Si è riunito oggi il consiglio regionale. Ecco i temi trattati:
Bekaert, Spinelli (Art. Uno Mdp) porta il caso in Consiglio regionale
“Lo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno con i suoi 330 lavoratori rappresenta la maggior fabbrica metalmeccanica del Valdarno fiorentino. Una realtà che non possiamo lasciare impoverire senza conoscere con chiarezza quali siano le intenzioni della multinazionale belga che nel 2014 ha rilevato il sito. A seguito del mancato rinnovo dei 23 dipendenti interinali, a cui va tutta la mia vicinanza e il mio sostegno, è stato indetto uno sciopero e annunciato lo stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali e delle Rsu. La Regione Toscana, che ha finora seguito ogni fase di questo percorso, prosegua e rafforzi ogni azione volta a far rispettare alla proprietà quanto sottoscritto dall’azienda nel 2017 con il piano industriale per lo sviluppo dello stabilimento. Chiedo alla Giunta di perseguire l’attività del Tavolo presso il Mise al fine di rispondere alle istanze dei lavoratori e di rendere chiare e trasparenti le prospettive per il sito figlinese, fornendo precise garanzie sul futuro”. È quanto chiede alla Giunta regionale, Serena Spinelli capogruppo Articolo Uno Mdp in Consiglio regionale attraverso la mozione di cui è prima firmatria: In merito al mancato rinnovo del contratto dei lavoratori interinali e alle prospettive dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno.
“Lo scorso anno Beakaert ha sottoscritto un accordo per lo sviluppo dello stabilimento; dove si prevedono nuove assunzioni interinali, 910mila euro di investimenti nel piano industriale del 2017 e un minimo di 950mila per il 2018, oltre a due milioni da destinare a nuove progettualità come ricerca e sviluppo, puntando all’elaborazione di nuovi modelli di produzione – continua Spinelli - A fronte di ciò stride la decisione della proprietà di non rinnovare il contratto dei 23 interinali; una decisione che potrebbe avere ripercussioni sulla capacità produttiva e che si aggiunge all’assenza di chiarezza riguardo alla perdita economica del bilancio 2017. Quella della ex-Pirelli di Figline V.no è solo una delle tante vertenze aperte nel nostro territorio in cui a pagare il prezzo più alto sono ancora una volta i lavoratori meno tutelati – conclude Spinelli - È necessario conoscere le intenzioni delle proprietà e allo stesso tempo far rispettare gli impegni presi. Serve lavoro stabile e di qualità per far sì che le responsabilità sottoscritte non si risolvano in decisioni del tutto arbitrarie come quelle a cui stiamo assistendo nel cosa dello stabilimento valdarnese”.
Bandiera Blu, la provincia di Livorno è al top. Soddisfazione di Anselmi e Gazzetti (Pd)
E’ la provincia di Livorno ad essere al top della classifica stilata dalla Fondazione per l’educazione ambientale. Sul litorale toscano sventolano 39 Bandiere Blu e la maggior parte proprio nelle spiagge di Livorno, Rosignano marittimo, Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, San Vincenzo, Piombino con il parco della Sterpaia, e Marciana Marina all’Isola d’Elba. “E’ un grande risultato– hanno detto i consiglieri regionali del Partito democratico Gianni Anselmi e Francesco Gazzetti- che ci riempie di soddisfazione e che soprattutto premia il lavoro dei Comuni e delle comunità. Sappiamo – proseguono i due esponenti del Partito democratico- quanto siano i rigidi i criteri per l’aggiudicazione delle bandiere e che, non solo è necessario avere acque di balneazione eccellenti per presentare la propria candidatura, ma che anche bisogna saper valorizzare le aree naturalistiche, avere buoni impianti di depurazione, saper gestire correttamente il ciclo dei rifiuti, e avere l’accessibilità agli ambiti costieri anche per persone con disabilità motorie. Il risultato raggiunto– concludono Anselmi e Gazzetti- ci dice che tutto questo nel nostro territorio c’è, e siamo profondamente orgogliosi”
Code alle postazioni Cup e ai front office negli ospedali e nei distretti territoriali
Attivarsi per garantire un servizio di prenotazione delle prestazioni specialistiche e delle visite diagnostiche quanto più efficiente e rapido possibile negli ospedali di Pistoia, Pescia e San Marcello e nei distretti territoriali. Questo è l'obiettivo dell'interrogazione presentata alla Giunta Regionale della Toscana dal consigliere regionale del Pd Marco Niccolai.
Un intervento che si è reso necessario a causa di disagi e file riscontrati per le prenotazioni alle postazioni Cup e in generale ai front office (Cup, portinerie, accettazioni amministrative) di Pescia, Montecatini, Pistoia.
Una situazione che, si sottolinea nell'interrogazione, sembra causata anche da una momentanea carenza di personale e che potrebbe essere risolta con una riorganizzazione dei servizi finalizzata a rendere tutti gli sportelli progressivamente multifunzionali.
"Il Cup – scrive Marco Niccolai – quale sistema unico di prenotazione, nasce per garantire ai cittadini, che hanno necessità di prenotare le visite specialistiche in tempi quanto più rapidi, un servizio ottimale, assicurando la piena e trasparente fruibilità delle prestazioni che sono messe a disposizione dal sistema sanitario regionale; è fondamentale quindi che le Aziende sanitarie, già molto attente a queste problematiche, assicurino agli utenti un servizio quanto più efficiente possibile. L’Asl Toscana Centro ha dato importanti segnali al nostro territorio, come dimostrano gli investimenti compiuti recentemente a Pescia e San Marcello e i risultati positivi sul progressivo abbattimento delle liste di attesa per gli interventi chirurgici. Uguale attenzione serve anche su altri aspetti inerenti la qualità del servizio sanitario, come le problematiche che segnalo nell’interrogazione. Sono sicuro che l’Asl darà una risposta fattiva e celere in questo senso, come già avvenuto in passato sugli altri temi che gli abbiamo segnalato”.
Corecom: apprezzamento del Consiglio per l’attività del 2017
Il Consiglio regionale ha espresso apprezzamento per i risultati conseguiti dal Comitato regionale per le comunicazioni della Toscana nell’anno 2017 ed ha approvato la relazione annuale sulle attività proprie. Il Consiglio si impegna inoltre a costituire un gruppo di lavoro tra i rappresentanti del Corecom e dell’assemblea regionale, con l’obbiettivo di formulare in tempi ragionevoli una proposta di legge per rivedere la disciplina dell’organismo. Non solo. Attraverso l’Ufficio di presidenza l’assemblea si è assunta l’impegno di realizzare, d’intesa con il comitato, un rapporto sullo stato delle imprese di informazione toscane. La giunta regionale dovrà infine mettere in campo azioni di sostegno al sistema informativo toscano, alla sua qualificazione, al suo pluralismo.
E’ stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ad illustrare la risoluzione, soffermandosi in particolare sulle iniziative messe in campo dalla nuova presidenza: la selezione dei migliori spot contro il gioco d’azzardo; il convegno sulla comunicazione dell’emergenza e l’uso corretto dei social media da parte dei cittadini; il nuovo logo ed il riconoscimento al Comunicatore toscano dell’anno. La necessità di tenere conto delle nuove tecnologie e degli attuali sistemi informativi è alla base della decisione di rivedere la legge istitutiva del Corercom, che risale al 2002, quando c’era ancora la televisione in bianco e nero.
Il presidente della commissione ha infine precisato che il Corecom nel 2017 aveva a disposizione risorse per 187 mila euro, che ha utilizzato per 164 mila euro, con un avanzo di 23 mila euro. L’avanzo si è determinato in particolare sul finanziamento per indennità di funzione e rimborsi spese, pari a 120 mila euro, di cui ne sono stati utilizzati solo 100 mila.
Il voto di astensione del gruppo M5S è stato annunciato da Gabriele Bianchi, esprimendo apprezzamento per il lavoro fatto.
E’ stato Francesco Gazzetti (Pd) ad illustrare l’ordine del giorno a sostegno delle imprese di informazione locale e alla realizzazione di un’analisi puntuale del settore per far emergere un quadro il più possibile esaustivo e dettagliato.
Marco Casucci ha dichiarato il voto di astensione del gruppo Lega Nord sulla risoluzione, dovuto essenzialmente al fatto che l’attività del nuovo organismo non ha segnato la necessaria inversione di tendenza rispetto al passato. Voto favorevole, invece, sull’ordine del giorno.
Anche Paolo Marcheschi (FdI) ha annunciato voto di astensione, preoccupato che le azioni dirette a sostegno dell’informazione locale non si trasformino in dipendenza.
Secondo Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra) i finanziamenti alle imprese televisive dovrebbero essere vincolati al miglioramento della qualità del lavoro. Per lui voto di astensione sulla risoluzione e voto favorevole sull’ordine del giorno. Il voto di astensione di Forza Italia è stato annunciato da Maurizio Marchetti, che ha sottolineato la necessità di adeguare gli organici del Comitato.
Beni comuni, Toscana prima a inserire nel suo Statuto la tutela dei beni
Via libera in aula alla proposta di legge statutaria in materia di tutela e valorizzazione dei beni comuni. L’atto è stato approvato in prima lettura, a maggioranza con il voto favorevole di Pd, M5S, Gruppo misto e l’astensione di FdI e Lega.
Si tratta di un testo unificato che deriva dalla sintesi di due proposte di legge a firma del gruppo del Partito democratico e di Sì-Toscana a sinistra. Come ha spiegato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) con questa legge la Toscana sarà la prima Regione che arriva compiutamente a prevedere nel proprio Statuto una disciplina dedicata al tema dei beni comuni, il legislatore toscano diventa così un precursore nel panorama nazionale. Questa proposta di legge pone tra gli obiettivi fondamentali della Regione Toscana anche “la tutela e la valorizzazione dei beni comuni intesi quali beni materiali e immateriali e digitali che possono essere riconosciuti di interesse diffuso”.
L’impianto di fondo della proposta di legge statutaria è quello della proposta che vede prima firmataria la consigliera Elisabetta Meucci (Pd). La modifica apportata tiene però conto di alcuni contenuti espressi nella proposta di legge a firma Fattori-Sarti quando si specifica che i beni comuni esprimono utilità funzionali “alla coesione sociale” e “la promozione di forme diffuse di partecipazione nella gestione condivisa e nella fruizione dei medesimi”. La modifica tiene conto anche di alcune osservazioni finalizzate a garantire il più possibile la partecipazione dei cittadini anche alla cura e alla manutenzione di questi beni, temi che riflettono quelli della cittadinanza attiva che diventa priorità fondamentale anche per il nostro ordinamento regionale.
Tommaso Fattori (Sì) ha ribadito che le due proposte muovevano dalla definizione di Rodotà sui beni comuni connessi “al soddisfacimento dei bisogni basilari, all’esercizio dei diritti fondamentali e alla coesione sociale e al benessere individuale e collettivo”. Il consigliere regionale ha sottolineato poi la “dimensione partecipativa dei beni comuni”, la loro “gestione cooperativa” e le “risorse condivise”.
Secondo la consigliera Meucci si tratta di un “momento solenne perché il legislatore toscano introduce per primo questi nuovi temi nello Statuto e così dà un indirizzo generale a tutte quelle comunità locali che hanno nei loro Statuti questo riferimento”. L’obiettivo era quello di “aggiornare lo Statuto che risale al 2005”. Meucci ha parlato di una “modernizzazione dei principi di sussidiarietà”, ha definito i “beni comuni un volano per la trasformazione della società in senso moderno”.
“Il nostro gruppo non si associa a questi cori entusiastici – ha detto
Marco Casucci (Lega nord), esprimendo il voto contrario del gruppo – Non ravvisiamo questa urgenza. Abbiamo chiesto più volte di fare chiarezza sulla distinzione tra beni comuni, pubblici e privati”. Accolta, invece, in modo positivo “questa proposta di legge unitaria” da Monica Pecori (gruppo misto). “Lo Statuto - ha detto – è un patrimonio che appartiene a tutta la Regione e mettere un punto fermo nella modifica statutaria è un punto fermo che va al di là dei colori politici”.
Astensione di Fratelli d’Italia è stata espressa da Paolo Marcheschi. “Noi condividiamo – ha detto il consigliere regionale - la sensibilità e i principi generali, ma abbiamo timore che sia l’ennesima fuga in avanti. Abbiamo dubbi su finalità e su profili giuridici che derivano dall’affermare tali principi”. Gabriele Bianchi (M5S) ha espresso voto favorevole con qualche perplessità per la mancanza di un procedimento in tal senso anche a livello nazionale.
L’impianto di fondo della proposta di legge statutaria è quello della proposta che vede prima firmataria la consigliera Elisabetta Meucci (Pd) che intervenendo in aula ha rimarcato come questa legge “muove dalla riconosciuta necessita di un aggiornamento dello statuto in vigore dal 2005 e dunque una vita fa se si pensa all’evoluzione della sensibilità sociale insieme all’affermarsi di nuove forme della democrazia rappresentativa pur nell’ambito e nel rispetto della Costituzione e dello statuto. Come si sa – prosegue Meucci - il tema dei beni comuni certamente non è nuovo, tant’e’ vero che da tempo è stato riconosciuto quale valore fondante di una comunità territoriale in numerosi statuti comunali italiani (Torino, Bologna, Napoli) e anche toscani (Lucca) ma in questi ultimi tempi ha assunto un rilievo sempre crescente in relazione all’affermazione, allo sviluppo e all’evoluzione del principio di sussidiarietà orizzontale che concerne il rapporto fra lo Stato inteso come insieme dei pubblici poteri e le formazioni sociali, principio già introdotto in costituzione con la riforma del titolo V del 2001. Tutti valori, che rendono opportuna questa modifica statutaria proprio per favorire e direi quasi modernizzare le modalità di attuazione dei principi di sussidiarietà sanciti dall’art.118 introducendo il concetto di “cittadinanza attiva”.
Occorre anche – conclude Meucci - rilevare che con questa legge il Consiglio si raccorda con la giunta regionale che sta portando avanti un percorso innovativo e concreto verso la realizzazione di progetti che pongono le basi per un nuovo modo di relazionarsi tra PA, cittadini, istituzioni culturali, organizzazioni economiche e sociali.
Formazione: scambi tra istituzioni scolastiche
Ottima iniziativa tra istituzioni formative per guardare ai giovani con occhio attento, passando rigorosamente dalla formazione professionale. Questo il cuore di un accordo tra il Centro di coordinamento e di gestione dei Programmi Europei della Comunità francese del Belgio, la Regione Toscana e l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana – illustrato in aula dall’assessore Cristina Grieco - che mira alla realizzazione di scambi tra istituzioni scolastiche e formative tra le due regioni, con l’obiettivo di implementare e mettere a sistema una proficua cooperazione nell’ambito dell’istruzione e della formazione.
In particolare oggetto dell’intesa sarà la promozione di scambi di studenti e di giovani all’interno degli istituti di istruzione e di formazione, di sessioni di formazione pratica, all’interno dei curricula scolastici, nelle istituzioni e nelle imprese, di soggiorni o scambi di insegnanti e formatori, nonché la promozione della cooperazione tra le istituzioni scolastiche e di formazione. Inoltre saranno previste azioni per facilitare l’apprendimento delle lingue europee, sviluppare la consapevolezza della cittadinanza europea e facilitare lo scambio di informazioni e di esperienze.
La direzione Istruzione e Formazione della Regione Toscana, l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana e il Centro di coordinamento e di gestione dei programmi europei della comunità francese del Belgio svolgeranno un’azione di diffusione del contenuto dell’accordo e di
sensibilizzazione agli scambi bilaterali presso tutti gli istituti scolastici e di formazione dei rispettivi territori, promuovendo la partecipazione alle azioni previste, con particolare riferimento ai percorsi di istruzione e formazione professionale.
Per la realizzazione di quanto previsto dall’intesa saranno utilizzate le risorse europee e regionali già a disposizione dei rispettivi enti, pertanto non ci saranno oneri finanziari.
Il dibattito è stato caratterizzato da apprezzamento unanime e generale incoraggiamento per continuare sulla strada tracciata, come hanno sottolineato i consiglieri Giacomo Giannarelli (M5S), Elisa Montemagni (Ln), Francesco Gazzetti (Pd), Enrico Sostegni (Pd) e Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra)
Pari opportunità: in Toscana permangono gli squilibri di genere
Il Consiglio regionale, con una risoluzione approvata a maggioranza, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione per le pari opportunità nel 2017. E’ stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ad illustrare all’aula le principali linee di intervento, che hanno registrato il permanere, anche in Toscana, degli squilibri di genere nel mondo del lavoro, della formazione, ma anche delle istituzioni. La stessa Unione Europea rimprovera all’Italia una scarsa attenzione alle politiche di genere.
Alcuni dati. In Toscana le donne studiano di più, con 5/6 punti sopra i colleghi maschi, spesso con risultati migliori e laureandosi prima. Sono 95mila le imprese a guida femminile, circa 1 su 4, che salgono ad 1 su 3 se l’età è inferiore a 35 anni. Le donne faticano di più ad entrare nel mondo del lavoro e guadagnano di meno. Persino la presenza nelle istituzioni è insoddisfacente. Dei 276 comuni toscani, 229 sono guidati da sindaci e solo 47 da sindache. Nessuna in comuni sopra i 50000 abitanti. Negli ultimi cinque anni in Italia si sono registrati 774 casi i femminicidio, in Toscana negli ultimi dieci anni i casi sono stati 101. Il voto favorevole del gruppo M5S è stato annunciato da Gabriele Bianchi.
Nomine, precisazioni sul rinnovo degli incarichi
Nel rispetto dei limiti previsti dalla legge regionale sugli incarichi per nomine o designazioni, l’assemblea toscana ha precisato che non devono essere computati i mandati svolti da uno stesso soggetto nella stessa carica, quando la designazione è fatta da soggetti esterni alla Regione. La legge relativa è stata approvata oggi in aula, a maggioranza, con il voto favorevole del Partito democratico dal quale si è dissociato Paolo Bambagioni e i voti contrari anche di Sì-Toscana a sinistra, M5S, Gruppo misto, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega nord.
L’atto di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza è stato illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd). “La proposta di legge – ha spiegato Bugliani - consta di un solo articolo finalizzato a rendere disponibili le nomine di competenza regionale alle professionalità alle quali sarebbe preclusa. Si tratta di un articolo che va a rimuovere un limite in materia di rinnovo di incarichi conferiti dalla Regione”.
Voto contrario è stato espresso da Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) che ha detto “questa ha l’aria di essere una norma ad personam e il principio che contiene non ci vede assolutamente favorevoli”.
“Sospetto che si pensi ad una nomina particolare che sarebbe stata impedita dalla norma precedente”. Con queste parole anche Gabriele Bianchi ha espresso il voto contrario del Movimento 5 Stelle. Parere negativo anche da Monica Pecori (gruppo misto). Nemmeno Paolo Marcheschi di Fratelli d’Italia si è detto convinto di questa legge. “Mi pare – ha affermato il consigliere regionale – si cerchino accorgimenti per leggi che hanno nome e cognome. La politica sulle nomine deve andare in un’altra direzione”.
“Ritengo un errore modificare questa norma che ha un senso – ha detto Paolo Bambagioni esprimendo voto contrario – e che è stata voluta da un Consiglio che su questo ha riflettuto. La sensazione è che venga modificata questa legge perché costituisce un ostacolo a una nomina già pronta”. Il consigliere regionale ha invitato al ritiro della proposta di legge. Voto contrario anche da Forza Italia. “Mi preme – ha detto Maurizio Marchetti – invitare al ritiro dell’atto”.
“Il nostro sistema di nomine – ha detto Leonardo Marras (Pd) – ci fa essere una Regione molto avanzata rispetto al sistema della rappresentanza che tutela le minoranze”.
Giani, scriveremo nuove regole per dialettica leale in Aula
Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, annuncia nuove regole per ristabilire una dialettica “franca e leale”. “Servono norme e le scriveremo. A tutti i consiglieri, durante i lavori istituzionali, chiedo di rapportarsi attraverso la normale e diretta comunicazione”. Giani interviene dopo una breve sospensione dei lavori in seguito al post sul social network facebook pubblicato dalla capogruppo della Lega. Nel post, Elisa Montemagni scrive che il presidente della Regione, “entra in aula dopo mesi che non lo vediamo e ride” e chiede ai cittadini di aiutarla a mandarlo a casa.
L’intervento di Rossi è immediato e nel mezzo del dibattito sulla proposta di legge sulla Società Sviluppo Toscana, prende la parola e chiede la sospensione dei lavori: “Si diano regole di rispetto minimo al Consiglio. Questa è una brutta politica. Si aizza l’odio dei cittadini contro le istituzioni. L’uso strumentale dei social deve essere fermato”.
Alla ripresa della seduta, Giani informa i consiglieri del confronto “franco” appena svolto con i capigruppo e si dice “contrario a due livelli di dialettica: un dibattito sereno e rispettoso in Aula e contemporaneamente una banalizzazione con post e battute fuori luogo”
Difensore civico: apprezzamento su attività 2017
Il Consiglio regionale ha espresso apprezzamento per i risultati conseguiti dal Difensore civico regionale e si impegnerà su cinque obiettivi: favorire la conoscibilità dell’Ufficio di difesa civica regionale, garantendone le necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie; sostenere le sue iniziative per aumentare il numero dei procedimenti e gli ambiti di operatività relativi alle conciliazioni, in particolare nel settore idrico, dove da anni opera la relativa Commissione conciliativa regionale, in sinergia con l’Autorità idrica toscana; confermare le funzioni del Difensore civico nella tutela in ambito sanitario, quale Garante del diritto alla salute. Il Consiglio sosterrà, inoltre, la sua attività istituzionale presso gli organismi europei e internazionali. Favorirà, infine, tutte le iniziative per giungere a una legge quadro statale per l’istituzione del Difensore civico nazionale, considerato che tale figura è già presente nei paesi dell’Unione europea. E’ quanto prevede la risoluzione sull’attività svolta nel 2017, approvata dal Consiglio regionale all’unanimità. Ad illustrarla è stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), che ha sottolineato come non si sia registrato un significativo aumento di attività, nonostante siano venuti meno i difensori civici locali. I cittadini toscani hanno una percezione chiara del suo ruolo solo nell’area metropolitana fiorentina, mentre la sua immagine sbiadisce sempre più man mano che si va verso la periferia. Gli uffici del Difensore civico seguono oggi quasi duemila procedimenti amministrativi, in vari settori come il settore idrico, dove si è giunti a conciliazioni per un valore di 500mila euro senza alcuna iniziativa d’informazione. Unico esempio in Italia affronta anche i problemi legati alla responsabilità in ambito sanitario.
Un giudizio molto positivo sull’attività del Difensore civico è quello espresso da Monica Pecori (Gruppo misto - Toscana per tutti), preoccupata però sui contenziosi con l’Autorità idrica regionale e nel settore sanitario.
Il voto favorevole del gruppo M5S è stato annunciato da Gabriele Bianchi, segnalando che ad oggi manca ancora in Toscana il Garante dell’infanzia. Voto favorevole anche quello dichiarato da Marco Casucci, che ha ribadito l’impegno del gruppo Lega Nord a giungere ad un’unica figura di garanzia. Paolo Marcheschi (FdI) si è unito al giudizio unanime, sottolineando la necessità di iniziative specifiche per far conoscere in modo più capillare questa figura posta a tutela dei cittadini.
Infanzia: area Regione passa a Comune Firenze per realizzare nuovo asilo, sì unanime a legge
Una porzione di terreno in via di Novoli, di proprietà della Regione Toscana passa al Comune di Firenze, a titolo gratuito, per la realizzazione di strutture educative per l’infanzia. Il Consiglio regionale approva con voto unanime la legge per il trasferimento dell’area dove sarà realizzato un asilo. L’obiettivo è quello di concorrere all’abbattimento delle liste d’attesa dei servizi comunali per l’infanzia, questo sarà possibile grazie alla collaborazione interistituzionale Regione-Comune, per dare una risposta concreta ai cittadini. Con questo provvedimento, un’area di duemila metri quadrati sarà acquisita al patrimonio indisponibile del Comune di Firenze. Nell’atto, illustrato in Aula dal presidente della prima commissione, Giacomo Bugliani (Pd), si prevede che il mancato inizio dei lavori per la realizzazione della struttura educativa da parte del comune di Firenze entro la data indicata – il 30 giugno 2019 – costituisca condizione risolutiva della cessione in proprietà. In questo caso l’area ritornerebbe proprietà della Regione. Si stabilisce, inoltre, spiega Bugliani, che “i servizi educativi all’infanzia dovranno essere gestiti prioritariamente dal Comune in forma diretta”. Con apposita convenzione tra Regione e Comune, una parte dei posti della struttura dovrà essere destinata ai figli dei dipendenti regionali. Si prevede l’entrata in vigore anticipata della legge per ragioni di urgenza, in modo da consentire al Comune di Firenze gli adempimenti necessari nel più breve tempo possibile.
Il voto favorevole del gruppo Lega viene annunciato in aula da Roberto Biasci, “perché gli asili mancano e queste idee andrebbero condivise”. Pieno appoggio, “grande apprezzamento e soddisfazione”, esprime Elisabetta Meucci (Pd), “per la rapidità e l’attuazione di un progetto che viene incontro a una esigenza del Comune di Firenze e persegue l’obiettivo della qualificazione dei servizi all’infanzia, attraverso l’abbattimento delle liste di attesa”. Giudizio positivo anche da Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia), “per la destinazione e per la clausola risolutiva. Mi auguro che questa donazione – aggiunge Marcheschi – rientri nel piano di utilizzo del patrimonio pubblico”. Anche il Movimento 5 stelle motiva il voto favorevole attraverso le parole del consigliere Gabriele Bianchi, che giudica “lodevole la donazione di questo immobile per la realizzazione di un asilo”. Il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, rileva che “l’iter originariamente era iniziato per la realizzazione di una scuola destinata ai dipendenti della Regione. Oggi si individua la destinazione migliore, perché si va anche a combattere il problema delle liste di attesa”
Fonte: Ufficio Stampa
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