E’ stata una giornata piena di emozioni quella che ha riempito di ricordi e testimonianze, cuore pulsante di una pagina italiana da tenere sempre in vita, l’aula magna della scuola secondaria di primo grado Il Passignano. Il ponte della memoria che unisce nel segno dell’amicizia le amministrazioni comunali e le comunità di Longarone e Tavarnelle è stato rinnovato nel corso dell’iniziativa organizzata dall’Unione comunale del Chianti fiorentino, in collaborazione con la dirigenza scolastica dell’Istituto comprensivo Don Milani. Tavarnelle ha accolto gli studenti di ieri e di oggi e tutti coloro che hanno segnato, passo dopo passo, con visite, scambi, lettere, camminate, la storia di questo lungo percorso fatto di solidarietà, sostegno morale, aiuti concreti da parte della scuola del Morrocco e della comunità tavarnellina agli amici del Vajont, sopravvissuti alla tragedia che si consumò nell’ottobre del 1963.
Duemila persone spazzate via, insieme alle loro cose, travolte dalla furia dell’acqua causata dalla frana del Monte Toc sono state ricordate dai volontari della Pro Loco di Longarone. Immagini che hanno parlato più delle parole, calamitando l’attenzione dei duecento studenti di Tavarnelle e Barberino presenti all’incontro. Una sequenza di scatti dell’epoca, alternati alle storie e alle vicende rievocate dai bambini di allora, oggi sessantenni, ha ripercorso i momenti più drammatici della catastrofe, a causa della quale persero la vita centinaia di bambini e ragazzi. “Mi provocava un dolore infinito – dichiara Ezio Marogna, uno degli amici di Longarone – il ritrovarsi in classe con tre o quattro alunni, all’età di dieci anni, senza compagni con i quali giocare e crescere, ci ritrovammo a frequentare una scuola che non aveva futuro perché priva di bambini, annichilita nei sentimenti di gioia e spensieratezza”. Oggi ritrovare gli amici di Tavarnelle che scrissero lettere e si recarono in visita a Longarone negli anni del disastro rappresenta per Ezio e tutta la delegazione, guidata dal sindaco Roberto Padrin, composta da Mario De Bon, Gastone Amadio, Pierluigi Trevisan e gli studenti di Longaroneuna nuova occasione per ringraziare gli amici toscani e riconoscere pubblicamente il senso altruistico, il coraggio e l’impegno solidale che scaturì dalla volontà di due donne. Erano presenti, tra gli studenti del Passignano, Lea Verdi, dirigente scolastica dell’allora plesso del Morrocco, e l’insegnante Anna Cetica, le due educatrici che pianificarono e realizzarono il viaggio della speranza che sopravvisse al fluire del tempo.
All’evento, che ha anche messo in mostra nella sala consiliare del palazzo comunale il percorso fotografico “Vajont, per non dimenticare”, organizzato dall’Unione comunale, hanno partecipato i sindaci David Baroncelli e Giacomo Trentanovi, la dirigente scolastica Paola Salvadori e i compagni del Morrocco, classe 1963-1964, e gli studenti attuali delle scuole di Longarone, ospiti nei giorni scorsi delle famiglie tavarnelline. A ricordare l’esperienza che è rimasta impressa nei bambini di Tavarnelle le parole emozionanti di Giuliana Barbetti e Grazia Daddi. Ancora due donne che continuano a trasmettere alla comunità, soprattutto ai più giovani, il ricordo di una storia che semina vita in onore delle croci bianche, di quel cimitero che trovò spazio nell’immaginazione degli studenti e nei disegni di classe, ancora oggi conservati dalla comunità tavarnellina. “Longarone e Tavarnelle rafforzano il loro percorso di fratellanza – commenta il sindaco David Baroncelli - un momento straordinario che abbiamo celebrato dopo oltre cinquanta anni con la maestra Anna Cetica e la preside Lea Verdi, le giovani generazioni alle quali è necessario tramandare questa storia e i messaggi che la caratterizzano”.
Fonte: Comune di Tavarnelle Val di Pesa - Ufficio Stampa
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