Un raro disegno di un collaboratore di Da Vinci arriva agli Uffizi

Sono giunti a Firenze due disegni acquistati dagli Uffizi all’asta di Christie’s a New York il 30 gennaio scorso. Si tratta di un rarissimo studio a penna raffigurante sul recto una Figura femminile con bambino e sul verso un Mendicante (25 x 15,3 cm), di Giovanfrancesco Rustici (1475-1554). L’artista, che creò le tre grandi figure bronzee La predica del Battista per il portale settentrionale del Battistero di Firenze (Museo dell’Opera del Duomo), fu celebre anche per alcune terracotte che interpretano molto fedelmente la celebre Battaglia di Anghiari (si ricordano quelle al Louvre, al Bargello, a Palazzo Vecchio) di Leonardo per Palazzo Vecchio. Pomponio Gaurico nel trattato De sculptura (1504) ricorda Rustici tra i quattro migliori scultori toscani del periodo, insieme a Benedetto da Maiano, Andrea Sansovino e al coetaneo Michelangelo. Al cavallo del secolo successivo invece risale il foglio di Giovanni Catesi che mostra sul recto uno Studio per un gruppo di due figure maschili e sul verso Studi per un motivo ornamentale a foglie e per una elegante figura vestita di lunga tunica, che con la mano sinistra tiene un libro (28,8 x 21,3 cm). Lo scultore e orefice Giovanni Catesi è noto soprattutto per aver lavorato, tra il 1598 e il 1600, alla prestigiosa commissione delle nuove porte bronzee del Duomo di Pisa insieme a una nutrita schiera di maestri tra i quali Pietro Francavilla, Giovanni Caccini, Antonio Susini, Pietro Tacca, Gasparo Mola e Orazio Mochi.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt commenta: “I due fogli tornano a Firenze dove vennero creati, arricchiscono le collezioni degli Uffizi in maniera notevole. Infatti il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, che già custodiva i due disegni ritenuti sicuri del Rustici, d’ora in poi ospiterà anche l’unico altro autografo del maestro, che tra l’altro è in migliori condizioni di conservazione rispetto agli altri due. Anche l’unico disegno noto di Giovanni Catesi trova la sua collocazione naturale agli Uffizi, tra le ricche raccolte di disegni preparatori per la scultura e le arti decorative di maestri toscani e non solo. Il disegno, che proviene dalla collezione fiorentina di Luigi Bartolini (1892-1963) e fu pubblicato per la prima volta da Miles Chappell nel 2000, è un esempio dell’importanza internazionale dell’oreficeria fiorentina oltre Benvenuto Cellini, tra Cinque e Seicento. La fama degli orafi nostrani rimase indiscussa nei secoli: addirittura nell’opera lirica Cardillac di Paul Hindemith, con la quale si è aperto quest’anno il Maggio Musicale, essa diventa la pietra di paragone per il protagonista, l’orafo francese del quale si canta che ‘i suoi gioielli uguagliano lo splendore dei maestri fiorentini, anzi lo superano’.”

Fonte: Gallerie degli Uffizi - Ufficio Stampa

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