.
Rossi parte da Machiavelli ed arriva all'Europa.
"Il filosofo interruppe la scrittura dei "Discorsi" per scrivere "Il Principe" e lanciare un segnale all'unità dell'Italia contro le invasioni. Rileggerlo - racconta - mi fa pensare alla situazione che oggi vive l'Europa, stretta da un lato da Putin e dall'altro da Trump. In un mondo oramai organizzato per nazioni-continenti, l'Europa è il quadro di riferimento in cui si tutelano meglio gli interessi anche dei ceti popolari e dei lavoratori e la sua costruzione e difesa diventa un'idea e una questione cruciale da cui non possiamo, anche come sinistra, sottrarci". Rossi accenna di seguito alla rilettura di Gramsci del moderno Principe, alla politica che guarda ai grandi temi e a quella che invece, a volte, si riduce ad una guerra tra bande in difesa di piccoli interessi.
A margine della presentazione risponde poi ad alcune domande sull'impegno della Regione per avvicinare i giovani alla lettura e il sostegno all'editoria. "Sono temi che in Toscana portiamo avanti da tempo – spiega Rossi – Sosteniamo le biblioteche con risorse anche regionali. Il nostro sistema bibliotecario è avanzato, lavora in rete ed è tra i più accessibili del paese. Ma abbiamo anche politiche mirate che si rivolgono alle case editrici. Con questo spirito siamo presenti, anche quest'anno, al Salone del libro di Torino".
Fonte: Regione Toscana
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